Donald Trump
Donald John Trump (New York, 14 giugno 1946) è un politico, imprenditore e personaggio televisivo statunitense, 45º presidente degli Stati Uniti d'America dal 2017 al 2021. Avendo vinto le elezioni presidenziali del 2024 è il presidente eletto; il suo insediamento come 47º presidente è previsto per il 20 gennaio 2025.
Donald Trump | |
---|---|
Ritratto ufficiale, 2017 | |
Presidente eletto degli Stati Uniti d'America | |
Vice presidente | J.D. Vance |
Predecessore | Joe Biden |
45º Presidente degli Stati Uniti d'America | |
Durata mandato | 20 gennaio 2017 – 20 gennaio 2021 |
Vice presidente | Mike Pence |
Predecessore | Barack Obama |
Successore | Joe Biden |
Dati generali | |
Partito politico | Repubblicano (1987–1999; 2009–2011; dal 2012) In precedenza: Indipendente (2011–2012) Democratico (1964–1987; 2001–2009) Riformista (1999–2001) |
Titolo di studio | Laurea in economia[1] |
Università | Wharton School of the University of Pennsylvania |
Professione | Imprenditore, politico |
Firma |
Presidente della Trump Organization dal 1971, il suo patrimonio stimato ammonterebbe attorno ai 2,5 miliardi di dollari nel 2023[2]. Le sue strategie di gestione del marchio, i libri da lui scritti e pubblicati ed il suo stile di vita lo hanno reso un personaggio celebre, la cui fama è stata accresciuta da camei e partecipazioni in film e trasmissioni televisive.
Candidato alle elezioni presidenziali del 2016, ha battuto la sfidante democratica Hillary Clinton.[3] Le posizioni politiche di Trump sono state descritte come populiste, protezionistiche, isolazioniste, nazionaliste[4], razziste o di natura discriminatoria[5][6][7]. Durante la campagna elettorale e la sua presidenza, Trump ha fatto largo uso dei social network per diffondere notizie non supportate da fonti e teorie cospirazioniste[8].
In politica estera e immigratoria Trump ha assunto posizioni isolazioniste, imponendo il divieto di accesso negli Stati Uniti a cittadini provenienti da diversi Paesi a predominanza musulmana, promuovendo il rafforzamento del muro al confine tra Messico e Stati Uniti, rinegoziando l'Accordo nordamericano per il libero scambio e l'Accordo Stati Uniti-Messico-Canada e ritirandosi dal Partenariato Trans-Pacifico, dall'Accordo di Parigi e dall'Accordo sul nucleare iraniano. Nel 2019 è stato coinvolto in un nuovo scandalo, denominato Ucrainagate e l'anno successivo ha affrontato la pandemia di COVID-19, sottovalutando i rischi per la salute, ignorando o contestando le raccomandazioni di medici ed esperti e promuovendo false informazioni su trattamenti medici alternativi.[9][10]
Ricandidatosi alle elezioni del 2020, viene sconfitto dal rivale democratico Joe Biden. Si è rifiutato di riconoscere l’esito delle votazioni e la vittoria dello sfidante, annunciando ricorsi legali per presunti brogli. Tutti i ricorsi, tra cui il caso Texas contro Pennsylvania, sono stati respinti dagli organismi giudicanti di competenza. Per il suo incitamento ai manifestanti che hanno portato, il 6 gennaio 2021, all'assalto del Campidoglio[11] viene nuovamente messo sotto accusa per "incitamento all'insurrezione", diventando l'unico presidente nella storia del paese ad essere stato sottoposto a due procedure di impeachment, seppur sia stato assolto in entrambi i casi.[12] Tuttavia, nel dicembre 2022, la commissione d'inchiesta sui fatti di Capitol Hill ha raccomandato di perseguire penalmente Trump con l'accusa di aver ostacolato un procedimento ufficiale, di aver cospirato contro gli Stati Uniti e per aver incitato un'insurrezione.
Secondo alcuni sondaggi condotti tra storici e politologi americani, Trump sarebbe uno dei peggiori presidenti della storia statunitense.[13][14] Nel novembre 2022 ha annunciato la sua candidatura per le primarie repubblicane alle elezioni presidenziali del 2024. Nel marzo 2023, un gran giurì di Manhattan lo ha incriminato per 34 capi d'accusa per falsificazione di documenti aziendali, e a giugno un gran giurì federale lo ha incriminato per 37 capi d'accusa relativi al furto di documenti presidenziali contenenti informazioni nucleari e top-secret, che avrebbe dovuto cedere al National Archives and Records Administration dopo il termine del suo mandato presidenziale, il 20 gennaio 2021. Trump è il primo ex presidente nella storia americana ad essere stato incriminato.[15][16][17]
Viene nuovamente eletto presidente in seguito delle elezioni presidenziali del 2024,[18][19] sconfiggendo la candidata del Partito Democratico Kamala Harris (già vicepresidente uscente), e divenendo al contempo il secondo presidente degli Stati Uniti (il primo Repubblicano) eletto per due mandati non consecutivi, dopo Grover Cleveland nel XIX secolo;[20] è il primo candidato repubblicano vincitore del voto popolare dalle elezioni del 2004.[21]
Biografia
Primi anni, studi e New York Military Academy
Donald Trump nacque il 14 giugno 1946 a Jamaica Estates nel Queens, sobborgo di New York, quarto di cinque figli[22]: ha due sorelle maggiori, Maryanne (1937-2023) ed Elizabeth (nata nel 1942), e due fratelli: il fratello minore, Robert (1948-2020)[23], ed il fratello maggiore, Fred Jr. (1938-1981), che morì a causa di problemi legati all'alcolismo, fatto che spinse lo stesso Trump a rifuggire il consumo di alcool e sigarette.[24]
Trump proviene da antenati tedeschi per parte di padre e scozzesi per parte di madre; tutti e quattro i suoi nonni nacquero in Europa: il nonno Frederick Trump (nato come Drumpf)[25], cugino dell’imprenditore alimentare Henry John Heinz[26], fu il capostipite della famiglia Trump. Nacque a Kallstadt in Renania nel 1869 e nel 1885 emigrò negli Stati Uniti lavorando a New York come barbiere. Quell'anno, coi soldi guadagnati, aprì hotel e ristoranti sulle spiagge dell'oceano Pacifico e nello Yukon, durante la corsa all'oro del Klondike. Ritornato a New York, si sposò con Elizabeth Christ dalla quale ebbe in ordine cronologico: Elizabeth Trump Walters, Fred Trump e John George Trump.
Il padre Fred (1905-1999) nacque nel Queens e divenne uno dei più noti immobiliaristi di New York.[27][28] Sua madre, Mary MacLeod (1912-2000), nacque nel villaggio di Tong, presso Lewis, in Scozia.[29] Fred e Mary si erano incontrati a New York e si sposarono nel 1936, andando insieme a vivere nel Queens.[29][30] Suo zio John George Trump, professore al Massachusetts Institute of Technology dal 1936 al 1973, venne coinvolto nelle ricerche radar per gli Alleati nella seconda guerra mondiale, aiutando l'esercito a progettare le prime macchine a raggi-X che consentirono di salvare diverse vite di pazienti affetti da cancro, tanto che nel 1943 il Federal Bureau of Investigation gli chiese di esaminare le carte di Nikola Tesla e l'equipaggiamento ritrovato nella sua stanza, quando quest’ultimo morì al New Yorker Hotel.[31] Lo zio è stato spesso citato da Trump anche durante la sua campagna elettorale.[32]
Il cognome originario della famiglia Drumpf, in tedesco è molto simile a "Trumpf", che significa "carta vincente" o "risorsa preziosa" (come l’inglese “Trump”).[33] “Drumpf” si evolse in Trump durante la guerra dei trent'anni nel XVII secolo.[34] Trump si è detto più volte orgoglioso delle sue origini tedesche; nel 1999 venne nominato gran maresciallo alla German-American Steuben Parade tenutasi a New York.[35] Nel 1987 pubblicò il libro Trump: L'arte di fare affari, dove fu obbligato a scrivere che suo padre Frederick Trump fosse di origini svedesi: entrambi i nonni paterni di Trump erano infatti nati in Germania, ma il padre di Donald negli anni dopo la seconda guerra mondiale disse di avere antenati svedesi per allontanare dalla sua famiglia l'onta di essere legati alla Germania nazista; secondo un parente, John Walter, il padre di Trump "aveva diversi tenutari di origine ebraica e per l'epoca non era buona cosa dirsi di parentela tedesca".[36]
La famiglia di Trump viveva in una villa di stile Tudor revival a Wareham Place presso Jamaica Estates, dove lo stesso Trump visse frequentando la Kew-Forest School.[37] Nel 1983 Fred Trump dichiarò in un'intervista che Donald "era una piccola peste da bambino".[38] Su spinta del padre, Trump lasciò la Kew-Forest a tredici anni e si iscrisse presso la New York Military Academy (NYMA), dove compì tutti gli studi sino al diploma delle superiori; a dispetto del nome, la NYMA era un collegio privato non affiliato direttamente con le forze armate statunitensi, che ricalcava con uniformi, disciplina e regolamenti l'ambiente militare.[39] Entro il sistema di "gradi" interno al collegio, Trump raggiunse quello di capitano.[40] Nel 2015 ha dichiarato al suo biografo che l'esperienza alla NYMA gli diede "ben più di un semplice allenamento militare, come accade [invece] a tanti ragazzi che si buttano nell'esercito".[41]
Trump frequentò quindi la Fordham University nel Bronx per due anni, incominciando gli studi nell'agosto del 1964, per poi trasferirsi alla Wharton School of Finance and Commerce dell'Università della Pennsylvania, dove frequentò una delle migliori facoltà di economia fra tutte le università statunitensi.[42][43] Durante questi anni di studio incominciò a lavorare nell'industria di famiglia, la Elizabeth Trump & Son, che prendeva il nome da sua nonna paterna.[44] Trump conseguì a Wharton, nel maggio del 1968, il baccalaureato in economia.[43][45][46]
Trump non partecipò alla guerra del Vietnam e non ha mai fatto parte ad alcun titolo delle forze militari statunitensi.[47] Mentre era al college dal 1964 al 1968 ottenne il rinvio (deferment) dell'arruolamento coatto dal momento che risultava in corso di studi superiori.[48] Nel 1966 venne ritenuto idoneo al servizio dall'apposita commissione medica, ricevendo un giudizio di codice "1-A", "abile a tutti i servizi", valutazione che venne inizialmente confermata a una nuova visita nel 1966, ma che nello stesso anno fu successivamente riformata in "1-Y", codice che lo rendeva soggetto ad arruolamento solo in caso di emergenza.[49] In un'intervista rilasciata nel 2015 per una sua biografia attribuì questa revisione medica alla presenza di una «spina calcaneare» della quale, a suo dire, avrebbe continuato a soffrire anche in seguito.[41][49][50][51] La lotteria della leva del 1969 - un sistema che a ciascun giorno dell'anno associava un numero progressivo da 1 a 366, stabilendo la priorità di chiamata dei nati in ciascun giorno (quelli con i numeri minori per primi) - riservò al 14 giugno, data di nascita di Trump, il numero 356, il che rendeva pressoché impossibile che fosse coscritto.[52]
Carriera imprenditoriale
Un'analisi della carriera imprenditoriale di Trump fatta da The Economist nel 2016 ha concluso che i suoi risultati dal 1985 al 2016 sono stati mediocri se paragonati a quelli di altri proprietari di New York, ma nemmeno tanto bassi da portarlo alla bancarotta, tuttavia un'analisi completa non può essere fatta perché, come sottolineato dalla stessa rivista, "le informazioni sugli affari del signor Trump sono appena abbozzate. Egli non è solito farne pubblicità..." è certo è che i primi successi di Trump furono collegati essenzialmente all'attività già avviata da suo padre, sebbene il giornale di economia ritenga che "il miglior periodo per Trump possa essere considerato quello dal 1985 in poi, cioè quando Trump incominciò ad agire senza la figura di suo padre".[53] Una successiva analisi condotta dal Washington Post suggerì come "Trump [sia] un misto di millanteria, fallimenti d'affari e successo reale".[54]
Sin dal 2006 è il più importante testimonial della multinazionale delle telecomunicazioni e dell'energia ACN, Inc.
Inizio della carriera
Prima ancora di diplomarsi al college incominciò la sua carriera lavorativa nell'azienda del padre,[55] la Elizabeth Trump & Son,[56] che era focalizzata sul mondo dell'edilizia borghese a New York e nei sobborghi di Brooklyn, Queens e Staten Island. Uno dei primi progetti di Trump quando era ancora al college fu il rilancio del complesso Swifton Village a Cincinnati, dove nel 1962 suo padre aveva investito 5,7 milioni di dollari.[57] Fred e Donald Trump vennero coinvolti nel progetto e con cinquecentomila dollari d'investimento, entro due anni riuscirono ad azzerare il tasso di sfitto dei 1.200 appartamenti, che inizialmente era pari al 66%. Nel 1972 la Trump Organization vendette Swifton Village per 6,75 milioni di dollari.[58][59] All'età di ventitré anni venne coinvolto in un progetto commerciale per sostenere come produttore una commedia di Broadway, Paris Is Out!, con la spesa di settantamila dollari.[60]
Nel 1971 divenne presidente della compagnia e uno dei suoi primi atti fu di rinominarla in The Trump Organization.[61][62] In quell'anno si trasferì inoltre a Manhattan, venne coinvolto in un grande progetto di costruzione in cui utilizzò il progetto architettonico per vincere il riconoscimento pubblico. Comprò e valorizzò l'Old Penn Central per sessanta milioni di dollari senza impegno economico.
Dal 1973 Trump divenne presidente della Trump Organization, che gestiva quattordicimila appartamenti tra Brooklyn, Queens e Staten Island. Nel 1977 sposò la modella ceca Ivana Zelníčková, che gli diede tre figli e dalla quale divorziò nel 1992.
Il primo, grande affare di Trump a Manhattan fu la rivitalizzazione del Grand Hyatt Hotel nel 1978 proprio accanto al Grand Central Terminal.[63] L'ormai antiquata facciata in mattoni del Commodore Hotel venne sostituita con una nuova a vetri, creando anche l'atrio spazioso che tuttora lo contraddistingue.[64] Il Commodore venne riaperto nel settembre del 1980 riscuotendo un notevole successo tra il pubblico.[64][65] Suo fratello Fred fu un partner silenzioso e poco esposto mediaticamente in quest'iniziativa, fatto che rese Donald il vero rappresentante dell'intera operazione. Secondo il giornalista Wayne Barrett, il ruolo giocato da Fred con la sua pluridecennale amicizia con l'imprenditore Ben Holloway fu uno dei motivi che aiutò lo sviluppo fondamentale del progetto.[63] Donald fu comunque in grado di negoziare un abbattimento delle tasse per quarant'anni per l'albergo con la città di New York, fatto che aiutò a ridurre il rischio del progetto e incentivò gli investitori a parteciparvi.[66]
Nel 1981 Trump acquistò e rinnovò la struttura che sarebbe poi divenuta il Trump Plaza, sulla Third Avenue, a New York.[67] Trump rese possibile tutto ciò creando una cooperativa nella quale gli inquilini erano in parte proprietari della struttura dove vivevano.[67]
Trump Tower
Nel 1983, Trump completò lo sviluppo della Trump Tower, un grattacielo di cinquantotto piani a Midtown Manhattan. È un edificio a utilizzo promiscuo, in cui vi sono sia uffici sia appartamenti residenziali; fu l'edificio più alto di questa categoria fino alla costruzione della Trump World Tower.[68] È, dalla sua costruzione, la sede operativa della Trump Organization. È considerato come uno degli edifici più emblematici della città di New York.
Espansione
Il Trump Plaza aprì ad Atlantic City nel 1984. L'hotel/casinò venne costruito da Trump con finanziamenti da parte dell'Holiday Corp.[69] I risultati mediocri ottenuti dal casinò locale portarono a diverbi tra Trump e l'Holiday Corp.[70] Quasi contemporaneamente Trump acquisì e completò parte di una struttura, sempre ad Atlantic City, dalla Hilton Corporation per trecentoventimila dollari che venne completata nel 1985 e divenne un hotel/casinò col nome di Trump Castle. La moglie di Trump, Ivana, gestì direttamente la proprietà.[71]
Nel 1985 Trump decise di acquistare la residenza di Mar-a-Lago a Palm Beach, in Florida per cinque milioni di dollari più altri tre milioni per il mobilio interno. Sempre a Palm Beach acquisì un condominio con Lee Iacocca che divenne poi il Trump Plaza a Palm Beach.[72] I lavori di ristrutturazione del Wollman Rink a Central Park, costruito nel 1955, incominciarono nel 1980 grazie a un acquirente non collegato a Trump con un progetto della durata di un paio d'anni massimo, ma la struttura era ancora incompleta al 1986. Trump prese il progetto, acquisendo l'intero complesso e completando i lavori in tre mesi.[73][74]
Trump acquisì quindi il Plaza Hotel di Manhattan nel 1988 per la cifra di 407,5 milioni di dollari e ancora una volta lo affidò a Ivana per ristrutturarlo e poi gestirlo.[75] Sul finire del 1988 Trump acquisì il Taj Mahal Casino ad Atlantic City, New Jersey, in una transazione con Merv Griffin e la Resorts International.[76] Il casinò aprì i battenti nell'aprile del 1990 e venne ristrutturato con la spesa di un miliardo di dollari.[77][78]
Le strabilianti spese per questo progetto portarono l'organizzazione quasi sulla bancarotta e il Taj Mahal riuscì a emergervi solo il 5 ottobre 1991, quando Trump cedette il 50% della proprietà alle banche finanziatrici in cambio di una riduzione dei tassi d'interesse.[79] Egli fu costretto a vendere anche il Trump Shuttle e il suo megayacht di ottantasei metri, la Trump Princess.[80][81][82] La proprietà venne riacquistata nel 1996 e consolidata nella Trump Hotels & Casino Resorts, la quale si sottopose alla procedura fallimentare. Trump si ritrovò questa volta con solamente il 10% della proprietà in pugno.[82]
Attività in bancarotta
Anche se Trump personalmente non è mai andato in bancarotta, hotel e casinò di sua proprietà sono finiti per sei volte in questo stato tra il 1991 e il 2009,[83] in gran parte a causa dell'incapacità di saldare i debiti contratti o di rinegoziare i debiti con le banche, i proprietari e i piccoli creditori.[84][85] Al settimanale Newsweek nel 2011 Trump dichiarò: "Ho sempre giocato con le leggi sulla bancarotta - vanno molto bene per me".[86][87]
Le sei bancarotte tra Atlantic City e New York furono Trump Taj Mahal (1991), Trump Plaza Hotel and Casino (1992), Hotel Plaza (1992), Trump Castle Hotel and Casino (1992), Trump Hotels and Casino Resorts (2004) e il Trump Entertainment Resorts (2009).[83][88][89] Trump disse a tal proposito: "Ho utilizzato le leggi di questo paese per pagare i miei debiti... Be', abbiamo un'azienda. Metteremo tutto a bilancio. Negozieremo con le banche. Faremo un grande affare. Sapete, è come a The Apprentice. Non è nulla di personale. Solo affari".[90]
Ulteriori acquisizioni
Nel 1996 Trump ha acquisito un grattacielo di settanta piani al numero 40 di Wall Street a Manhattan che, dopo lavori di completo rinnovamento della struttura, fu ribattezzato Trump Building.[91] Dopo la morte di suo padre, avvenuta nel 1999, Trump e i suoi fratelli ricevettero parti eguali dell'eredità del padre stimata in duecentocinquanta-trecento milioni di dollari.[92]
Nel 2001 Trump ha acquisito la Trump World Tower, un grattacielo residenziale di settantadue piani nel quartiere delle Nazioni Unite.[93] Trump incominciò inoltre la costruzione del Trump Place nei pressi del fiume Hudson. Continuò inoltre lo sviluppo di un proprio spazio commerciale presso la Trump International Hotel and Tower, un edificio di quarantaquattro piani a uso misto (hotel e condominio) presso il Columbus Circle, che acquisì nel 1996,[94]
Nel 2002 ha acquisito l'Hotel Delmonico di Manhattan, riaperto nel 2004 col nome di Trump Park Avenue e dotato di trentacinque piani adibiti a condominio di lusso.[95] Trump ha registrato il proprio nome e la propria immagine come marchi commerciali per i suoi numerosi progetti e strutture.[96]
Marchi e concessioni
Trump ha investito anche sulla propria immagine, concedendo il proprio nome a un gran numero di progetti architettonici, prodotti commerciali e servizi, ottenendo successo anche da questo.[97][98][99] Nel 2011 la rivista Forbes, con i suoi esperti di finanza, ha stimato il valore del marchio Trump in duecento milioni di dollari, anche se lo stesso Trump ha ribadito che questo valore è stato di molto ridotto e in realtà sarebbe di tre miliardi di dollari.[100]
Molti produttori pagano comunque Trump per commercializzare i loro prodotti con il suo marchio.[101] È per questa ragione, ad esempio, che molte strutture che portano il nome di Trump in realtà non appartengono a lui, ma i veri proprietari ne sfruttano unicamente il nome.[101] Secondo Forbes questa porzione dell'impero di Trump, gestita dai suoi figli, ha un valore di 562 milioni di dollari.[102] Un esempio sono le Trump Towers Istanbul, la cui proprietà pagava Trump per l'uso del suo nome; nel dicembre del 2015 gli amministratori turchi si sono dissociati dalle dichiarazioni di Trump, in qualità di candidato presidente, contro i musulmani.[103]
Patrimonio netto
Nel 2016 Forbes ha stimato il patrimonio netto di Trump in 3,7 miliardi di dollari, mentre Bloomberg lo ha stimato in tre miliardi.[106][107] Queste stime lo rendono comunque uno dei politici più ricchi della storia degli Stati Uniti. Trump ha più volte ribadito di avere un patrimonio di più di dieci miliardi di dollari, ma questo dato è controverso, in parte per l'incertezza sul valore di quanto egli possiede e in parte per le variazioni di valore del suo marchio personale.[106][108] Al 2016 Forbes ha indicato Trump come la 156ª persona più ricca degli Stati Uniti[107] e la 324ª nel mondo.[109]
Secondo Forbes nel 2022 il suo patrimonio si aggirerebbe intorno a 3.2 miliardi di dollari[110]
Il 16 giugno 2015, poco prima dell'annuncio della sua candidatura alla corsa alla Casa Bianca, Trump ha rilasciato una pagina intera del proprio resoconto finanziario "per trasparenza"[112] attribuendosi un patrimonio netto di 8 737 540 000 dollari.[113] Forbes a tal proposito ha giudicato che i quasi nove miliardi di dollari di patrimonio siano un'esagerazione e che tale patrimonio è più realisticamente quantificato attorno ai 4,1 miliardi di dollari.[114] Nel giugno del 2015 Business Insider ha pubblicato il resoconto finanziario di Trump al giugno 2014, sottolineando come tre miliardi del suo patrimonio siano indicati come provenienti dall'immagine personale del tycoon e dalla sua commercializzazione.[115]
Trump è stato incluso nella lista di Forbes dal 1982, quando la fortuna di suo padre, stimata in duecento milioni di dollari, passò a lui come patrimonio netto.[116] All'inizio della campagna presidenziale Trump ha più volte ribadito di aver incominciato con un "solo piccolo milione di dollari" ricevuti da suo padre,[117] accompagnando tale affermazione con la frase: "Non è stato facile per me".[118]
Forbes ha ridotto la stima sul patrimonio netto di Trump di centoventicinque milioni di dollari, dopo le sue controverse posizioni prese nel 2015 sugli immigrati illegali messicani, che hanno portato all'estinzione di contratti con NBCUniversal, Univision, Macy's, Sertã, PVH Corporation e Perfumania.[119]
Il valore del marchio Trump è probabilmente calato anche a causa della sua campagna presidenziale. Molti consumatori hanno infatti smesso di comprare i suoi prodotti come protesta contro di lui e le sue idee politiche.[120] Un calo è stato subito anche a causa delle sue affermazioni sulle donne, proprio durante la stessa campagna presidenziale del 2016.[121][122] Il calo totale all'ottobre del 2016 è stato valutato come un 13% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.[123][124]
Investimenti nello sport
Football americano
Nel 1983 la squadra New Jersey Generals di Trump si affiliò alla United States Football League (USFL). Prima dell'inizio della stagione inaugurale del 1983 Trump la vendette al magnate petroliere dell'Oklahoma, J. Walter Duncan, e la ricomprò dopo la stagione. Tentò quindi d'ingaggiare Don Shula allenatore dei Miami Dolphins, ma l'accordo fallì per l'opposizione di Trump a cedere alla richiesta di Shula di ottenere un appartamento nella Trump Tower e Trump assunse Walt Michaels l'allenatore dei New York Jets.[125][126][127] L'USFL giocò le sue prime tre stagioni tra la primavera e l'estate di quell'anno, ma Trump convinse i sostenitori che era necessario fondersi con la National Football League (NFL), fatto che avrebbe potuto far crescere significativamente i loro investimenti.[128]
Prima della stagione 1985 Trump siglò un contratto d'oro con Doug Flutie.[129] Dopo la stagione i Generals si unirono agli Houston Gamblers. Trump era proprietario al 50% della nuova squadra, che si spostò nel New Jersey.
Trump tentò di acquistare i Buffalo Bills nel 2014, tuttavia senza successo, mentre già nel 1983 aveva espresso interesse per acquistare i Cleveland Indians per la cifra di tredici milioni di dollari con una lettera inviata da Kenneth Molloy al presidente della squadra, Gabe Paul.
Ciclismo
Nel 1989 e nel 1990 Trump diede il suo nome al Tour de Trump, una corsa ciclistica a tappe organizzata negli Stati Uniti e denominata per assonanza alle celebri competizioni europee come il Tour de France o il Giro d'Italia. Il nome gli venne suggerito dal suo socio in affari, il commentatore di pallacanestro Billy Packer, che inizialmente aveva pensato di chiamarlo Tour de New Jersey. La prima tappa della gara terminò al college di New Paltz, New York. La seconda tappa incominciò a New York City, il sindaco Ed Koch, che aveva denunciato Trump come "uno dei più grandi imbonitori", boicottò l'evento.[130][131]
Wrestling
Appassionato di wrestling da lungo tempo, Trump è amico del proprietario della WWE Vince McMahon, tanto che nel 1988 e 1989 ospitò due edizioni di WrestleMania al Trump Plaza e partecipò anche a qualche spettacolo in veste di ospite.[132] Nel 1991 apparve tra il pubblico a WrestleMania VII e venne intervistato da Jesse Ventura a bordo ring durante WrestleMania XX nel marzo 2004.[133] In tempi più recenti è stato impegnato per qualche tempo in una rivalità con lo stesso McMahon che è stata ribattezzata Battle of Billionaires e culminata a WrestleMania 23 il 1º aprile 2007, quando Bobby Lashley (scelto da Trump come suo rappresentante sul ring) sconfisse Umaga (che rappresentava McMahon) in un «hair vs. hair» match (arbitrato da Steve Austin), poiché il perdente avrebbe dovuto tagliarsi a zero la chioma e infatti McMahon si ritrovò senza capelli.[134] Il 25 febbraio 2013 il sito ufficiale della WWE ha ufficializzato l'ingresso di Trump nella WWE Hall of Fame.[135]
Golf
Secondo il settimanale Golfweek la Trump Organization gestisce diversi campi da golf e resort negli Stati Uniti e nel mondo, per un totale di diciotto.[136] Il bilancio personale di Trump per le sue attività legate al golf relative all'anno 2015 e presentate nell'ambito della campagna elettorale hanno evidenziato una rendita di 382 milioni di dollari.[137]
Nel 2006 Trump ha comprato la Menie Estate a Balmedie, Aberdeenshire, in Scozia, impiantandovi un campo da golf contro il volere dei residenti locali[138] su un'area designata come Sito di Speciale Interesse Scientifico.[139][140] Il documentario indipendente del 2011 You've Been Trumped, diretto dal regista britannico Anthony Baxter, raccontava la storia della costruzione del resort per il golf e dei successivi attriti tra la popolazione e l'imprenditore.[141] Malgrado la promessa di Trump di dare seimila posti di lavoro, al 2016, per sua stessa ammissione, i corsi di golf hanno fruttato solo duecento posti.[142]
Nell'aprile del 2014 Trump ha acquistato il Turnberry hotel e golf resort di Ayrshire, in Scozia, uno degli impianti dell'Open Championship.[143][144]
Concorsi di bellezza
Dal 1996 al 2015[145] Trump è stato socio delle compagnie che organizzavano alcuni concorsi di bellezza negli Stati Uniti, fra i quali Miss Universo, Miss USA e Miss Teen USA.
Trump si dimostrò insoddisfatto di come la compagnia televisiva CBS scegliesse le partecipanti e pertanto spostò la produzione di Miss Universo e Miss USA alla rivale NBC nel 2002.[146][147] Nel 2006 la vincitrice di Miss USA Tara Conner venne trovata positiva all'analisi sull'uso di cocaina, ma Trump decise di lasciarle la corona e il titolo, intenzionato a concederle una seconda opportunità.[148] La decisione di Trump venne criticata da Rosie O'Donnell, fatto che portò a una controrisposta di Trump con un attacco personale alla O'Donnell.[149] Nel 2012 Trump vinse la causa da cinque milioni di dollari contro un contestatore che aveva dichiarato che il concorso era truccato.[150]
Nel 2015 la NBC e la Univision decisero di porre fine alle loro relazioni con l'organizzazione di Miss Universo dopo le controverse dichiarazioni di Trump durante la campagna elettorale presidenziale sugli immigrati clandestini messicani.[151][152] Trump successivamente ha intentato una causa da cinquecento milioni di dollari alla Univision per diffamazione.[153][154] La causa contro la Univision si è conclusa nel febbraio del 2016, ma senza che siano stati resi pubblici termini della stessa.[155]
L'11 settembre 2015 Trump ha annunciato di essere rimasto il solo proprietario del concorso di Miss Universo avendo acquisito le quote della NBC[156][157]. Poco dopo ha venduto i diritti sul concorso di sua proprietà alle compagnie WME/IMG.[145]
Trump University
La Trump University, fondata nel 2005 da Donald Trump, Michael Sexton e Jonathan Spitalny, è stata chiusa nel 2010 dopo diverse controversie legali.
Donald J. Trump Foundation
La Donald J. Trump Foundation è una fondazione privata fondata nel 1988
Attività politica
Trump è stato descritto politicamente in modi diversi nel tempo.[158][159][160] Il settimanale Politico lo ha definito "eclettico, improvvisato e spesso contraddittorio".[160] Egli negli anni ha infatti avuto numerose e differenti affiliazioni partitiche[160][161] ed è stato preso in considerazione come candidato anche dal Partito Riformista.[161] Nel tempo ha cambiato la propria posizione su un gran numero di argomenti come la tassazione, l'aborto e il coinvolgimento del governo nell'assistenzialismo alla salute.[160]
Anche se l'affiliazione politica di Trump prima del 1987 rimane tuttora poco chiara, è certo che Trump fu tra i primi sostenitori del repubblicano Ronald Reagan nella sua corsa alla presidenza della Casa Bianca sul finire degli anni settanta.[162] Dal 1987 si schierò coi repubblicani.[163] Nel 1999 Trump passò al Partito Riformista per tre anni, ma lo lasciò nel 2001 per scontri con David Duke, Pat Buchanan, Lenora Fulani e col partito stesso.[164] Nel 2000 i mezzi di comunicazione di massa statunitensi ipotizzarono una possibile candidatura di Trump alla presidenza degli Stati Uniti per il Partito della Riforma (che nella tornata elettorale precedente aveva candidato il miliardario texano Ross Perot, già candidato indipendente nel 1992) alle presidenziali del 2000: invece la candidatura del partito andò a Pat Buchanan (in corsa con Ezola B. Foster come suo vice).
Dal 2001 al 2008 si dimostrò favorevole ai democratici; tuttavia nel 2008 appoggiò il repubblicano John McCain alla carica di presidente, tesserandosi tra i repubblicani nel 2009.[165] Nel dicembre 2011 Trump divenne indipendente per cinque mesi, per poi tornare nelle file del Partito Repubblicano dove si trova tuttora.[166][167]
Trump ha comunque sempre contribuito alle campagne presidenziali repubblicane o democratiche a seconda dei periodi e delle affiliazioni del momento, appoggiando sei presidenti democratici e quattro repubblicani.[168] Dopo il 2011 i suoi contributi si sono in gran parte orientati verso i repubblicani.[169] Nel febbraio 2012 Trump sostenne il repubblicano Mitt Romney nella corsa alla Casa Bianca.[170] Nel 2015, quando gli venne chiesto quale dei presidenti recenti fosse il suo preferito, Trump spiazzò tutti manifestando simpatia per il democratico Bill Clinton.[171][172]
Nella puntata del 17 settembre 2008 del Larry King Live Trump ha ufficialmente dato il suo appoggio al senatore repubblicano John McCain in occasione delle presidenziali del 2008.
Il 4 ottobre 2010 Trump dichiarò ad American Morning (trasmissione televisiva mattutina di successo della CNN) che egli stava seriamente considerando la possibilità di candidarsi per la Casa Bianca nel 2012 per i repubblicani.[173][174]
Il 10 febbraio 2011 Trump ha tenuto un discorso presso la Conservative Political Action Conference in cui ha espresso le proprie posizioni politiche[175] e si è principalmente dichiarato come:
- contrario a qualunque provvedimento di innalzamento della pressione tributaria
- contrario al controllo delle armi (quindi favorevole alle tesi propagandate dalla NRA)
- contrario agli aiuti internazionali
- contrario all'Obamacare (quindi favorevole alla sua abolizione e di conseguenza alla sua sostituzione con una nuova legge)
- favorevole all'idea che la Cina comunista dovrebbe essere trattata dagli Stati Uniti d'America come un nemico e quindi sottoposta a pesanti dazi all'importazione[176]
Il 16 maggio 2011 Trump ha annunciato che non si sarebbe offerto per la candidatura repubblicana nelle elezioni americane del 2012, "non essendo pronto a lasciare il settore privato", mentre pare che la decisione sia stata presa a seguito di un clamoroso flop nei sondaggi: il 71% dei cittadini statunitensi ritennero Trump "inadeguato come presidente".[177] Agli inizi di febbraio 2012 Trump ha dichiarato il proprio sostegno al candidato ultraconservatore Newt Gingrich contro Mitt Romney nelle primarie repubblicane.[178]
Campagna presidenziale 2016
Elezioni primarie
Trump è entrato in una vasta campagna per la nomination alla presidenza contro altri 16 candidati repubblicani: la più grande campagna presidenziale nella storia americana. Trump ha partecipato a undici dei dodici dibattiti sulla nomina per il presidente del partito repubblicano, saltando solamente il settimo dibattito del 28 gennaio 2016 (che era l'ultimo dibattito prima del voto di selezione dei candidati presidenziali in elezioni primarie e che ha avuto inizio il 1º febbraio 2016). Il procedimento è stato seguito da un folto pubblico televisivo, che ha aumentato notevolmente la visibilità della campagna di Trump.
Nel Super-martedì elettorale, Trump ha ottenuto il maggior numero di voti ed è rimasto il concorrente presidenziale principale durante le primarie. Un sondaggio di opinione pubblica condotta nel marzo 2016 dalla Quinnipiac University ha dimostrato che per Donald Trump avrebbe votato il 43% dei repubblicani, contro il 29% per Ted Cruz e il 16% per John Kasich. Questa previsione si è avverata: con quasi 14 milioni di voti, Trump ha superato il record assoluto del numero di voti nelle elezioni primarie nella storia del Partito Repubblicano.
Campagna elettorale per la presidenza
Dopo essere diventato il presumibile candidato del partito repubblicano, Trump si dedicò alle elezioni generali, invitando gli elettori che avevano votato alle primarie di "salvare il loro voto nelle elezioni generali". Trump si è concentrato su Hillary Clinton, che nel frattempo era diventata il candidato del Partito Democratico il 6 giugno 2016, e ha esteso la campagna in tutto il paese. Un mese prima della Convention Nazionale Repubblicana, fu sventato un tentativo di assassinio di Trump, durante uno degli incontri a Las Vegas, dove un cittadino britannico di 20 anni, certo Michael Steven Sandford, che viveva illegalmente negli Stati Uniti, tentò di sottrarre la rivoltella a un agente della Polizia Metropolitana di Las Vegas per utilizzarla contro Trump.[179]
Hillary Clinton aveva avuto un significativo vantaggio nei sondaggi nazionali e nella maggior parte dell'anno 2016. Ai primi di luglio, l'avanzata di Hillary Clinton scese nei sondaggi nazionali a causa dell'annunciata riapertura delle indagini da parte dell'FBI sulla controversia riguardante l'uso della posta elettronica come Segretario di Stato durante la prima Presidenza di Barack Obama. Il Direttore dell'FBI James Comey, ha concluso che Hillary Clinton aveva avuto una "grave colpa" nella gestione dei documenti, classificati come governativi.
Dopo che Trump ha vinto la nomination presidenziale del Partito Repubblicano, gli storici Fredrik Logevall e Kenneth Osgood hanno osservato che "non passa giorno senza che alcuni giornalisti confrontino Donald J. Trump con Huey Long, il sacerdote Charles Coughlin o George Wallace". Il 15 luglio 2016 Trump ha annunciato, dopo aver valutato per lo stesso ruolo il già Speaker della Camera Newt Gingrich e il Governatore del New Jersey, che il governatore dell'Indiana, Mike Pence sarebbe stato il candidato alla vice-presidenza degli Stati Uniti: Trump e Pence sono stati ufficialmente nominati dal partito repubblicano il 19 luglio 2016 nella Convention Nazionale Repubblicana. L'elenco dei relatori e partecipanti al convegno comprendeva l'ex candidato presidenziale Bob Dole, ma altri candidati nominati in precedenza non hanno partecipato al convegno, anche se John McCain aveva sostenuto Trump prima della Convention.
Due giorni dopo, Trump ha accettato ufficialmente la candidatura in un discorso di 76 minuti ispirato al discorso di Richard Nixon del 1968, nel quale Nixon accettava la candidatura presidenziale. Al discorso di, lunghezza senza precedenti da parte Trump, hanno assistito quasi 35 milioni di persone ed è stato valutato con diverse reazioni, prevalentemente negative da parte degli spettatori, secondo i sondaggi della televisione CNN e dell'Istituto di sondaggi Gallup.
Alla fine di luglio, Trump si è avvicinato alla Clinton nei sondaggi nazionali a causa dell'aumento di 3-4 punti percentuali di sostegno dopo la Convention Nazionale del Partito Repubblicano, secondo l'aumento medio della popolarità dei candidati dopo le convention del 2004, anche se questo aumento era piccolo per gli standard storici. L'aumento del 7% nel sostegno popolare a Hillary Clinton, come la Convenzione Nazionale del Partito Democratico, ha aumentato significativamente il distacco fra i candidati nei sondaggi nazionali dei primi di agosto.
Pubblicazione dei dati fiscali e finanziari
In accordo ottemperanza alle regole della FEC per i candidati presidenziali, Trump ha pubblicato nel 2015 un documento di 92 pagine sulla sua posizione finanziaria, patrimoniale, debitoria e sulle sue fonti di reddito e cariche aziendali. Tuttavia, la sua decisione di non rendere pubblici i rimborsi fiscali[180] è andata contro la prassi in uso fin dai tempi di Gerald Ford nel 1976.[181] Ciò ha portato al sospetto che egli avesse qualcosa da nascondere[182], nonostante, di fatto, non esista alcuna norma che imponga ai candidati di rendere pubblici i rimborsi fiscali.[183] Trump ha spiegato che i suoi rimborsi fiscali erano stati oggetto di controlli e i suoi avvocati avevano suggerito di non divulgarli.[184][185]
Dibattito presidenziale
Il 26 settembre 2016, Donald Trump e Hillary Clinton si sono scontrati nel primo dibattito presidenziale alla Hofstra University di Hempstead, New York. Il moderatore è stato Lester Holt, giornalista televisivo di NBC News.[186] Questo è stato il dibattito presidenziale cui ha assistito il maggior numero di telespettatori nella storia degli Stati Uniti.[187]
Il secondo dibattito presidenziale ha avuto luogo il 9 ottobre alla Università Washington di Saint Louis a Missouri City. I discorsi iniziali in questo dibattito hanno visto prevalere Trump con il record di commenti indecenti sulle donne (vedi sotto) e contro le accuse mosse sugli scandali sessuali di Bill Clinton. Prima di questo dibattito Trump ha tenuto una conferenza stampa alla quale sono state invitate quattro donne, che hanno accusato l'ex presidente Bill Clinton di molestie sessuali.
Il dibattito presidenziale finale si è tenuto il 19 ottobre 2016 presso l'Università del Nevada a Las Vegas. Il rifiuto di Trump di dire se, in caso di sconfitta, avrebbe accettato il risultato delle elezioni presidenziali ha attirato l'attenzione da parte dei media.[188][189]
Accuse di molestie sessuali
Nei giorni immediatamente precedenti il secondo dibattito televisivo fra Trump e Hillary Clinton, il quotidiano The Washington Post ha ottenuto e pubblicato una registrazione del 2005 in cui Trump, prima di girare una puntata del programma televisivo Access Hollywood, si vantava in termini scurrili con l'allora co-conduttore dello show, Billy Bush, di aver baciato e toccato delle donne senza il loro consenso e di aver sedotto donne sposate.[190][191][192][193] Queste discussioni erano state registrate pochi mesi dopo il suo matrimonio con la sua terza moglie, Melania, in quel momento incinta.[193][194]
Il linguaggio di Trump è stato descritto dai media come "volgare", "sessista" e caratterizzante una vera e propria violenza sessuale. L'incidente ha portato prima a chiedere le scuse pubblicamente durante la sua campagna[195][196] e ha suscitato indignazione in tutto l'ambiente politico,[197][198].[199] e diversi repubblicani hanno ritirato il loro sostegno alla sua candidatura, alcuni chiedendogli di uscire dalla corsa presidenziale. Più tardi, almeno 15 donne[200] lo hanno accusato di comportamento sessuale indecente nei loro confronti, di averle baciate e toccate senza il loro consenso; queste accuse, che non hanno condotto a condanne in sede giudiziaria, sono state ampiamente riportate nei media.[201][202] Trump e lo staff della sua campagna elettorale hanno respinto queste accuse, liquidandole come calunnie.[203][204][205]
Come replica, Trump ha a sua volta accusato Bill Clinton, ex presidente degli Stati Uniti e marito della sua rivale democratica, di aver commesso violenze sessuali; alcune delle vittime di questi presunti abusi hanno accettato di essere intervistate accanto a Trump, in una conferenza stampa di poche ore precedente il dibattito televisivo.[206] Trump ha esteso ulteriori accuse anche alla stessa Hillary, riferite al suo comportamento come avvocato difensore di un presunto stupratore nel 1975: secondo Trump, la Clinton avrebbe riso in aula di fronte alla vittima dodicenne dell'uomo. Questa scena è stata descritta come falsa e mai avvenuta dal sito web di fact-checking Politifact.com.[207]
Coinvolgimento russo
Il Dipartimento della Sicurezza Interna (DHS) e il Department of National Intelligence (DNI), guidato da James R. Clapper, ha rilasciato una dichiarazione congiunta in data 7 ottobre 2016 sull'influenza russa nelle elezioni presidenziali del 2016 negli Stati Uniti. Il 9 dicembre 2016, alti funzionari dell'amministrazione Obama hanno affermato che la Russia ha fornito al sito WikiLeaks migliaia di messaggi di posta elettronica violati dal Comitato Nazionale Democratico (DNC) sulla campagna di Hillary Clinton, al fine di influenzare il risultato delle elezioni. L'FBI ha poi confermato questa affermazione.
Trump e la sua squadra di transizione hanno respinto le accuse e detto: "Queste sono le stesse persone che hanno detto che Saddam Hussein avesse armi di distruzione di massa" Wikileaks, che ha pubblicato 20 000 messaggi di posta elettronica violati dalla DNC, le autorità russe hanno negato ogni coinvolgimento. Il 15 dicembre 2016, il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha detto che Trump sapeva che la Russia era stata coinvolta nelle elezioni per aiutare la campagna presidenziale che era in corso. Il 3 gennaio 2017, la televisione Fox News ha riferito che Trump intendeva ristrutturare la comunità di intelligence (DNI) degli Stati Uniti.
A seguito del presunto coinvolgimento della Russia nella campagna elettorale che ha portato Donald Trump alla presidenza, è stata avviata un'inchiesta giudiziaria, che ha preso il nome di Russiagate.
Elezioni presidenziali del 2016
Il 16 giugno 2015 Trump ha annunciato formalmente la propria candidatura alle presidenziali del 2016 con un evento a New York nella sua Trump Tower, venendo presentato dalla figlia Ivanka: ha attaccato il presidente Obama, il pericolo crescente rappresentato dal terrorismo islamico e la forza economica della Cina, affermando che gli Stati Uniti hanno bisogno di un vero leader per ritornare grande (Make America Great Again è appunto il motto della sua campagna elettorale).[208][209] Secondo Trump le amministrazioni Obama e Bush hanno permesso il declino economico della classe media statunitense, imputando inoltre ai dirigenti del partito repubblicano di averla tradita conducendo un'opposizione inefficace al Congresso, dove il Partito Repubblicano detiene la maggioranza assoluta. Trump ha criticato spesso gli accordi commerciali stipulati dagli Stati Uniti con altri Stati, ai quali ascrive in particolare il declino del settore manifatturiero e della perdita di posti di lavoro a vantaggio di paesi a basso costo di manodopera. Trump si è detto contrario alla ratifica del TTIP.
Nei caucus in Iowa del 1º febbraio 2016 Trump si è collocato al secondo posto col 24% di voti; il 9 febbraio nel New Hampshire ha ottenuto la prima vittoria col 35,3% di voti; il 20 febbraio ha conseguito il 32,5% di voti vincendo le primarie della Carolina del Sud, a cui è seguita il 23 febbraio la netta vittoria ai caucus del Nevada col 45,9%. Nel Supermartedì del 1º marzo, dove votano gli Stati, Trump si è aggiudicato sette primarie: Alabama, Georgia, Tennessee, Arkansas, Virginia, Vermont e Massachusetts. Nel secondo Supermartedì dell'8 marzo ha vinto le primarie in Mississippi (47,3%), Michigan (36,5%) e i caucus alle Hawaii (42,4%), mentre è arrivato secondo ai caucus in Idaho (28,1%).
Il 26 maggio Trump si è aggiudicato ufficialmente le primarie repubblicane, conquistando i delegati necessari per la nomination alla Casa Bianca.[210] Trump è il candidato più votato della storia del Partito Repubblicano con tredici milioni e quattrocentoseimila voti, battendo il precedente primato di Bush che nelle primarie del 2000 aveva ottenuto dodici milioni di voti.[211]
Dopo una campagna elettorale segnata da toni molto aspri, smentendo gran parte delle previsioni il 9 novembre 2016 Donald Trump è diventato presidente eletto ottenendo il voto della maggioranza, e precisamente di 304, dei 538 grandi elettori che compongono il Collegio elettorale (numero inferiore a quelli ottenuti dal predecessore democratico Barack Obama nelle due precedenti elezioni, ma superiore a quelli del repubblicano George W. Bush nel 2000 e nel 2004). Hillary Clinton è stata invece la più votata a livello popolare, con quasi tre milioni di preferenze in più dell'avversario. Per la quinta volta nella storia degli Stati Uniti e per la seconda volta dal 2000 il candidato più votato non ha coinciso con il vincitore delle elezioni.
Quando i cittadini, concedendogli il loro voto, lo hanno eletto presidente in novembre, Trump ha stabilito cinque primati, concretizzati il 20 gennaio 2017 all'inizio del mandato:
- primo presidente a non aver mai ricoperto in precedenza una carica politica, amministrativa o ad aver militato nelle forze armate statunitensi;
- primo presidente sostenuto dalla maggioranza di membri eletti, in Congresso e Senato, del suo stesso partito all'inizio del suo mandato presidenziale;
- primo presidente che rifiuta lo stipendio statale all'inizio del suo mandato presidenziale;
- presidente più vecchio, avendo superato i settant'anni di età al momento dell'elezione;
- presidente più ricco per patrimonio finanziario personale.
Proteste
La vittoria di Trump ha scatenato le proteste negli Stati Uniti e in tutto il mondo. I democratici in fila con altri avversari di Trump sono scesi in strada per amplificare la loro opposizione alle idee di Trump e condannare le sue dichiarazioni infiammatorie. Essi hanno sostenuto che la vittoria di Hillary Clinton nel voto popolare dimostra che Trump non è davvero un presidente democraticamente eletto e deve essere considerato un presidente illegittimo.[212] Trump inizialmente ha detto su Twitter che le proteste sono state causate da "manifestanti professionali incitati dai media" e sono stati "sleali", ma più tardi ha detto che ammirava la loro passione per il paese.[213][214] Al contrario, della rielezione di Obama come presidente nel 2012, Trump ha scritto su Twitter "Non possiamo lasciare che questo accada. Dobbiamo marciare su Washington e porre fine a questa presa in giro. La nostra nazione è completamente divisa!".[215]
Sabato, il giorno dopo la solenne inaugurazione di Trump, ci furono manifestazioni di massa negli Stati Uniti e in tutto il mondo, dove i manifestanti hanno protestato contro Trump; un totale di circa 2 600 000 persone hanno partecipato alla marcia delle donne in tutto il mondo.[216] Il più notevole delle donne marciano a Washington, in cui più di 500 000 persone hanno protestato contro il presidente Donald Trump.[217] A questa marcia hanno partecipato molte celebrità.[218][219][220][221] Il numero di donne e contestatori che hanno marciato è stato tre volte di più che il numero di persone che hanno partecipato al discorso inaugurale di Trump, secondo un gruppo di scienziati della Manchester Metropolitan University.[222]
Prima presidenza (2017-2021)
Il 20 gennaio 2017, con la cerimonia di insediamento presso il Campidoglio, sede del Congresso, Donald Trump è diventato il 45º Presidente degli Stati Uniti d'America. Il suo primo discorso da presidente è stato fortemente improntato a tematiche autarchiche, isolazioniste e patriottiche.[223][224] Il giorno seguente si è svolta la Women's March, una marcia contro Trump a cui hanno partecipato più di mezzo milione di persone.
Primi 100 giorni
Nella sua prima settimana come presidente, Trump ha firmato sei ordini esecutivi. Il suo primo ordine come presidente ha stabilito procedure interinali in attesa di abrogare la legge sulla protezione del paziente e la cura conveniente (Obamacare). Quella stessa settimana, Trump ha ritirato gli Stati Uniti dal Partenariato Trans-Pacifico, ha riaperto i progetti di costruzione di Keystone XL e Dakota Access Pipeline e ha firmato un ordine esecutivo per incominciare la progettazione e la costruzione lungo il confine con il Messico di un muro e rafforzare la sicurezza delle frontiere.[225] Ha, inoltre, promulgato un decreto di congelamento delle assunzioni nell'amministrazione federale.[226]
Il 31 gennaio, Trump ha nominato il magistrato Neil Gorsuch giudice degli Stati Uniti per coprire il posto vacante nella Corte Suprema dalla morte di Antonin Scalia.[227] Il Senato ha confermato la nomina il 7 aprile, con un voto di 54-45.[228]
Ordini sull'immigrazione
Il 27 gennaio, il presidente Trump ha firmato un ordine esecutivo che ha sospeso l'ammissione di rifugiati per 120 giorni e ha negato l'accesso ai cittadini dell'Iraq, Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen per 90 giorni, citando preoccupazioni di sicurezza sul terrorismo. L'ordine, che è entrato in vigore immediatamente, ha causato caos in molti aeroporti, in quanto i viaggiatori sono stati arrestati all'arrivo negli Stati Uniti o è stato impedito loro di imbarcarsi sugli aerei statunitensi.[229] Il giorno seguente, migliaia di manifestanti si sono riuniti negli aeroporti e in altre località di tutto il mondo per protestare contro la firma dell'ordine e della detenzione di cittadini stranieri.[230] L'amministrazione ha poi chiarito che i visitatori con una carta verde erano esenti dal divieto.[231][232] Sono state immediatamente depositate molteplici controversie legali e il 5 febbraio un tribunale federale ha impedito l'esecuzione di importanti disposizioni dell'ordine.[233][234]
Il 6 marzo 2017, Trump ha emesso un ordine esecutivo rivisto che, tra le altre differenze con l'ordine originale, ha esentato i cittadini iracheni, i titolari di visti e i residenti permanenti dalla sospensione temporanea e non ha differenziato i profughi siriani dai rifugiati provenienti da altri paesi.[235] Un tribunale federale ha bloccato l'ordine prima che entrasse in vigore.[236] Il 26 giugno 2017 la Corte Suprema ha consentito l'esecuzione parziale dell'ordine esecutivo e ha previsto un'audizione completa per l'ottobre 2017.[237]
Licenziamento di James Comey
Il 9 maggio 2017, Trump ha licenziato il direttore dell'FBI James Comey. Ha attribuito l'azione alle raccomandazioni del Procuratore Generale Jeff Sessions e del Vice AG Rod Rosenstein,[238] che ha criticato il comportamento di Comey nell'indagine sulle e-mail di Hillary Clinton. L'11 maggio, Trump dichiarò di essere preoccupato per la "cosa in Russia" in corso.[239] e che avrebbe voluto silurare Comey prima.[240]
Secondo un comunicato di Comey di una conversazione privata del 14 febbraio 2017, Trump disse che "sperava" che Comey limitasse l'inchiesta su Michael Flynn,[241] che era stato costretto a dimettersi come consigliere per la sicurezza nazionale dopo che si scoprì che aveva ingannato il vice presidente sugli scambi avuti con l'ambasciatore russo Sergey Kislyak. Per Trump, queste indagini danneggiavano la sua presidenza,[242] per cui chiese a Comey di dichiarare l'assenza di inchieste sul presidente.[243] Chiese anche al DNI Dan Coats e al direttore della NSA Michael Rogers di pubblicare dichiarazioni che affermassero la non esistenza di prove che la sua campagna si sia concordata con la Russia durante le elezioni del 2016.[244] Entrambi rifiutarono, considerando questa una richiesta inadeguata, anche se non illegale.[245]
Comey ha testimoniato l'8 giugno che mentre era direttore, le indagini dell'FBI non erano su Trump stesso.[242][246] ABC News ha successivamente segnalato che il consulente speciale stava raccogliendo informazioni preliminari su un possibile intralcio alla giustizia da parte di Trump, ma non ha avviato un'indagine su vasta scala.[247]
Trump attirò l'attenzione per aver implicato di avere "nastri" di conversazioni con Comey, prima di negare l'esistenza di tali nastri.[248][249]
Politica interna
Energia
La politica energetica di Trump sostiene il sostegno industriale nazionale per le fonti energetiche fossili e rinnovabili, al fine di frenare la fiducia nel petrolio medio-orientale e forse trasformare gli Stati Uniti in un esportatore di energia netta.[250] I suoi consiglieri nominati favoriscono un mercato energetico meno regolamentato e, poiché non considerano il cambiamento climatico una minaccia, non vedono necessità di un'azione immediata.[251]
Cambiamento climatico
Trump non accetta il consenso scientifico sul cambiamento climatico.[252][253] Nel 2012, ha affermato che il riscaldamento globale è stato un falso inventato dai cinesi, ma in seguito ha detto che stava scherzando.[254][255] Ha definito l'Environmental Protection Agency (EPA) una "disgrazia" e ha minacciato di ridurre il proprio contributo al bilancio.[256] Trump si è impegnato a eliminare il piano di energia pulita[257] e a ritirarsi dall'accordo di Parigi siglato nella XXI Conferenza delle Parti dell'UNFCCC, che chiede riduzioni delle emissioni di carbonio in più di 170 paesi.[258] Dopo aver ottenuto la presidenza, Trump ha dichiarato di avere "una mente aperta" verso l'accordo di Parigi[259] ma il 1º giugno 2017 ha annunciato che gli Stati Uniti si ritireranno dall'accordo di Parigi, rendendo gli Stati Uniti l'unica nazione a non esserne membro.[260]
Immigrazione
Le politiche sull'immigrazione di Trump sono state discusse intensamente durante la campagna. Trump si è impegnato a costruire un muro più consistente sul confine tra Messico e Stati Uniti per impedire agli immigrati clandestini di oltrepassarlo, un muro il cui costo Trump ha promesso che verrà pagato dal Messico.[261][262][263] Si è impegnato a riportare in patria massicci immigrati clandestini residenti negli Stati Uniti[264] e ha criticato la cittadinanza data dai diritti di nascita, poiché crea "bambini-àncora"[265] (Anchor babies, termine dispregiativo con il quale si indicano i bambini nati sul territorio degli Stati Uniti, e quindi cittadini americani in base al vigente jus soli, da madri che vi si trovano illegalmente, le quali sperano di ottenere la cittadinanza in quanto madri di cittadino americano[266]). Ha affermato che nel mirino della deportazione ci saranno i criminali, coloro che hanno superato il tempo di permanenza previsto dai loro visti e altre "minacce alla sicurezza".[267]
Dopo gli attentati di Parigi del novembre 2015, Trump ha presentato una proposta controversa per impedire totalmente ai cittadini musulmani di altri Paesi di entrare negli Stati Uniti fino a quando non potranno essere attuati sistemi di controllo più forti. Più tardi, nel 2016, egli affermò che il divieto si applicherebbe solo a persone provenienti da paesi con una "storia collaudata di terrorismo contro gli Stati Uniti o i suoi alleati", o paesi "compromessi con il terrorismo".
Alla fine di gennaio 2017 Trump ha emesso un ordine esecutivo che vieta l'ammissione di immigrati provenienti da sette paesi prevalentemente musulmani.[268] L'ordine è stato imposto senza preavviso e ha avuto effetto immediato.[269] La confusione e le proteste hanno causato il caos in molti aeroporti.[270] Molte contestazioni legali sono state presentate contro questa disposizione e un tribunale federale ha bloccato la sua attuazione. All'inizio di marzo del 2017 Trump ha emesso un ordine riveduto che ha escluso l'Iraq dai paesi in questione, ha concesso esenzioni specifiche per i residenti permanenti, ha rimosso le priorità per le minoranze religiose (ad esempio i rifugiati cristiani) e ha concesso una settimana per l'attuazione della disposizione di legge.[235][269] Anche i tribunali federali hanno bloccato la sua attuazione.[269] Il 26 giugno 2017, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha smentito i tribunali di rango inferiore e ha permesso a una parte dell'ordine esecutivo di entrare in vigore. La Corte suprema ha dichiarato che il divieto di Trump per i visitatori provenienti dall'Iran, dalla Libia, dalla Somalia, dal Sudan, dalla Siria e dallo Yemen può essere applicato se questi visitatori non dispongono della "credibile affermazione di una buona relazione con una persona o un ente residente negli Stati Uniti".[271] Il tribunale ha fissato una data a ottobre per discutere l'altra parte del divieto di ingresso, nella quale un individuo potrebbe rivendicare un rapporto buono con una persona o un ente negli Stati Uniti. Il divieto dovrebbe durare solo 120 giorni, il che potrebbe rendere l'intera applicazione vana, per cui alla data del mese di ottobre la sentenza potrebbe non avere più luogo.
Questioni sociali
Trump è conservatore, si descrive come un pro-vita e si oppone in genere all'aborto; sono previste eccezioni in caso di stupro, incesto e circostanze che compromettano la salute della madre[272]. Ha affermato di essere impegnato nella nomina di giudici che tentano di rovesciare la sentenza di Roe vs. Wade.
Sostiene personalmente "il matrimonio tradizionale",[254][273] ma considera la legalizzazione nazionale del matrimonio fra persone dello stesso sesso una questione "risolta".[273] Nel 2019, durante il mese dell'orgoglio gay (LGBT Pride Month), si è espresso a favore della decriminalizzazione dell'omosessualità a livello mondiale, sostenendo il totale appoggio della sua amministrazione a tale scopo.[274]
Trump sostiene un'estensiva interpretazione del secondo emendamento e afferma di essere contrario al controllo delle armi in generale,[275][276] sebbene le sue vedute in merito siano mutate nel corso del tempo.[277] Trump si oppone alla legalizzazione della marijuana per diletto ma sostiene quella per motivi medici.[278] È favorevole alla pena capitale,[279][280] e all'uso del waterboarding.[281][282] Nel luglio 2020 l'amministrazione Trump, attraverso il suo Procuratore Generale William Pelham Barr e con l'avallo della Corte Suprema, ha dato nuovamente il via dopo diciassette anni di interruzione all'esecuzione delle condanne a morte dei detenuti destinati alla pena capitale da verdetti emessi dai tribunali federali[283]
Assistenza sanitaria
Nel 1999, Trump spiegò a Larry King Live che "crede nell'assistenza sanitaria per tutti"."[284] Il libro di Trump, The America We Deserve, ha sostenuto fortemente un sistema sanitario, con un unico pagatore, basato sul modello canadese[285] e ha espresso l'ammirazione per il Servizio sanitario nazionale scozzese.[284][286][287]
Come candidato Trump ha ripetutamente promesso di abrogare e sostituire l'Obamacare.[288][289] A partire dalla sua presidenza ha invitato il Congresso ad abrogarlo e sostituirlo. Nel maggio la Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha votato per abrogare l'ACA.[290] Tuttavia, in Senato ha provato per diversi mesi, ma non è stato in grado di far passare alcuna delle diverse versioni di una legge di abrogazione.[291]
Trump mira a razionalizzare il Dipartimento degli Affari dei Veterani, velocizzare le liste di attesa e aggiornare le strutture pertinenti.[292]
Istruzione
Trump ha dichiarato il suo sostegno alla scelta scolastica e al controllo locale per le scuole primarie e secondarie.[293] Si oppone all'Iniziativa per le Norme Generali di Stato di Base per le scuole primarie e secondarie e ha definito il Common Core "un disastro" cui si deve porre termine.[294][295] Ha affermato di voler abolire tutto o parte del Dipartimento dell'Istruzione.[296]
Economia e commercio
Il piano fiscale della campagna di Trump prevedeva di livellare l'aliquota dell'imposta sul reddito fino al 15%, eliminando varie scappatoie e detrazioni commerciali e di ridurre il numero di scaglioni per l'imposta sul reddito: l'aliquota fiscale massima sarebbe diminuita dal 39,6% al 25%, verrebbe istituito un ampio, primo scaglione, ad "aliquota zero" e le alternative imposta minima e imposta sul patrimonio (che viene correntemente applicata a patrimoni superiori a 5.45 milioni di dollari o 10,9 milioni per coppia sposata) verrebbero eliminate. I suoi commenti sul salario minimo sono stati incoerenti.[297][298][299]
Trump s'identifica come un "libero commerciante", ma dice che il commercio dev'essere "ragionevolmente giusto".[300] È stato spesso chiamato "protezionista",[301][302][303] per la sua critica al NAFTA,[304][305] il partenariato Trans-Pacifico (TPP),[306] e la sua proposta di aumentare le tariffe sulle esportazioni cinesi e messicane negli Stati Uniti in modo significativo.[307][308] Ha anche criticato l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC), minacciando di lasciarla, a meno che le tariffe proposte da lui non vengano accettate[309][310]. Ha sostenuto l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea[311] e promesso al premier Boris Johnson di concludere un accordo commerciale bilaterale[312], dallo stesso definito vantaggioso[311] e "buono per entrambe le parti".[313]
La risposta alla crisi economica legata alla COVID-19
Nel 2020, in occasione dell'arrivo della pandemia di COVID-19 negli Stati Uniti d'America, l'amministrazione Trump si è mossa per evitare che l'estensione del contagio e le necessarie misure di distanziamento sociale finalizzate al contenimento del coronavirus provocassero un crollo dell'economia statunitense. Dopo un aspro confronto tra repubblicani e democratici e dopo l'intervento emergenziale della Federal Reserve[314], il Congresso ha dato via libera a uno stimulus package dal valore di oltre 2 trilioni di dollari[315][316]. Il programma economico emergenziale, dettato dall'aumento del tasso di disoccupazione[317] e dalla portata globale della crisi, definito di stampo keynesiano[318][319], è stato costruito da amministrazione e Congresso in modo tale da contenere un piano di aumento dei fondi per la sicurezza e la sanità pubblica, dal rafforzamento degli ospedali al potenziamento dei programmi di food stamps, fondi per la garanzia alla liquidità delle imprese e per il sostentamento dei settori in crisi[320][321] e misure di elicottero monetario per il sostegno dei redditi delle famiglie a rischio povertà ed esclusione sociale[322]. Imputando alla Cina la responsabilità per la diffusione della pandemia, inoltre, in più occasioni Trump ha ventilato l'ipotesi di una causa in sede internazionale contro Pechino, rivale strategico per eccellenza della sua amministrazione[323] accusata di voler capitalizzare politicamente nel periodo della diffusione della COVID-19 oltre Pacifico[324][325], per ottenere un risarcimento volto a compensare i danni economici della crisi[326].
Dimensione del governo e deregolamentazione
Le prime politiche di Trump hanno favorito la deregolamentazione e l'intervento del governo federale ridotto. È diventato il primo presidente in sedici anni a firmare una delibera di disapprovazione della Revisione del Congresso; la legge era stata utilizzata in precedenza solo una volta. Durante le prime sei settimane di carica, ha abolito novanta regolamenti federali.[327][328]
Il 23 gennaio 2017, Trump ha ordinato un congelamento temporaneo di assunzioni di personale a livello governativo, che consente eccezioni, soprattutto per i posti di lavoro ritenuti vitali per motivi di sicurezza nazionale o di sicurezza pubblica.[329][330] Il Comptroller General dell'Ufficio per la Contabilità del governo ha informato un comitato della Camera che il "congelamento" delle nuove assunzioni non si è dimostrato efficace nel ridurre i costi.[331] A differenza di alcuni "congelamenti" passati, l'attuale provvedimento impedisce alle agenzie governative di sostituire i dipendenti che lasciano il lavoro con altre persone con contratti di consulenza.[331]
Una settimana dopo Trump firmò l'Ordine esecutivo 13771, imponendo alle agenzie amministrative di abrogare due regolamenti esistenti per ogni nuovo regolamento che emettono.[332][333] Il professore di legge dell'Harvard Law School Jody Freeman ha affermato che l'ordine non farà altro che rallentare il processo di regolamentazione, perché può non bloccare le regole previste legalmente dallo statuto.[334]
Il 24 febbraio 2017, Trump ha ordinato alle agenzie governative di creare forze di lavoro per determinare quali norme siano considerate gravose per l'economia Usa.[335] I difensori dell'agenzia hanno espresso opposizione alle critiche di Trump, dicendo che la burocrazia esiste per proteggere la gente contro gruppi di interesse ben organizzati e ben finanziati.[336]
Politica estera
Trump è stato descritto come non interventista[337] e nazionalista.[338] Ha ripetutamente affermato di sostenere la politica estera America First, cioè "Prima l'America".[339]
Rapporti con la NATO
Donald Trump sostiene una spesa crescente della difesa militare degli Stati Uniti,[338] ma favorisce la diminuzione della spesa statunitense per la NATO e per la regione del Pacifico.[340] Dice che l'America dovrebbe guardarsi verso l'interno, smettere di "costruire la nazione" e ri-orientare le sue risorse verso le esigenze nazionali.[337] Come candidato ha messo in dubbio se egli, come presidente, avrebbe automaticamente esteso le garanzie di sicurezza ai membri della NATO[341] e suggerì di lasciare la NATO a meno che non venissero apportate modifiche all'alleanza,[342] ma come presidente ha ribadito l'impegno degli Stati Uniti nella NATO.[343]
Israele, Iran e Medio Oriente
Per affrontare gli stati islamici dell'Iraq e della Siria (ISIS), Trump, nel 2015, ha chiesto di sequestrare il petrolio nelle aree occupate dall'ISIS, utilizzando le forze aeree statunitensi e le truppe terrestri.[344] Nel 2016, Trump avrebbe sostenuto di inviare nella regione da 20 000 a 30 000 soldati americani.[345][346] Per quanto riguarda il conflitto israelo-palestinese, Trump ha dichiarato l'importanza di essere un partito neutrale durante i potenziali negoziati, pur avendo dichiarato di essere "un grande fan di Israele".[347] Durante la campagna ha detto che avrebbe trasferito l'ambasciata statunitense in Israele dalla sua posizione attuale, in Tel Aviv, a Gerusalemme.[348] Il 22 maggio 2017 Trump è stato il primo presidente Usa a visitare il Muro occidentale a Gerusalemme, durante il suo primo viaggio estero, visitando Israele, Italia, il Vaticano e il Belgio.[349]
Nel dicembre 2017 Trump ha annunciato che non avrebbe rinnovato la sospensione semestrale dello spostamento dell'ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme, sospensione che i precedenti presidenti americani hanno sempre rinnovato dopo che nel 1995 il Congresso americano decise lo spostamento dell'ambasciata[350]. Sono seguite proteste anche violente da parte dei palestinesi.
Su richiesta di Israele, a maggio 2018 Donald Trump stracciò l'accordo sul nucleare iraniano (siglato pochi anni prima dall'amministrazione Obama), impose durissime sanzioni economiche contro l'Iran e inserì i pasdaran nella lista delle organizzazioni terroristiche. Inoltre a gennaio 2020 ordinò l'uccisione del generale iraniano Qasem Soleimani, portando i due paesi ad un passo dalla guerra.[351][352]
Nel corso del suo mandato, ha fortemente sostenuto la coalizione guidata dall'Arabia Saudita nella guerra civile nello Yemen.[353] La Camera ed il Senato nel 2019 avevano approvato, in virtù del War Powers Act del 1973, una risoluzione che imponeva l'interruzione delle operazioni militari statunitensi in favore dell'Arabia Saudita,[354][355] ma nell'aprile del 2019 ha posto il diritto di veto sulla risoluzione, rivendicando la legittimità dell'intervento armato.[356][357]
Nell'estate 2020 ha svolto la funzione di mediatore dei cosiddetti "Accordi di Abramo", che hanno portato all'accordo di pace e alla normalizzazione delle relazioni tra Israele da una parte ed Emirati Arabi Uniti e Bahrein dall'altra, sancite da due trattati siglati alla Casa Bianca il 15 settembre 2020[358].
Russia
Sia come candidato sia come presidente, Trump ripetutamente ha dichiarato di volere un buon rapporto con la Russia.[359][360] Trump si è impegnato a tenere un incontro di vertice con Vladimir Putin.[361] Ha aggiunto che la Russia potrebbe aiutare gli Stati Uniti a combattere i militanti ISIS.[362] Il 7 aprile 2017, Trump ordinò un attacco missilistico contro un campo d'aviazione siriano come rappresaglia per l'attacco chimico di Khan Shaykhun.[363]
Corea del Nord
La Corea del Nord è diventata una questione importante alla metà del 2017. Durante la campagna e nei primi mesi della sua presidenza, Trump aveva sperato che la Cina avrebbe aiutato a frenare le ambizioni nucleari e i test missilistici della Corea del Nord,[364] tuttavia, la Corea del Nord ha accelerato il suo test missilistico, portando a un aumento delle tensioni nell'aprile 2017.[364] Nel mese di luglio la Corea del Nord ha testato due missili a lungo raggio, identificati dagli osservatori occidentali come missili balistici intercontinentali, potenzialmente in grado di raggiungere l'Alaska, le Hawaii e la terraferma americana.[365][366] Nel mese di agosto, Trump ha drammaticamente aumentato la sua retorica contro la Corea del Nord, avvertendo che un'ulteriore provocazione contro gli Stati Uniti sarà ricambiata con "fuoco e furia come il mondo non ha mai visto".[367] Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha poi minacciato di dirigere il prossimo test di missili verso Guam. Trump ha risposto che se la Corea del Nord intraprendesse misure per attaccare Guam, "accadranno loro cose che non avrebbero creduto mai che sarebbero state possibili".[368]
Primo impeachment (2019-2020)
Il 12 luglio 2017, il rappresentante della California Brad Sherman ha presentato formalmente una richiesta di impeachment, secondo l'H. Res. 438,[369] accusando il presidente di ostacolare la giustizia per quanto riguarda l'indagine dell'interferenza russa nelle elezioni presidenziali del 2016.[370]
Nell'agosto 2019, un whistleblower ha sporto denuncia all'Inspector General of the Intelligence Community relativamente ad una telefonata tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelens'kyj, in cui il presidente americano avrebbe fatto pressioni all'omologo ucraino per avviare delle indagini su Hunter Biden, membro del consiglio di amministrazione della Burisma Holdings e figlio del candidato democratico Joe Biden.[371] Nella sua testimonianza, l'informatore ha sostenuto che la telefonata facesse parte di un'ampia campagna di diffamazione nei confronti di Biden, portata avanti dall'avvocato personale di Trump, Rudolph Giuliani, che includeva anche la minaccia di congelare gli aiuti finanziari al paese europeo se non si fosse mosso nelle investigazioni contro il figlio di Biden.[372]
La speaker della Camera, Nancy Pelosi, ha avviato formalmente un'indagine di impeachment il 24 settembre.[373] Diversi funzionari dell'amministrazione hanno dichiarato che le pressioni sul presidente ucraino erano parte di un ampio piano di promozione degli interessi personali di Trump a discapito degli altri candidati alle elezioni presidenziali. William Taylor Jr., chargé d'affaires degli Stati Uniti in Ucraina, ha dichiarato in una testimonianza di aver scoperto, nel giugno 2019, che il presidente ucraino era soggetto a continue richieste da parte di Giuliani di aprire indagini sulla Burisma, dietro minaccia di interrompere gli aiuti finanziari e la vendita di armi.[374]
Nel dicembre 2019 la Commissione permanente della Camera sull'Intelligence ha pubblicato il rapporto sui risultati dell'inchiesta, in cui si rilevava che Trump "agendo personalmente e tramite mediatori [...] ha sollecitato l'intervento di un governo straniero, quello dell'Ucraina, a beneficio della sua rielezione". Dal rapporto traspare inoltre il tentativo di Trump di sfidare eventuali procedimenti giudiziari, ordinando ai funzionari dell'amministrazione di rifiutarsi di comparire in giudizio.[375]
Il 13 dicembre 2019, la Commissione giudiziaria della Camera ha votato per approvare due articoli di impeachment: uno per abuso di potere e uno per ostruzione al Congresso. Dopo il dibattito, il 18 dicembre la Camera dei rappresentanti ha messo Trump in stato di accusa, approvando entrambi gli articoli.[376] Trump è così diventato il terzo presidente della storia ad essere sottoposto ad una procedura di impeachment, dopo Andrew Johnson (nel 1868) e Bill Clinton (nel 1998).
Gli articoli di messa in stato di accusa sono stati tuttavia respinti dal Senato, controllato dai Repubblicani, il 31 gennaio 2020. L'unico repubblicano dissenziente è stato il senatore Mitt Romney, che ha votato in favore della messa in stato di accusa per abuso di potere.[377]
In seguito alla sua assoluzione, Trump ha licenziato diversi funzionari dell'amministrazione che, secondo lui, non gli erano stati sufficientemente fedeli nel corso delle investigazioni e della procedura di impeachment.[378]
Elezioni presidenziali del 2020
Annuncio della candidatura
Dopo la sua elezione, Trump ha immediatamente espresso l'intenzione di correre per un secondo mandato, depositando la propria candidatura presso la FEC poche ore prima dell'assunzione della presidenza.[379][380] Ciò ha trasformato la sua commissione elettorale del 2016 in una per la rielezione del 2020.[381] Lo slogan usato per la campagna è Keep America great[382] sulla falsariga dello slogan usato nel 2016, Make America Great Again. Il responsabile della campagna è Brad Parscale, che aveva già lavorato per lui nel 2016[383]. Conferma inoltre che Mike Pence correrà insieme a lui per un secondo mandato come vicepresidente.[384].
Investitura repubblicana
Trump ha inaugurato, seppur non ufficialmente, la campagna elettorale parlando a Melbourne, in Florida, il 18 febbraio 2017, meno di un mese dopo il giuramento presidenziale.[385] Entro il 1º febbraio 2017 la campagna aveva già raccolto oltre 7 milioni di dollari.[386]
L'inizio ufficiale della campagna elettorale ha avuto luogo il 18 giugno 2019 ad Orlando, in Florida, in un comizio a cui hanno preso parte anche Mike Pence e Melania Trump[387]
Alle prime primarie presidenziali del Partito Repubblicano, tenutesi il 3 febbraio 2020 in Iowa, Trump ha vinto contro i suoi avversari con più del 97% dei consensi,[388] battendo senza difficoltà i concorrenti Bill Weld e Joe Walsh[389] e ottenendo il 17 marzo 2020 un numero largamente sufficiente di delegati per essere investito nuovamente come candidato del Partito Repubblicano.[390] Viene ufficialmente indicato come candidato del Partito Repubblicano alla convention del 24 agosto 2020.[391].
Pandemia di COVID-19
La campagna elettorale ha subito una brusca interruzione nell'ottobre del 2020, nel pieno della pandemia di COVID-19, che negli Stati Uniti ha causato oltre 550.000 vittime. Lo stesso presidente americano è stato contagiato dal virus, che lo ha costretto al ricovero in ospedale il 2 ottobre.[392] La campagna elettorale è stata pertanto sospesa per qualche settimana, fino alla completa guarigione del candidato repubblicano.
Dibattiti e sconfitta elettorale
Già durante il primo dibattito televisivo, tenutosi a Cleveland il 29 settembre 2020, Trump ha dimostrato grande aggressività nei confronti dell'avversario democratico Joe Biden, al punto che alcuni commentatori americani hanno definito l'incontro come il "peggior dibattito della storia".[393] Incalzato sui suoi rapporti con organizzazioni dell'alt-right americana, in particolare i Proud Boys, Trump non si è esplicitamente dissociato, invitando i gruppi estremisti a "tenersi pronti" e affermando che è necessario che "qualcuno faccia qualcosa contro gli antifascisti e la sinistra. Il problema non è solo la destra, ma anche la sinistra". Le dichiarazioni del presidente hanno infiammato il dibattito in vista delle elezioni.[394][395]
Trump ha ripetutamente minacciato di contestare davanti alla Corte Suprema una eventuale sconfitta, contestando la sicurezza della modalità di voto per posta, preferita dalla maggior parte degli elettori per via dei rischi del voto in presenza legati alla pandemia di COVID-19.[396] Nel corso del 2020, la campagna elettorale del tycoon ha avuto come tema centrale la possibilità, non supportata da prove, che le elezioni sarebbero state truccate in favore dei democratici, soprattutto grazie al voto per posta.[397]
Le elezioni sono state vinte da Biden, che ha ottenuto 81,3 milioni di voti (51,3%) contro i 74,2 milioni (46.8%) di Trump[398][399] e 306 delegati contro 232. Trump ha perso in tre swing states (Michigan, Pennsylvania e Wisconsin) e in due Stati in cui la vittoria repubblicana sembrava scontata (Arizona e Georgia).[398][399][400] Nonostante l'ufficio elettorale abbia affermato che le elezioni siano state le "più sicure" nella storia degli Stati Uniti,[401] Trump si è rifiutato di ammettere la sconfitta, dando mandato al proprio avvocato Rudy Giuliani di intentare cause in tutti gli Stati in cui il voto postale è stato determinante, e ordinando al proprio team di non cooperare nel periodo di transizione.[402] Tutti i tentativi di ribaltare il risultato sono stati respinti dalle Corti statali e dalla Corte Suprema e il 23 novembre ha avuto inizio il periodo di transizione.[403] Il 14 dicembre il Collegio elettorale ha formalizzato l'elezione di Biden, anche se Trump ha continuato a rifiutarsi di concedere la vittoria allo sfidante, invitando giudici, governatori e politici repubblicani a fare il possibile per capovolgere il risultato in suo favore. Uno di questi tentativi, in cui il presidente uscente ha ordinato al segretario di Stato della Georgia, il repubblicano Brad Raffensperger, di trovare i voti necessari per vincere lo Stato, è stato denunciato dal Washington Post, che il 3 gennaio 2021 ha reso pubblica la registrazione della conversazione telefonica.[404]
Proteste al Campidoglio
Il 6 gennaio 2021, mentre i membri del Congresso erano riuniti per certificare la vittoria di Biden, Trump ha tenuto un comizio nei pressi della Casa Bianca, in cui ha nuovamente rivendicato la vittoria delle elezioni e attaccato i politici repubblicani che si erano rifiutati di fare altrettanto, invitando i suoi sostenitori a marciare verso il Campidoglio. I manifestanti hanno quindi assaltato l'edificio, provocando la sospensione della seduta e l'evacuazione della struttura. I disordini, in cui hanno perso la vita quattro supporter di Trump e un poliziotto,[405] hanno suscitato indignazione bipartisan e sono stati sedati solo dopo diverse ore dalla polizia. L'atteggiamento ambiguo di Trump, che inizialmente non si è dissociato dai facinorosi, anzi definendoli "molto speciali" e "veri patrioti", è stato condannato da membri di entrambi i partiti e dai leader internazionali.[406] Il vicepresidente Mike Pence, che nel corso della giornata aveva annunciato di non poter acconsentire al volere di Trump, che gli aveva chiesto di respingere i voti elettorali espressi per Biden dagli elettori degli Stati contestati, è diventato bersaglio della folla per il suo presunto tradimento. Mitch McConnell, leader della maggioranza repubblicana al Senato, ha definito gli scontri un "fallito tentativo di insurrezione".[407] Nancy Pelosi, speaker democratica della Camera dei Rappresentanti, ha invocato il 25° emendamento, che permette di rimuovere un presidente non più in grado di adempiere alle proprie funzioni, e ha minacciato un nuovo impeachment.[408] Il presidente ha infine esecrato, in un discorso pubblicato il 7 gennaio su Twitter, quanto avvenuto il giorno prima, ammettendo, seppur non esplicitamente, la fine del proprio mandato e assicurando un pacifico trasferimento dei poteri.[409] In seguito ad altre dichiarazioni controverse espresse dal presidente sui social network sia in merito alle proteste che all'elezione di Biden, Twitter, Facebook, Instagram, YouTube, TikTok, Snapchat, Reddit, Twitch, Google e Apple hanno bloccato o limitato i profili personali di Trump per disinformazione e incitamento esplicito all'odio o alla violenza, che vanno contro le norme della community.[410][411][412]
In seguito agli eventi del 6 gennaio, diversi membri del gabinetto di Trump hanno presentato le proprie dimissioni, tra cui Elaine Chao, segretario dei Trasporti, e Betsy DeVos, segretario dell'Educazione.[413]
Secondo impeachment (2021)
L'11 gennaio viene presentata alla Camera una seconda procedura di impeachment, supportata da rappresentanti di entrambi i partiti, con l'accusa di aver fomentato un'insurrezione contro il governo, nell'ambito delle proteste del 6 gennaio 2021 al Campidoglio. L'unico articolo della mozione viene approvato dalla Camera con una maggioranza di 232 voti favorevoli, di cui dieci espressi da rappresentanti repubblicani, rendendolo il primo presidente della storia ad essere messo per due volte in stato d'accusa.[414] Il Senato ha respinto la mozione di messa in stato d'accusa e assolto l'ex presidente con 57 voti favorevoli e 43 contrari (67 voti necessari per la condanna). In dissenso con il loro partito hanno votato a favore 7 senatori repubblicani.[415]
Dopo la presidenza
Dopo la fine del suo mandato, Trump si è trasferito nella sua residenza di Mar-a-Lago, a Palm Beach, in Florida,[416] e, come previsto dal Former Presidents Act,[417] ha stabilito un suo ufficio per seguire le attività post-presidenziali.[417][418]
Da quando ha lasciato la presidenza, Trump e le sue società sono state indagate per reati fiscali a New York.[419] Nel febbraio 2021, il procuratore generale distrettuale della contea di Fulton, Georgia, ha annunciato un'altra causa contro Trump tramite la telefonata fatta a Brad Raffensperger (segretario di Stato della Georgia) dove gli ha chiesto di "trovare" voti per lui, di cui molti interpretati come coercizione.[420]
Il 28 febbraio 2021 ha annunciato, durante un incontro della American Conservative Union, di non voler creare nessun nuovo partito ed ha attaccato il neo-presidente Biden.[421]
Campagna presidenziale 2024
Trump, che subito dopo aver lasciato la presidenza ha ventilato l'eventualità di ricandidarsi alle elezioni presidenziali del 2024[421], ha registrato la sua candidatura presso la Commissione elettorale federale il 15 novembre 2022 Trump e aperto la raccolta fondi.[422]
Il 19 novembre, Elon Musk, nuovo proprietario di Twitter, ha pubblicato un sondaggio nel quale veniva chiesto agli utenti della piattaforma se fossero favorevoli alla riammissione dell'account di Donald Trump.[423] A seguito della vittoria del "sì" con il 52,8% delle preferenze, il 20 novembre Twitter ha rescisso il ban imposto all'account dell'ex-presidente. Trump ha tuttavia annunciato che continuerà a svolgere la sua campagna elettorale online quasi esclusivamente su Truth Social.[424][425]
Il 19 dicembre 2023 la Corte suprema dello stato del Colorado ha stabilito che Trump non può partecipare alle primarie nello stato, poiché lo ha ritenuto non eleggibile alla presidenza in base alla Sezione 3 del 14° Emendamento, a causa del suo ruolo nell'assalto al congresso del 6 gennaio 2021.[426][427][428] A marzo 2024 la decisione è stata annullata in appello (caso Trump contro Anderson) dalla Corte suprema federale degli Stati Uniti.[426][429][430]. Tale sentenza, per effetto dello stare decisis, ha annullato anche le sentenze di ineleggibilità nel frattempo pronunciate dalle corti supreme del Maine[430][431][432] e dell'Illinois.
Il 12 marzo 2024 ha ottenuto la maggioranza dei delegati alle primarie repubblicane, diventando il candidato ufficiale del partito alla presidenza.[433]
Il 13 luglio, ha subito un attentato durante un comizio a Butler in Pennsylvania, è stato ferito a un orecchio da un colpo di arma da fuoco sparato dal ventenne Thomas Matthew Crooks.[434] Uno spettatore e l'attentatore sono stati uccisi e altre due persone sono state ferite.[435] Il 15 settembre, a West Palm Beach, in Florida, un uomo armato appostato a breve distanza dal campo da golf nel quale Trump stava giocando è stato arrestato dall'FBI perché sospettato di volergli sparare.[436]
Trump come personaggio mediatico
Televisione
Dal 2004 Trump si è reso noto al grande pubblico televisivo americano e internazionale, anche per il successo del suo reality show televisivo The Apprentice, andato in onda dal 2004 al 2014 e che lo vedeva nella doppia veste di conduttore e produttore esecutivo. Lo spettacolo ruotava attorno a un gruppo di candidati che competevano per un unico posto di manager di alto profilo nell'impero economico di Trump, il quale li metteva alla prova con vari compiti e nel corso delle puntate escludeva i partecipanti perdenti con la catchphrase dell'imprenditore «You're fired!» ("Sei licenziato!"); lo slogan è stato poi ripreso anche nella campagna elettorale per la presidenza e indirizzato al presidente in carica, Obama, durante un discorso, il 4 dicembre 2015 a Raleigh (Carolina del Nord)[437]. Nel 2007 ha preso parte a WrestleMania 23, sfidando Vince McMahon in un "hair vs hair match", al termine del quale il vincitore avrebbe rasato a zero l'avversario. Entrambi i partecipanti scelsero un wrestler che lo rappresentasse sul ring: Trump optò per Bobby Lashley mentre McMahon si affidò a Umaga. L'incontro venne vinto da Lashley e McMahon subì la "punizione" del taglio dei capelli.[438]
Oltre ad avere spin-off come The Celebrity Apprentice, il format di The Apprentice è stato replicato in diversi altri paesi, fra i quali l'Italia, dove, oltre alla versione statunitense, trasmessa dai canali Sky, nel 2012 è stata prodotta una versione locale mandata in onda da Cielo e Sky Uno, in cui il ruolo di Trump, apparso comunque nella pubblicità e dal vivo nell'ultima puntata, era affidato a Flavio Briatore. Dopo alcune affermazioni polemiche di Trump sugli immigrati, la NBC ha annunciato nel 2015 che il programma sarebbe continuato senza di lui, annuncio che ha avuto seguito nella realizzazione di una stagione di The New Celebrity Apprentice, con l'ex-attore ed ex-governatore della California Arnold Schwarzenegger alla conduzione.
Cinema
Trump ha avuto dei camei nei seguenti film e serie televisive:
- I fantasmi non possono farlo (Ghosts Can't Do It), regia di John Derek (1989);
- Mamma, ho riperso l'aereo: mi sono smarrito a New York (Home Alone 2: Lost in New York), regia di Chris Columbus (1992);
- Piccole canaglie (The Little Rascals), regia di Penelope Spheeris (1994);
- Willy, il principe di Bel-Air – serie televisiva, episodio 4x25 (1994);
- Funny Money - Come fare i soldi senza lavorare (The Associate), regia di Donald Petrie (1996);
- La tata – serie televisiva, episodio 4x04 (1996);
- Susan – serie televisiva, episodio 1x22 (1997);
- The Drew Carey Show – serie televisiva, episodio 2x24 (1997);
- Celebrity, regia di Woody Allen (1998);
- Spin City – serie televisiva, episodio 2x14 (1998);
- Sex and the City – serie televisiva, episodio 2x08 (1999);
- Zoolander, regia di Ben Stiller (2001);
- Two Weeks Notice - Due settimane per innamorarsi (Two Weeks Notice), regia di Marc Lawrence (2002).
- Bombshell - La voce dello scandalo (Bombshell), regia di Jay Roach (2019) - immagini di repertorio
Opere letterarie
Trump, come molti altri imprenditori di successo e uomini di spettacolo, ha scritto delle opere letterarie, per lo più autobiografiche, relative ai suoi affari o più in generale nel campo dell'economia, spesso avvalendosi della collaborazione di scrittori professionisti:
- The Art of the Deal (1987), con Tony Schwartz, ISBN 978-0-345-47917-4
- Surviving at the Top (1990), ISBN 978-0-394-57597-1
- The Art of Survival (1991), ISBN 978-0-446-36209-2
- The Art of the Comeback (1997), con Kate Bohner, ISBN 978-0-8129-2964-5
- The America We Deserve (2000), con Dave Shiflett, ISBN 1-58063-131-2
- How to Get Rich (2004), ISBN 978-0-345-48103-0
- The Way to the Top: The Best Business Advice I Ever Received (2004), ISBN 978-1-4000-5016-1
- Think Like a Billionaire: Everything You Need to Know About Success, Real Estate, and Life (2004), ISBN 978-0-345-48140-5
- The Best Golf Advice I Ever Received (2005), ISBN 978-0-307-20999-3
- Why We Want You to be Rich: Two Men – One Message (2006), con Robert Kiyosaki, ISBN 978-1-933914-02-2
- Think Big and Kick Ass in Business and Life (2007), con Bill Zanker, ISBN 978-0-06-154783-6
- The Best Real Estate Advice I Ever Received: 100 Top Experts Share Their Strategies (2007), ISBN 978-1-4016-0255-0
- Trump 101: The Way to Success (2007), ISBN 978-0-470-04710-1
- Never Give Up: How I Turned My Biggest Challenges into Success (2008), ISBN 978-0-470-19084-5
- Think Like a Champion: An Informal Education in Business and Life (2009), ISBN 978-0-7624-3856-3
- Midas Touch: Why Some Entrepreneurs Get Rich - and Why Most Don't (2011), con Robert T. Kiyosaki, ISBN 978-1-61268-095-8
- Time to Get Tough: Making America No. 1 Again (2011), ISBN 978-1-59698-773-9
- Crippled America: How to Make America Great Again (2015), ISBN 978-1-5011-3796-9
- Great Again: How to Fix Our Crippled America (2016), ISBN 978-1-5011-3800-3
Birthers
Trump fa parte dei cosiddetti birthers, coloro che sostengono che Barack Obama sarebbe nato in Kenya, malgrado egli sia nato a Honolulu, quindi in territorio statunitense.[439] Essi affermano che Obama non abbia mai presentato pubblicamente il proprio certificato di nascita originale, nonostante l'obbligo previsto dalla legge, di conseguenza la sua elezione alla Casa Bianca sia frutto di una cospirazione anti-americana.
La vicenda, iniziatasi nell'autunno 2007, dopo aver diviso l'opinione pubblica statunitense in due fazioni contrapposte, ovvero i sostenitori dei birthers (tra cui Trump e molti politici del Partito Repubblicano con relativi sostenitori) e i loro oppositori, ha avuto conclusione il 27 aprile 2011 con la pubblicazione sul sito della Casa Bianca di un comunicato ufficiale che allegava la scansione del certificato di nascita originale di Obama, che ne ha confermato la nascita in territorio statunitense.[440]
A proposito della teoria esposta dai cosiddetti birthers sulla (presunta) ineleggibilità (per violazione della cosiddetta "clausola costituzionale di nascita")[441] di Obama alla carica di presidente degli Stati Uniti, il 28 marzo 2011 Trump ha dichiarato durante una puntata del David Letterman Show a cui era stato invitato come ospite:
«It took me one hour to get my birth certificate. It's inconceivable that, after four years of questioning, the president (Obama) still hasn't produced his birth certificate.»
«Ho impiegato un'ora per avere il mio certificato. È inconcepibile che dopo quattro anni di interrogativi il presidente (Obama) non abbia ancora mostrato il suo.»
Nella cultura di massa
Nel film Ritorno al futuro - Parte II il personaggio di Biff Tannen, miliardario del 1985 alternativo, sarebbe ispirato a Trump.[442]
La pellicola Gremlins 2 - La nuova stirpe si svolge invece quasi interamente all'interno della Clamp Enterprises, il cui proprietario, il multimiliardario Daniel Clamp, è una trasparente parodia del magnate statunitense, nonché dell'imprenditore Ted Turner.[443]
Joan Collins ha rivelato di essersi ispirata a Trump nel tratteggiare il personaggio di Alexis Colby in Dynasty[444].
Trump è apparso nella serie a fumetti Martin Mystère, in particolare nella storia pubblicata nell'Almanacco del Mistero 1990 intitolata Condominium, ovvero come Trump salvò la Terra. Martin Mystére, sfrattato di casa, si rivolge a un'agenzia immobiliare che si rivela essere gestita da extraterrestri che vogliono conquistare la Terra, ma l'intervento del miliardario Trump salva la situazione diventando loro socio.[445]
Trump compare in un cameo nel ruolo del proprietario del Plaza Hotel (di fatto di sua proprietà dal 1988 al 1995) nella pellicola Mamma, ho riperso l'aereo: mi sono smarrito a New York (1992).[446]
Una parodia di Trump è apparsa nel secondo episodio della diciannovesima stagione della serie animata satirica South Park (andata in onda il 23 settembre 2015), nella quale impersonava il primo ministro canadese.[447] Un'altra parodia di Trump, chiamata Richard Buckner, appare come antagonista principale nel dodicesimo episodio della quinta stagione della serie animata Regular Show.
In alcuni episodi del cartone animato Robotboy compare un miliardario chiamato Ronald Rump.
Trump viene citato sotto forma di parodia nel nono e decimo episodio dell'ultima stagione della serie animata giapponese Gintama.
Compare in un cameo nell'episodio finale della trasposizione anime del manga Inuyashiki[448].
La sua giovinezza e l'inizio della sua carriera imprenditoriale vengono narrati nel film The Apprentice, presentato al Festival di Cannes 2024[449] e in cui è interpretato da Sebastian Stan.
Religione
Trump è un presbiteriano.[450] Egli ha più volte dichiarato di aver incominciato a frequentare da piccolo la First Presbyterian Church a Jamaica, nel Queens.[451] Trump frequentò la scuola domenicale e venne cresimato in quella chiesa.[451] In un'intervista nell'aprile del 2011 per The 700 Club ha così commentato le sue personali posizioni religiose: "Sono un protestante, sono un presbiteriano. E sapete che per anni ho avuto buone relazioni con la Chiesa. Penso che la religione sia una gran cosa. Penso che la mia sia una religione bellissima".[452][453] Durante la campagna del 2015 nella Carolina del Sud ha voluto tenere un discorso alla Marble Collegiate Church, dove sposò la sua prima moglie Ivana nel 1977.[451][454] Trump ha dichiarato di assumere la comunione senza aver prima chiesto perdono a Dio, adducendo una propria visione sul fatto: "Penso che se io faccio qualcosa di sbagliato, ritengo sia giusto impegnarmi a porvi rimedio. Non metto in mezzo Dio".[455] Al giuramento da presidente degli Stati Uniti, ha posto la sua mano destra su due Bibbie, rette dalla moglie Melania: una antica, di proprietà della Casa Bianca, e l'altra regalata a Trump dalla madre nel 1955, in occasione del suo nono compleanno, una copia della traduzione in lingua inglese detta Revised Standard Version.[456]
Trump ha dichiarato che il suo libro Trump: The Art of the Deal (1987) "è il mio secondo libro preferito di sempre e sapete qual è il primo? La Bibbia! Nessuno può battere la Bibbia".[457][458] Tuttavia le sue conoscenze delle Sacre Scritture sono state messe in discussione dopo un discorso tenuto alla Liberty University nel quale fece riferimento alla Seconda lettera ai Corinzi come "due Corinzi" (la sigla del libro nelle edizioni inglesi è, infatti, 2 Corinthians) anziché, appunto, "seconda Corinzi", suscitando ilarità tra i presenti.[459]
Trump per motivi di lavoro mantiene comunque strette relazioni anche con persone di convinzioni religiose differenti, tra cui protestanti evangelici e cristiani come Tony Perkins e Ralph Reed[460] Durante la campagna presidenziale del 2016 ha ricevuto una benedizione dal sacerdote greco ortodosso Emmanuel Lemelson.[461] Trump ha legami anche con la comunità ebraica statunitense.[462] Durante la cerimonia di concessione dell'Algemeiner Liberty Award dall'Algemeiner Journal a Trump venne chiesto cosa ne pensasse di avere dei nipoti ebrei (la domanda faceva riferimento al fatto che sua figlia Ivanka si era convertita all'ebraismo dal suo matrimonio con Jared Kushner), a cui Trump ha risposto: "Non solo ho dei nipoti ebrei, ma ho una figlia ebrea; e sono molto onorato di tutto ciò... non era stato programmato, ma sono grato a Dio che sia successo".[463]
Polemica con papa Francesco
Nel febbraio del 2016, durante il suo viaggio di ritorno a seguito di una visita in Messico, papa Francesco ha dichiarato quanto segue circa Trump (senza tuttavia citarlo esplicitamente):
«Una persona che pensa solo a costruire muri – di qualsivoglia natura siano – e non ponti, non è un cristiano... Voglio solo dire che quest'uomo [Trump] non è un cristiano se ha detto queste cose. [...] Per ora gli concediamo il beneficio del dubbio, vedremo.[464]»
Trump non tardò a rispondere, dicendo che era "vergognoso" per il papa discutere della sua fede, suggerendo che il governo messicano stesse "usando il papa come proprio paggio" per propositi politici, affermò però di essere d'accordo che gli immigrati debbano avere la propria dignità lavorando e non trasferirsi nei paesi occidentali per delinquere, debbano avere rispetto degli occidentali e che i messicani sono considerati come loro, hanno cioè una cattiva reputazione, sono uno stereotipo negativo: spacciano droga, fanno violenza, rapiscono le persone, favorendo il traffico di esseri umani e recano violenze sessuali; inoltre Trump aggiunse:
Il giorno successivo il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, prese la parola precisando che il Papa non stava lanciando un attacco personale a Trump né tentava di sviare i votanti, dichiarando che qualcuno che costruisce muri non è un cristiano.[467][468] Dopo il chiarimento di Lombardi, Trump sminuì la controversia col Papa dicendo: "Non penso si tratti di una lotta".[469]
Stato di salute e abitudini alimentari
Nel 2015 il gastroenterologo Harold Bornstein, medico personale di Trump dal 1980, firmò un certificato secondo il quale l'imprenditore sarebbe stato "la persona più sana mai eletta per la presidenza",[470][471] ma tre anni più tardi lo stesso Bornstein ha affermato che fu lo stesso Donald Trump a dettare i contenuti del documento, e che nel febbraio 2017 tre dipendenti di Trump ne abbiano manomesso le cartelle cliniche senza autorizzazione.[472][473] Trump ha dichiarato di non aver mai fumato sigarette né marijuana né, tanto meno, di aver fatto uso di droghe.[474] Non beve alcool né caffè.[475][476][477][478]
Nel settembre 2016, nell'ambito delle discussioni sullo stato di salute dei candidati alle elezioni, Trump portò al The Dr. Oz Show le sue ultime analisi del sangue, esaminandole col pubblico.[479]
In seguito alla sua affermazione politica, le sue abitudini alimentari sono state oggetto di attenzione da parte dei media. La sua dieta abituale è stata descritta pressoché all'unanimità come altamente squilibrata e poco salutare perché incentrata su cibo spazzatura, come i panini di McDonald's e le patatine. Inoltre, le fonti giornalistiche concordano che Trump non svolga nessuna forma di esercizio fisico "dai tempi del college" e pubblicamente, lo stesso Trump si è dichiarato scettico sui benefici dell'attività sportiva.[480] Queste abitudini sono state criticate da esperti e opinionisti come diseducative verso una nazione con rilevanti problemi di salute, pubblica e privata, causati da una diffusa obesità e malattie a essa correlate, e sono state sfavorevolmente paragonate all'attenzione avuta da Barack Obama verso l'alimentazione sana e al fitness.[481]
I medici ufficiali della Casa Bianca, Ronny Jackson e Sean Conley, hanno ripetutamente descritto la forma fisica di Trump come "nel complesso sana", ma rilevandone l'obesità.[482][483][484] Nel 2018 il suo livello di colesterolo fu discusso da diversi cardiologi, giungendo alla conclusione che non era indicatore di buona salute.[485] Una tomografia del 2019 ha rivelato che Trump soffre di una comune forma di coronaropatia.[486]
Mary L. Trump, psicoterapeuta e nipote dello stesso Trump, ha sostenuto nel 2020 che il tycoon avrebbe sviluppato negli anni diversi disturbi di personalità, fra cui in particolare un disturbo narcisistico di personalità.[487][488]
Controversie legali
Un'analisi condotta da USA Today, pubblicata nel giugno del 2016, ha evidenziato come Trump e i suoi affari siano stati coinvolti in circa 3.500 cause civili e penali negli Stati Uniti, un numero senza precedenti per un candidato alle presidenziali statunitensi.[489] Di tutti questi processi in 1.900 Trump è stato l'attore, in 1.450 è stato chiamato a difendersi; in altri centocinquanta si è costituito terza parte.[489] Per quanto le contese legali nel mondo dell'industria statunitense di alto livello siano all'ordine del giorno,[490] questa analisi ha evidenziato che Trump è stato coinvolto in dispute legali più di Edward J. DeBartolo Jr., Donald Bren, Stephen M. Ross, Sam Zell e Larry Silverstein combinati insieme. Cinquecento casi sono stati archiviati, mentre in un altro centinaio di cause le risoluzioni finali non sono state rese pubbliche.[489] Nei casi in cui vi è stata una pubblica sentenza Trump ha riportato 451 vittorie e 38 sconfitte.[491]
1980–1990
Nel 1985 Trump venne accusato di aver costretto propri affittuari di permettergli delle demolizioni di stabili e nuove costruzioni più remunerative.[492] La questione venne risolta e le demolizioni annullate.[493] Nel 1988 Trump pagò settecentocinquantamila dollari per risolvere le sanzioni civili in una causa antitrust derivante da acquisti di azioni.[494]
1990–2000
Nel 1991 un'analisi di settore predisse l'imminente fallimento del Trump Taj Mahal; l'analista venne citato in giudizio da Trump, il quale riteneva che egli avesse avuto un ruolo determinante nel crollo dei suoi affari in quella struttura, ma la questione venne alla fine risolta fuori dalle aule del tribunale.[495] Dopo che un elicottero si schiantò a terra, provocando la morte di tre inservienti del suo hotel-casinò nel New Jersey, Trump citò in giudizio l'azienda produttrice del velivolo,[496] ma il caso venne archiviato.[497] Il Trump Plaza venne multato di duecentomila dollari per aver tenuto dei comportamenti razzisti e sessisti nei confronti soprattutto di impiegati afroamericani della struttura, ma Trump preferì non indagare la faccenda e ricusò sempre il comportamento del proprio personale in servizio.[498] Nel 1991 il padre di Trump, Fred, fece un prestito illegale al Trump's Castle per aiutare la struttura a sostenere un mutuo e il locale casinò venne multato di trentamila dollari, ma tale penalità non andò a intaccare Trump stesso.[499]
Nel 1993 Trump citò in giudizio il suo socio in affari Jay Pritzker per aver calcolato male delle tasse, ma il tutto venne archiviato.[500][501][502] La proprietaria di una pensione, Vera Coking, venne citata in giudizio per danni durante la costruzione di un casinò adiacente, ma la causa fu poi lasciata decadere.[503][504][505]
Nel 1997 Trump e il rivale proprietario di un casinò di Atlantic City, Stephen Wynn, incominciarono una controversia legale, ma anche questo caso venne archiviato.[506][507][508]
2000–2010
Nel 2000 Trump venne accusato di lobbying per il rifiuto del governo di proporre casinò in concorrenza col suo e dovette pagare una multa di duecentocinquantamila dollari.[509][510] La causa riguardava in particolare il casinò situato nei monti Catskill, nello stato di New York, gestito da nativi americani, che avrebbe dovuto competere con tre casinò di Trump.[511]
Quando la Securities and Exchange Commission accusò una delle sue compagnie di poca chiarezza nei report finanziari, l'avvocato di Trump dichiarò che il colpevole di tale azione era stato licenziato e che lo stesso Trump non era al corrente del fatto.[512][513][514] Dopo un litigio con Leona Helmsley, incominciato negli anni novanta per il controllo dell'Empire State Building,[515][516] nel 2002 Trump decise di vendere la sua quota dell'edificio al rivale della Helmsley.[517][518]
Nel 2004 Trump trasse in giudizio il suo ex partner in affari, Richard Fields, per false dichiarazioni di partenariato con Trump, ma Fields controbatté[519][520][521][522] e la causa venne archiviata.[523]
La città di Palm Beach, in Florida, multò Trump per aver costruito un palo di ventiquattro metri per esporvi la bandiera statunitense nella sua proprietà di Mar-a-Lago, senza averne i permessi necessari. Trump venne alla fine multato di centomila dollari e venne obbligato a versare ciò come contributo ai veterani, ma fece richiesta e ottenne il permesso di esporre una bandiera più piccola.[524]
La città californiana di Rancho Palos Verdes citò in giudizio Trump per aver incominciato i lavori per una sua abitazione di lusso in un'area a rischio frane.[525]
Nel 2009 Trump venne citato in giudizio dagli investitori dell'oggi chiuso Trump Ocean Resort Baja Mexico;[526] Trump disse di essere stato un mero portavoce nella faccenda[526][527] e la sanzione venne stabilita in una cifra simbolica.[528]
Nel 2004 la Trump Organization concesse il marchio Trump a un hotel a Fort Lauderdale la cui apertura era prevista per il 2007,[97] ma i ritardi nella costruzione portarono Trump a ritirare il suo nome dal contratto nel 2009[97] dopo la definizione del progetto, fatto che spinse gli investitori a citarlo in giudizio,[529] ma Trump venne citato soprattutto in quanto egli aveva compartecipato nella pubblicità col proprio nome.[97][530]
Trump concesse personalmente quaranta milioni di dollari per garantire un prestito di seicentoquaranta milioni di dollari per la Trump International Hotel and Tower a Chicago. Quando la Deutsche Bank tentò di riscuoterli citò in giudizio la banca per aver attentato al progetto e alla sua reputazione,[531] quindi la banca si accordò per estendere i termini del prestito per altri cinque anni.[532]
2010–2020
Nel 2015 Trump disse che il governo scozzese aveva impropriamente approvato un progetto nei pressi del proprio stabilimento golfistico e pertanto la costruzione di un hotel a esso annesso era stata respinta dalla Corte suprema del Regno Unito, portando così a una battaglia legale.[533]
Nel luglio del 2015 Trump ha citato in giudizio l'ex Miss Pennsylvania Sheena Monnin, dopo che questa aveva pubblicamente sostenuto che il concorso di Miss USA 2012 era stato truccato.[534] Un giudice federale diede ragione a Trump e condannò la miss al pagamento di un'indennità di cinque milioni di dollari a Trump.[534][535][536]
Trump trascinò in giudizio la contea di Palm Beach, sostenendo che questa aveva permesso alla FAA di dirigere il traffico aereo sopra la sua tenuta di Mar-a-Lago.[537]
Trump ha citato in giudizio la città di Ossining sulla tassazione del suo Trump National Golf Club Westchester presso quella città,[538][539] dopo che egli era stato a sua volta citato per aver modificato un sistema di drenaggio che aveva apportato danni a una biblioteca, a una piscina pubblica e a dei parcheggi.[539]
Connesso alla campagna elettorale di Trump vi è l'episodio nel quale cinque uomini, che si trovavano a protestare presso la Trump Tower di New York, citarono in giudizio lo stesso Trump, in quanto alcune sue guardie private avevano preso a pugni uno di essi.[540][541]
Nel 2016 il Partito Democratico statunitense ha citato in giudizio Trump accusandolo d'intimidire i votanti. L'Ohio Democratic Party ha scritto in una nota legale: "Trump ha cercato di portare avanti l'obiettivo della sua campagna elettorale con l'intimidazione degli elettori".[542]
Fra il 2017 e il 2018 Mary L. Trump, nipote di Donald, collabora con il The New York Times come whistleblower, trasmettendo in forma anonima al quotidiano una serie di documenti fiscali della famiglia Trump, che provavano le consistenti frodi all'origine dell'impero milionario del presidente. Come risultato di questa inchiesta, nel 2019 i giornalisti del New York Times David Barstow, Susanne Craig e Russ Buettner ricevettero il Premio Pulitzer per il giornalismo investigativo.
Dal 2020
Donald Trump ha fatto causa alla nipote Mary L. Trump per bloccare l'uscita del suo libro su di lui Too much and never enough: How my family created the World's most dangerous man.[543] Sebbene in un primo tempo Trump avesse ottenuto ragione dalla Corte suprema, a luglio 2020 la decisione venne ribaltata sulla base del Primo Emendamento della Costituzione[544].
Il 9 agosto 2022 la casa di Trump è stata perquisita da agenti dell'FBI a Mar-a-Lago[545] per detenzione di documenti riservati e classificati. Tra l'altro, questo avvenimento potrebbe anche avere risvolti politici in direzione di una rielezione di Trump nel 2024 alla massima carica dello Stato.[546][547]
Il 31 marzo 2023 Trump è stato incriminato da un grand jury di Manhattan con l'accusa di falsificazione di documenti aziendali per aver nascosto il pagamento di 130.000 dollari all'ex attrice pornografica Stormy Daniels, effettuato durante la campagna elettorale del 2016. La somma, secondo l'accusa, sarebbe servita a comprare il silenzio della donna su una relazione sessuale clandestina consumata dieci anni prima, venendo camuffata come un generico rimborso legale di Trump nei confronti del suo avvocato Michael Cohen (che avrebbe poi fisicamente consegnato i soldi all'attrice). Il 31 maggio 2024 una giuria newyorkese ha riconosciuto l'ex presidente colpevole di tutti i 34 capi di imputazione. La condanna ha reso Trump il primo ex-presidente pregiudicato nella storia degli Stati Uniti.[548][549]
Almeno 26 donne hanno pubblicamente accusato Trump di stupro, di molestie, e di aver assistito nudi ai concorrenti di spettacoli di adolescenti.[550][551][552] Nel 2016, ha negato tutte le accuse, definendole "false diffamazioni" e presunta cospirazione contro di lui e contro il popolo americano.[553] Nel maggio 2023, una giuria federale a Manhattan ha dichiarato Trump civilmente responsabile per aver abusato sessualmente e diffamato E. Jean Carroll, assegnandole 5 milioni di dollari.[554][555] Trump ha costantemente negato le affermazioni di Carroll e ha definito il verdetto una "disgrazia".[556]
Matrimoni e figli
Trump ha avuto in tutto cinque figli e si è sposato tre volte nella sua vita.
Sposò la sua prima moglie, la modella ceca Ivana Marie Zelníčková (Trump) (1949-2022), il 7 aprile 1977 alla Marble Collegiate Church di Manhattan[557] in una cerimonia officiata da uno dei più famosi sacerdoti statunitensi, il reverendo Norman Vincent Peale.[558] Ivana è stata naturalizzata cittadina statunitense solo nel 1988[559]. Già dall'inizio del 1990 incominciarono però a circolare le prime voci, riportate anche dalla stampa, circa un rapporto d'intesa tra Trump e l'attrice Marla Maples[560][561][562]. Ivana ottenne il divorzio l'8 giugno 1992, affermando che il marito l'aveva trattata "crudelmente e disumanamente"[563][564]. A sua volta, sempre nel 1992, Trump citò in giudizio Ivana per aver violato una delle clausole del loro divorzio, ossia che ella avesse pubblicato un libro riportando alcuni fatti personali riguardanti la loro vita matrimoniale prima del divorzio[565][566][567]. Ciononostante, nel 2015 Ivana ha detto che lei e Donald sono "ottimi amici" e che "insieme abbiamo cresciuto tre figli che amiamo e di cui siamo particolarmente orgogliosi. Non ho nulla contro Donald e gli auguro il meglio per la sua campagna elettorale. Per inciso, penso che sarebbe un ottimo presidente"[568]. Malgrado questo atteggiamento conciliante, Ivana è stata comunque coinvolta in una battaglia legale con l'ex marito per la possibilità di continuare a sfruttare il cognome Trump per i propri affari[569]. Con Ivana ha avuto tre figli:
- Donald John Trump Jr. (nato il 31 dicembre 1977), sposato dal 12 novembre 2005 al marzo 2018 con Vanessa Haydon;
- Ivanka Marie Trump (nata il 30 ottobre 1981), sposata dal 25 ottobre 2009 con Jared Kushner;
- Eric Frederic Trump (nato il 6 gennaio 1984), sposato dall'8 novembre 2014 con Lara Yunaska.
Con Marla Maples (nata nel 1963) si è sposato il 19 dicembre 1993, rimanendo con lei sino all'8 giugno 1999, anche se formalmente si erano già separati dal maggio del 1997[570], ma il divorzio venne formalizzato solo nel giugno del 1999[571][572]. Da questa relazione è nata una figlia, Tiffany (nata il 13 ottobre 1993), cresciuta dalla madre in California a Calabasas e vissuta con lei sino al diploma presso la Viewpoint School[573].
Dal 1998 ha incominciato una relazione con la modella slovena Melania Knauss (nata nel 1970)[574], con cui si è poi sposato il 22 gennaio del 2005 e che è tuttora la sua consorte[575], da cui ha avuto l'ultimo figlio, Barron William (nato il 20 marzo 2006).
Onorificenze e riconoscimenti
Onorificenze statunitensi
— 27 ottobre 1986
Onorificenze straniere
— 22 aprile 2012[577]
— 20 maggio 2017[578]
— 13 gennaio 2018[579]
— 18 settembre 2020
— 15 gennaio 2021[581]
Onorificenze accademiche
Altre onorificenze
- 1983 – Tree of Life Award del Jewish National Fund per i rapporti Israele-Stati Uniti d'America[586]
- 1990 – Razzie Award al peggior attore non protagonista per il suo ruolo in I fantasmi non possono farlo[587]
- 1995 – Gaming Hall of Fame[588]
- 2007 – Stella sulla Hollywood Walk of Fame[589]
- 2007 – Muhammad Ali Entrepreneur Award[590]
- 2010 – New York Ride of Fame[591]
- 2013 – WWE Hall of Fame[135]
- 2015 – The Algemeiner Liberty Award per i rapporti tra Israele e Stati Uniti d'America[592]
- 2015 – New Jersey Boxing Hall of Fame[593]
- 2015 – Marine Corps–Law Enforcement Foundation Commandant's Leadership Award[594]
- 2015 – Chiavi della città di Doral, Florida[595]
- 2016 – TIME 100, elenco annuale delle personalità più influenti stilato da TIME[596]
- 2019 – Razzie Award al peggior attore protagonista per il suo ruolo in Fahrenheit 11/9 e Death of a Nation: Can We Save America a Second Time?.
- 2019 – Razzie Award alla peggior coppia (con "la sua costante meschinità") per Fahrenheit 11/9 e Death of a Nation: Can We Save America a Second Time?.
Note
- ^ Trump, Donald, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 10 novembre 2016.
- ^ (EN) The Definitive Net Worth Of Donald Trump, su Forbes. URL consultato il 2 giugno 2023.
- ^ Alessandro Sala, Elezioni presidenziali Usa 2016. Trump è il nuovo presidente. Clinton tace ma gli concede la vittoria, in Corriere della Sera, 9 novembre 2016. URL consultato il 9 novembre 2016.
- ^ Vedi:
(EN) How Trump Exposed the Tea Party, su politico.com, POLITICO Magazine.
(EN) Nativism And Economic Anxiety Fuel Trump's Populist Appeal, su npr.org, NPR, 4 settembre 2015.
(EN) Chris Lehmann, Donald Trump and the Long Tradition of American Populism, in Newsweek, 22 agosto 2015.
(EN) John Cassidy, Donald Trump is Transforming the G.O.P. Into a Populist, Nativist Party, in The New Yorker, 29 febbraio 2016. URL consultato il 23 ottobre 2017 (archiviato il 1º aprile 2016).
(EN) McKay Coppins, The Trumpist Temptation, in The Atlantic, 25 febbraio 2017. URL consultato il 18 settembre 2018.
(EN) Jonathan Allen, Conservative clash over Trump sets stage for CPAC gathering, su NBC News, 22 febbraio 2018. URL consultato il 18 settembre 2018. - ^ Trump is shouting his racism. He must be stopped, in The Washington Post, 7 settembre 2020. URL consultato il 21 gennaio 2021.
- ^ Allegations of racism have marked Trump's presidency and became key issue as election nears, in The Washington Post, 23 settembre 2020. URL consultato il 21 gennaio 2021.
- ^ Trump Defends White-Nationalist Protesters: 'Some Very Fine People on Both Sides', in The Atlantic, 15 agosto 2017. URL consultato il 21 gennaio 2021.
- ^ How President Trump took 'fake news' into the mainstream, in BBC, 12 novembre 2020. URL consultato il 21 gennaio 2021.
- ^ Coronavirus, iniezioni di disinfettanti e raggi Uv: la cura choc di Trump scatena le polemiche, su La Repubblica, 25 aprile 2020. URL consultato il 21 gennaio 2021.
- ^ Coronavirus – In Usa oltre 56mila morti. “Trump avvisato a gennaio dai servizi segreti sulla gravità dell’epidemia”, su Il Fatto Quotidiano, 28 aprile 2020. URL consultato il 4 gennaio 2021.
- ^ (EN) Julian Borger, Maga mob's Capitol invasion makes Trump's assault on democracy literal, in The Guardian, 6 gennaio 2020. URL consultato il 7 gennaio 2020.
- ^ Usa, la Camera approva la procedura di impeachment di Trump, su rainews. URL consultato il 13 gennaio 2021.
- ^ (EN) Maeve Sheehey, Trump debuts at 41st in C-SPAN presidential rankings, su POLITICO. URL consultato il 30 marzo 2023.
- ^ American Presidents: Greatest and Worst – Siena College Research Institute, su scri.siena.edu. URL consultato il 30 marzo 2023.
- ^ Here are the 34 charges against Trump and what they mean, su washingtonpost.com.
- ^ (EN) Donald Trump indicted; expected to surrender early next week, su AP NEWS, 30 marzo 2023. URL consultato il 10 giugno 2023.
- ^ (EN) Donald Trump faces seven charges over secret files, su BBC News, 8 giugno 2023. URL consultato il 10 giugno 2023.
- ^ (EN) Trump wins the White House in political comeback rooted in appeals to frustrated voters, su AP News, 5 novembre 2024. URL consultato il 6 novembre 2024.
- ^ (EN) Jubilation in the room as Trump declared victory, su www.bbc.com. URL consultato il 6 novembre 2024.
- ^ Rachel Treisman, Trump is hoping to win non-consecutive terms. Only one president has done it, su NPR, 5 novembre 2004.
- ^ (EN) Donald Trump Set To Become First Republican To Win Popular Vote In 20 Years, su www.ndtv.com. URL consultato il 6 novembre 2024.
- ^ (EN) Jamaica Hospital, Certificate of Birth: Donald John Trump (PDF), Fox News, 14 giugno 1946. URL consultato il 31 maggio 2016 (archiviato il 9 aprile 2011).
- ^ Morto Robert Trump, fratello minore del Presidente USA Donald Trump.
- ^ (EN) Jason Horowitz, For Donald Trump, Lessons From a Brother's Suffering, in The New York Times, 2 gennaio 2016. URL consultato il 24 luglio 2016.
- ^ (EN) Friedrich Drumpf b. 14 Mar 1869 Germany d. 30 Mar 1918 USA: Sandison Family History.. Gritquoy. Genealogy.
- ^ Le radici della famiglia Trump, su Limes, 3 giugno 2017. URL consultato il 19 maggio 2024.
- ^ (EN) Mary MacLeod Trump Philanthropist, 88 (Obituary), in The New York Times, 9 agosto 2000. URL consultato il 12 maggio 2016.
- ^ (EN) Gwenda Blair, The Man Who Made Trump Who He Is, in Politico, 24 agosto 2015. URL consultato il 24 luglio 2016.
- ^ a b (EN) Mary Pilon, Donald Trump's Immigrant Mother, in The New Yorker, 24 giugno 2016.
- ^ (EN) Sally McGrane, The Ancestral German Home of the Trumps, in The New Yorker, 29 aprile 2016.
- ^ (EN) Amy Davidson, Donald Trump's Nuclear Uncle, in The New Yorker, 8 aprile 2016. URL consultato il 24 luglio 2016.
- ^ (EN) Matt Viser, Donald Trump says his late uncle, an MIT professor, was proof of family's smart genes, in The Boston Globe, 31 agosto 2016. URL consultato il 24 luglio 2016.
- ^ (EN) What does Drumpf mean, Donald Trumps original family surname.. Bustle.
- ^ (EN) Gwenda Blair, The Trumps: Three Generations That Built an Empire, New York, Simon & Schuster, 2001, p. 26, ISBN 978-0-7432-1079-9.
- ^ (EN) Chris Frates, Donald Trump's Immigrant Wives, CNN, 24 agosto 2015. URL consultato il 3 settembre 2015.
- ^ (EN) Tracie Rozhon, Fred C. Trump, Postwar Master Builder of Housing for Middle Class, Dies at 93, in The New York Times, 26 giugno 1999. URL consultato il 2 maggio 2010.
- ^ (EN) Jason Horowitz, Donald Trump's Old Queens Neighborhood Contrasts With the Diverse Area Around It, in The New York Times, 22 settembre 2015. URL consultato il 17 gennaio 2016.
- ^ (EN) Bender, Marylin, The empire and ego of Donald Trump, in The New York Times, 7 agosto 1983. URL consultato il 22 maggio 2008.
- ^ (EN) Valerie Strauss, Yes, Donald Trump really went to an Ivy League school, in The Washington Post, 17 luglio 2015. URL consultato il 27 febbraio 2016.
- ^ (EN) Michael Miller, 50 years later, disagreements over young Trump's military academy record, in The Washington Post, 9 gennaio 2016. URL consultato il 9 aprile 2016.
- ^ a b (EN) Michael Barbaro, Donald Trump Likens His Schooling to Military Service in Book, in The New York Times, 8 settembre 2015. URL consultato l'8 settembre 2015.
- ^ (EN) Gwenda Blair, Donald Trump: Master Apprentice, Simon and Schuster, 2005, p. 16, ISBN 978-0-7432-7510-1.
- ^ a b (EN) Matt Viser, Even in college, Donald Trump was brash, su The Boston Globe, 28 agosto 2015.
- ^ (EN) Max Ehrenfreund, The real reason Donald Trump is so rich, in The Washington Post, 3 settembre 2015. URL consultato il 17 gennaio 2016.
- ^ (EN) The Best Known Brand Name in Real Estate, su The Wharton School, Spring 2007. URL consultato il 10 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2017).
- ^ (EN) Two Hundred and Twelfth Commencement for the Conferring of Degrees (PDF), su archives.upenn.edu, University of Pennsylvania, 20 maggio 1968 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2016).
- ^ (EN) Montopoli, Brian, Donald Trump avoided Vietnam with deferments, records show, CBS News, 29 aprile 2011. URL consultato il 17 luglio 2015.
- ^ (EN) Kurtis Lee, How deferments protected Donald Trump from serving in Vietnam, in Los Angeles Times, 4 agosto 2016, ISSN 0458-3035 . URL consultato il 4 agosto 2016.
- ^ a b (EN) Craig Whitlock, Questions linger about Trump's draft deferments during Vietnam War, in The Washington Post, 21 luglio 2015.
- ^ (EN)
«Nor do the documents categorically suggest it was deferments and not a high draft number that ultimately allowed him to avoid the draft»
(IT)«Né i documenti indicano recisamente che siano stati i differimenti e non [piuttosto] l'estrazione di un numero alto a consentirgli, in ultima analisi, di evitare la chiamata alla leva.»
- ^ (EN)
«Because of his medical exemption, his lottery number would have been irrelevant, said Richard Flahavan, a spokesman for the Selective Service System, who has worked for the agency for three decades.... Still, Mr. Trump, in the interviews, said he believed he could have been subject to another physical exam to check on his bone spurs, had his draft number been called. 'I would have had to go eventually because that was a minor medical....' But the publicly available draft records of Mr. Trump include the letters 'DISQ' next to his exam date, with no notation indicating that he would be re-examined»
(IT)«A causa della sua esenzione per motivi di salute, il numero da lui estratto sarebbe stato irrilevante – dice Richard Flahavan, un portavoce per il Selective Service System, che aveva lavorato per l'agenzia per tre decenni… Ancora, Trump, nelle interviste, disse che se fosse stato chiamato il numero da lui estratto, egli si sarebbe assoggettato ad un'altra visita medica per controllare le sue spine ossee "Io avrei dovuto comunque andare poiché ciò era un disturbo clinico minore…" Ma i dati pubblicamente disponibili sulla sua leva comprendono le lettere 'DISQ' accanto alla sua visita, senza alcuna indicazione che egli sarebbe stato sottoposto a un ulteriore controllo medico.»
- ^ (EN) Craig Whitlock, Questions linger about Trump’s draft deferments during Vietnam War, su The Washington Post. URL consultato il 2 settembre 2017.
- ^ (EN) From the Tower to the White House, in The Economist, 20 febbraio 2016. URL consultato il 29 febbraio 2016.«Mr Trump's performance has been mediocre compared with the stockmarket and property in New York (it.: La performace del sig. Trump è stata mediocre paragonata all'andamento del mercato azionario e di quello edilizio»
- ^ (EN) Ana Swanson, The myth and the reality of Donald Trump's business empire, su The Washington Post, 29 febbraio 2016.
- ^ (EN) In Step With: Donald Trump, in Parade, 14 novembre 2004 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2010).
- ^ (EN) Donald J. Trump e Tony Schwartz, Trump: The Art of the Deal, Warner Books, gennaio 1989 [First published 1987], p. 46, ISBN 978-0-446-35325-0.«He called his company Elizabeth Trump & Son (it.: Egli ha chiamato la sua società Elizabeth Trump & figlio»
- ^ (EN) Donald Trump's Bond Hill connection, in The Enquirer, 12 agosto 2015.
- ^ (EN) Gregory Korte, Complex was troubled from beginning, in Cincinnati Enquirer. URL consultato il 6 marzo 2011.
- ^ (EN) Gregory Korte, What happened at Huntington Meadows, in Cincinnati Enquirer. URL consultato il 29 ottobre 2015.
- ^ (EN) Michael Paulson, For a Young Donald J. Trump, Broadway Held Sway, in The New York Times, 6 marzo 2016. URL consultato il 7 marzo 2016.
- ^ (EN) Gwenda Blair, Donald Trump: Master Apprenticel, Simon & Schuster, 2005, p. 23, ISBN 978-0-7432-7510-1.
- ^ (EN) Conor Kelly, Meet Donald Trump: Everything You Need To Know (And Probably Didn't Know) About The 2016 Republican Presidential Candidate, ABC News, 27 luglio 2015.
- ^ a b (EN) Glenn Kessler, Trump's false claim he built his empire with a 'small loan' from his father, su The Washington Post, 3 marzo 2016.
- ^ a b (EN) Simon Van Zuylen-Wood, Trump and the Artifice of the Deal, in Politico, 12 maggio 2016. URL consultato il 28 ottobre 2016.
- ^ (EN) Sara McIntosh Wooten, Donald Trump: From Real Estate to Reality TV, 2009, pp. 32.-35, ISBN 0-7660-2890-9.
- ^ (EN) Sara McIntosh Wooten, Donald Trump: From Real Estate to Reality TV, 2009, pp. 34.-35, ISBN 0-7660-2890-9.
- ^ a b (EN) Sara McIntosh Wooten, Donald Trump: From Real Estate to Reality TV, 2009, pp. 51-52, ISBN 0-7660-2890-9.
- ^ Alvise Salice, Il Made in Italy nella Trump Tower: intervista al prof. Collepardi di ENCO, su Notizie Plus, 5 luglio 2017. URL consultato il 13 novembre 2024.
- ^ (EN) Sara McIntosh Wooten, Donald Trump: From Real Estate to Reality TV, 2009, pp. 57.-58, ISBN 0-7660-2890-9.
- ^ (EN) Steve Swartz, Holiday, Trump drafting terms to end rocky alliance over Atlantic City casino, in The Wall Street Journal, 11 novembre 1985.
- ^ (EN) Sara McIntosh Wooten, Donald Trump: From Real Estate to Reality TV, 2009, pp. 59.-60, ISBN 0-7660-2890-9.
- ^ (EN) Sara McIntosh Wooten, Donald Trump: From Real Estate to Reality TV, 2009, p. 62., ISBN 0-7660-2890-9.
- ^ (EN) David Freedlander, A 1980s New York City Battle Explains Donald Trump's Candidacy, Bloomberg L.P., 29 settembre 2015. URL consultato il 23 ottobre 2016.
- ^ (EN) Faster and cheaper, Trump finishes N.Y.C. ice rink, in The Philadelphia Inquirer, 1º novembre 1986. URL consultato il 27 febbraio 2014.
- ^ (EN) Sara McIntosh Wooten, Donald Trump: From Real Estate to Reality TV, 2009, pp. 65.-66, ISBN 0-7660-2890-9.
- ^ (EN) Daniel Cuff, Seven Acquisitive Executives Who Made Business News in 1988: Donald Trump – Trump Organization; The Artist of the Deal Turns Sour into Sweet, in The New York Times, 18 dicembre 1988. URL consultato il 27 maggio 2011.
- ^ (EN) Lenny Glynn, Trump's Taj — Open at Last, With a Scary Appetite, in The New York Times, 8 aprile 1990. URL consultato il 14 agosto 2016.
- ^ (EN) Wayne Parry, New owner wants to make Trump's Taj Mahal casino great again, PBS NewsHour, 20 maggio 2016. URL consultato il 14 agosto 2016.
- ^ (EN) Taj Mahal is out of Bankruptcy, in The New York Times, 5 ottobre 1991. URL consultato il 22 maggio 2008.
- ^ (EN) Trump reaches agreement with bondholders on Taj Mahal, United Press International, 9 aprile 1991. URL consultato il 21 marzo 2016.
- ^ (EN) Karen S. Schneider, The Donald Ducks Out, in People, 19 maggio 1997. URL consultato il 10 settembre 2015.
- ^ a b (EN) Dan McQuade, The Truth About the Rise and Fall of Donald Trump's Atlantic City Empire, in Philadelphia Magazine, 16 agosto 2015. URL consultato il 21 marzo 2016.
- ^ a b (EN) Tom Winter, Trump Bankruptcy Math Doesn't Add Up, su nbcnews.com, NBC News. URL consultato l'8 ottobre 2016.
- ^ (EN) Hood, Bryan, 4 Times Donald Trump's Companies Declared Bankruptcy, in Vanity Fair, 29 giugno 2015. URL consultato il 17 gennaio 2016.
- ^ (EN) Hao Li, Donald Trump Questioned on His Bankruptcies, in International Business Times, 12 aprile 2011. URL consultato il 19 febbraio 2015.
- ^ (EN) Howard Kurtz, Kurtz: The Trump Backlash, in Newsweek, 24 aprile 2011. URL consultato il 14 marzo 2016.
- ^ (EN) Peter Stone, Donald Trump's lawsuits could turn off conservatives who embrace tort reform, in The Center for Public Integrity, 5 maggio 2011. URL consultato il 14 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2016).
- ^ (EN) Clare O'Connor, Fourth Time's A Charm: How Donald Trump Made Bankruptcy Work For Him, in Forbes, 29 aprile 2011. URL consultato il 19 febbraio 2015.
- ^ (EN) James Hirby, How is Donald Trump Able to File for Bankruptcy So Many Times?, su thelawdictionary.org, The Law Dictionary. URL consultato il 19 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2015).
- ^ (EN) Donald Trump's Companies Filed for Bankruptcy 4 Times, su abcnews.go.com.
- ^ (EN) Sara McIntosh Wooten, Donald Trump: From Real Estate to Reality TV, 2009, pp. 81.-82, ISBN 0-7660-2890-9.
- ^ (EN) Tracy Rozhon, Fred C. Trump, Postwar Master Builder of Housing for Middle Class, Dies at 93, in The New York Times, 26 giugno 1999. URL consultato il 19 agosto 2015.
- ^ (EN) Trump World Tower, su emporis.com, Emporis. URL consultato il 22 maggio 2008.
- ^ (EN) Sara McIntosh Wooten, Donald Trump: From Real Estate to Reality TV, 2009, p. 108., ISBN 0-7660-2890-9.
- ^ (EN) Sara McIntosh Wooten, Donald Trump: From Real Estate to Reality TV, 2009, pp. 86.-87, ISBN 0-7660-2890-9.
- ^ (EN) Carl Hiaasen, Carl Hiaasen: There will never be a President Trump, in The Miami Herald, 11 luglio 2015. URL consultato il 1º settembre 2015.
- ^ a b c d (EN) Michael Sallah, From the Herald archives: Donald Trump's tower of trouble, in The Miami Herald, 3 marzo 2016. URL consultato l'11 marzo 2016.
- ^ (EN) The Answer Is No: Bill Cosby's Hollywood Walk of Fame Star Is Staying Put.
- ^ (EN) Elena Holodny, 12 Donald Trump businesses that no longer exist, Yahoo Finance, 10 ottobre 2014. URL consultato il 17 gennaio 2016.
- ^ (EN) Keren Blankfeld, Donald Trump on His Brand Value: Forbes' Numbers Are Ridiculous, in Forbes.
- ^ a b (EN) Alex Frangos, Trump on Trump: Testimony Offers Glimpse of How He Values His Empire, in The Wall Street Journal, 18 maggio 2009. URL consultato il 14 aprile 2011.
- ^ (EN) Erin Carlyle, Trump Exaggerating His Net Worth (By 100%) In Presidential Bid, in Forbes, 16 giugno 2015. URL consultato il 27 gennaio 2016.
- ^ (EN) Turkish partner condemns Donald Trump's anti-Muslim remarks, reviews ties, Reuters, 11 dicembre 2015. URL consultato l'11 dicembre 2015.
- ^ (EN) Colin Campbell, Donald Trump's plane landing in Iowa – Business Insider, in Business Insider, 30 gennaio 2016. URL consultato il 22 aprile 2016.
- ^ (EN) 'Trump Force One' the plane that carries Donald Trump from campaign stop to campaign stop – KTAR.com, KTAR.com, 2 agosto 2015. URL consultato il 22 aprile 2016.
- ^ a b (EN) Caleb Melby, Trump Is Richer in Property and Deeper in Debt in New Valuation, in Bloomberg Politics, 19 luglio 2016.«In the year that Donald Trump was transformed [...] into the presumptive Republican nominee, the value of his golf courses and his namesake Manhattan tower soared... His net worth rose to $3 billion on the Bloomberg Billionaires Index (it.: Nell'anno in cui Donald Trump si trasformò [...] nella presunta candidatura repubblicana, il valore del suo campo da golf e la sua omonima torre di Manhattan si elevarono... Il suo valore netto nell'indice Bloomberg dei miliardari salì a 3 miliardi di dollari.)»
- ^ a b (EN) Forbes 400: Donald Trump, in Forbes. URL consultato il 21 ottobre 2016.
- ^ (EN)
«[He] has stated that he is worth more than ten billion dollars.... Forbes concluded [in 2015] that Trump was worth about $4.5 billion, while Bloomberg estimated $2.9 billion. The Forbes figure was high enough to put Trump in a tie at No. 324 on the magazine's global ranking of billionaires... The gap between Forbes's $4.5 billion figure and Bloomberg's $2.9 billion figure is largely attributable to differences in how the two publications appraised individual properties»
(IT)«[Egli] ha affermato di valere più di dieci miliardi di dollari…Forbes sostenne [nel 2015] che Trump valeva circa 4,5 miliardi di dollari, mentre Bloomberg lo valutava 2,9 miliardi... La differenza fra la cifra di 4,5 miliardi di Forbes e quella di 2,9 miliardi di Bloomberg è attribuibile a differenze nel modo in cui le due pubblicazioni stimavano le proprietà personali.»
- ^ (EN) The World's Billionaires: Donald Trump, su Forbes. URL consultato il 21 ottobre 2016.
- ^ patrimonio 2022, su forbes.com.
- ^ (EN) Michael J. Mishak, Trump's tower a sore spot on the Strip, su Los Angeles Times, 30 aprile 2011. URL consultato l'11 novembre 2016.
- ^ (EN) Peter Overby e Domenico Montanaro, The Problem With Donald Trump's One-Page Summary on His Wealth, NPR, 17 giugno 2015. URL consultato il 17 agosto 2015.
- ^ (EN) Robert Costa e Matea Gold, Donald Trump will declare $9 billion in assets as he reveals 2016 plans, su The Washington Post, 15 giugno 2015.
- ^ (EN) Erin Carlyle, Trump Exaggerating His Net Worth (By 100%) In Presidential Bid, in Forbes, 16 giugno 2015. URL consultato il 17 agosto 2015.
- ^ (EN) Myles Udland, Donald Trump's self-described net worth is $8.7 billion – here's the breakdown, in Business Insider, 16 giugno 2015.
- ^ (EN) What's He Really Worth?, su nytimes.com.
- ^ (EN) Trump In Deposition: $9.6 Million I Borrowed From Dad's Estate A "Small Amount", su buzzfeed.com.
- ^ (EN) Helaine Olen, Donald Trump, Citing $1 Million Loan His Dad Gave Him to Start Out: 'It Has Not Been Easy', in Slate, 26 ottobre 2015. URL consultato il 29 febbraio 2016.
- ^ (EN) Erin Carlyle, As Trump Files FEC Disclosure, He Raises Claimed Net Worth To $10 Billion; Forbes Disagrees, in Forbes, 15 luglio 2015. URL consultato il 17 agosto 2015.
- ^ (EN) Michael Barbaro, The New Protesters Defying Donald Trump: His Customers, in The New York Times, 17 ottobre 2016, ISSN 0362-4331 . URL consultato il 18 ottobre 2016.
- ^ (EN) Ethan Wolff-Mann, Hotel Bookings at Donald Trump's Hotels Are Way Down, in Money Magazine, 26 maggio 2016. URL consultato il 18 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 26 maggio 2016).
- ^ (EN) Trump hotels and casino traffic has taken a huge hit since Trump started running for president, in CNBC, 4 agosto 2016. URL consultato il 18 ottobre 2016.
- ^ (EN) Alexandra Bruell, Is Trump Teflon? Most Say No as Brand Perception Takes a Hit, in Wall Street Journal, 11 ottobre 2016, ISSN 0099-9660 . URL consultato il 12 ottobre 2016.
- ^ (EN) Michelle Castillo, Tape release further erodes Trump brand: Survey, su CNBC, 10 ottobre 2016. URL consultato il 12 ottobre 2016.
- ^ 5 things to know about Donald Trump's foray into doomed USFL, su espn.com.
- ^ (EN) Sports People; New Jersey Generalities, in The New York Times, 4 aprile 1984. URL consultato l'11 febbraio 2011.
- ^ (EN) Dave Anderson, Trump Ace: Michaels, su The New York Times, 12 dicembre 1983.
- ^ (EN) Ben Terris, And then there was the time Donald Trump bought a football team, in The Washington Post, 19 ottobre 2015. URL consultato il 17 gennaio 2016.
- ^ (EN) Dave Anderson, Be Honest, Mr. Trump, in The New York Times, 4 febbraio 1985. URL consultato il 7 ottobre 2016.
- ^ (EN) The Strange Tale of Donald Trump's 1989 Biking Extravaganza, su politico.com.
- ^ (EN) Frank Litsky, Dispute Mars End of the Tour de Trump, in New York Times, 15 maggio 1989. URL consultato il 12 aprile 2016.
- ^ (EN) Donald Trump, su wwe.com, WWE. URL consultato il 14 marzo 2015.
- ^ (EN) John Powell, WrestleMania XX bombs, su slam.canoe.com, SLAM! Wrestling. URL consultato il 14 marzo 2015.
- ^ (EN) Full WrestleMania 23 results, su wwe.com. URL consultato il 16 novembre 2016.
- ^ a b (EN) Donald Trump cements his WWE legacy: 2013 WWE Hall of Fame Induction Ceremony, su wwe.com, 6 aprile 2013.
- ^ (EN) Brentley Romine, Donald Trump announces he will run for president in 2016, su Golfweek, 14 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2016).
- ^ (EN) Cristina Alesci, Laurie Frankel e Jeanne Sahadi, A peek at Donald Trump's finances, CNN, 19 maggio 2016. URL consultato il 20 maggio 2016.
- ^ (EN) Franz Lidz, Landing In The Rough With Trump, in Conde Nast Portfolio, 22 febbraio 2008. URL consultato il 14 marzo 2016.
- ^ (EN) Carolyn Churchill, First look at Trump plan for 'world's best course, in The Herald, Glasgow, 16 febbraio 2010. URL consultato il 18 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2013).
- ^ (EN) Laurie Tuffrey, Trump opens controversial Scottish golf course. URL consultato il 9 agosto 2015.
- ^ (EN) Roger Ebert, You've Been Trumped, su rogerebert.com, 17 ottobre 2012. URL consultato il 19 gennaio 2016.
- ^ (EN) John Sweeney, Donald trump fails to deliver on golf resort jobs pledge, in The Independent, 7 luglio 2013. URL consultato il 19 gennaio 2016.
- ^ (EN) US property tycoon Donald Trump buys Turnberry resort, BBC New, 29 aprile 2014. URL consultato il 29 aprile 2014.
- ^ (EN) Iain Carter, Turnberry: Donald Trump deal should not affect Open status, BBC News, 29 aprile 2014. URL consultato il 29 aprile 2014.
- ^ a b (EN) Trump Sells Miss Universe Organization to WME-IMG Talent Agency, in The New York Times, 15 settembre 2015. URL consultato il 9 gennaio 2016.
- ^ (EN) Jim Rutenberg, Three Beauty Pageants Leaving CBS for NBC, in The New York Times, 22 giugno 2002. URL consultato il 14 agosto 2016.
- ^ (EN) Lisa de Moraes, There She Goes: Pageants Move to NBC, in The Washington Post, 22 giugno 2002. URL consultato il 14 agosto 2016.
- ^ (EN) Beauty Queen Tara Conner's Revelations, Harpo Productions, 28 aprile 2010. URL consultato il 22 ottobre 2016.
- ^ (EN) Liam Stack, Donald Trump Keeps Insulting Rosie O'Donnell. Here's How Their Feud Started., Arthur Ochs Sulzberger Jr., 28 settembre 2016. URL consultato il 22 ottobre 2016.
- ^ (EN) Barbara Ross e Larry McShane, Miss USA contestant ordered to pay $5 million to Donald Trump for calling pageant 'rigged', in New York Daily News, 5 luglio 2013.
- ^ (EN) Natalie Tadena, Donald Trump's Miss USA Pageant Lands on Reelz Cable Channel, in The Wall Street Journal, 2 luglio 2015.
- ^ (EN) Washington Post Staff, Full text: Donald Trump announces a presidential bid, su The Washington Post, 16 giugno 2015.
- ^ (EN) Cynthia Littleton, Donald Trump Files $500 Million Lawsuit Against Univision Over Miss USA Contract, su Variety, 30 giugno 2015.
- ^ (EN) Colin Campbell, Donald Trump says he's filed a $500 million lawsuit against the US' largest Spanish-language TV network, su Business Insider, 30 giugno 2015.
- ^ (EN) Roger Yu, Trump, Univision settle beauty pageant lawsuit, su USA Today, 11 febbraio 2016.
- ^ (EN) Michele Corriston, Donald Trump Says He Bought Out NBC, Now Owns All of Miss Universe Organization, in People, 11 settembre 2015. URL consultato l'11 settembre 2015.
- ^ (EN) John Koblin, Donald Trump Says He Has Bought NBC's Miss Universe Stake, in The New York Times. URL consultato l'11 settembre 2015.
- ^ (EN) David A. Fahrenthold, 20 times Donald Trump has changed his mind since June, in The Washington Post, 17 agosto 2015.
- ^ (EN) Mark Hensch, 'Meet the Press' tracks Trump's flip-flops, in The Hill, 12 luglio 2015.
- ^ a b c d (EN) Timothy Noah, Will the real Donald Trump please stand up?, in Politico, 26 luglio 2015.
- ^ a b (EN) Carl Cannon, Why Donald Trump Didn't Run as a Democrat, su RealClearPolitics, 21 luglio 2015.
- ^ (EN) David Martosko, Exclusive: Trump trademarked slogan 'Make America Great Again' just days after the 2012 election and says Ted Cruz has agreed not to use it again after Scott Walker booms it twice in speech, su Daily Mail, 12 maggio 2015.
- ^ (EN) Tycoon with towering ambition, su fultonhistory.com, fultonhistory.com, 8 febbraio 1988. URL consultato l'11 agosto 2016.
- ^ (EN) Donald J. Trump, What I Saw at the Revolution, su The New York Times, 19 febbraio 2000.
- ^ (EN) Trump endorses McCain, CNN, 18 settembre 2008. URL consultato il 12 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 9 agosto 2016).
- ^ (EN) MJ Lee e Chris Moody, Donald Trump signs RNC loyalty pledge, CNN, 3 settembre 2015. URL consultato il 12 luglio 2016.
- ^ (EN) Donald Trump (NY-R-I-D-R-NP-R) Has Twice Dumped The GOP, But Remains A Republican At Press Time, su The Smoking Gun. URL consultato il 12 luglio 2016.
- ^ (EN) Zachary Newkirk, Donald Trump's Donations to Democrats, Club for Growth's Busy Day and More in Capital Eye Opener, su opensecrets.org, Center for Responsive Politics, OpenSecrets.org, 17 febbraio 2011.
- ^ (EN) Will Cabaniss, Donald Trump's campaign contributions to Democrats and Republicans, su PolitiFact.com, 9 luglio 2015.
- ^ (EN) Trump endorses Romney, cites tough China position and electability, Fox News, 2 febbraio 2012.
- ^ (EN) Adam B. Lerner, Donald Trump names his favorite prez: Bill Clinton, su Politico, 17 giugno 2015.
- ^ (EN) Morning Joe: Trump weighs in on best president, su MSNBC, 17 giugno 2015.
- ^ (EN) Donald Trump for President in 2012? - Political Hotsheet - CBS News.
- ^ Donald Trump for President? (archiviato dall'url originale l'8 ottobre 2010).
- ^ (EN) Trump makes a case for the Oval Office, upsets Paul supporters[collegamento interrotto].
- ^ (EN) The Case for Donald Trump for President.
- ^ Flop nei sondaggi, Trump abbandona., ANSA.
- ^ (EN) Donald Trump Expected To Make Presidential Endorsement [UPDATED].
- ^ (EN) British man who was arrested at Trump rally sentenced on weapon and disruption charges, United States Department of Justice, 13 dicembre 2016. URL consultato il 6 settembre 2017.
- ^ Romney calls decision by Trump not to release tax returns 'disqualifying', Fox news, 11 maggio 2016. URL consultato il 18 luglio 2016.
- ^ (EN) Alan Rappeport, Donald Trump Breaks With Recent History by Not Releasing Tax Returns, in The New York Times, 11 maggio 2016. URL consultato il 19 luglio 2016.
- ^ (EN) Stephen Collinson, Jeremy Diamond e Hasan Khan, Donald Trump rejects Mitt Romney's ironic tax attack, CNN, 25 febbraio 2016. URL consultato il 25 febbraio 2016.
- ^ (EN) History mandates presidential candidates release tax returns, but not how many, su msnbc.com.
- ^ (EN) Trump says he can't release tax returns because of audits, CNN, 26 febbraio 2016. URL consultato il 26 febbraio 2016.
- ^ (EN) Lynnley Browning, Trump's 12 Years of Audits 'Very Unusual,' Ex-IRS Agent Says, in Bloomberg, 26 febbraio 2016. URL consultato il 26 febbraio 2016.
- ^ (EN) 2016 Election Central, 2016 Presidential Debate Schedule, su uspresidentialelectionnews.com, 23 settembre 2015. URL consultato il 30 settembre 2016.
- ^ (EN) Brian Stelter, Debate breaks record as most-watched in U.S. history, su CNNMoney, 27 settembre 2016. URL consultato il 30 settembre 2016.
- ^ (EN) US presidential debate: Trump won't commit to accept election result, in BBC News, 20 ottobre 2016. URL consultato il 27 ottobre 2016.
- ^ (EN) How US media reacted to the third presidential debate, in ABC News, 20 ottobre 2016. URL consultato il 27 ottobre 2016.
- ^ (EN) Amanda Sakuma, " Donald Trump Surrogates Have Their Own Baggage With Women Voters." NBC News, 26 ottobre 2016.
- ^ (EN) Tracy Jan, " More women accuse Trump of aggressive sexual behavior.", Boston Globe, 14 ottobre 2016.
- ^ :" US presidential debate recap: Polls split on whether Donald Trump or Hillary Clinton won poisonous argument.", The Telegraph', 13 ottobre 2016.
- ^ a b (EN) David A. Fahrenthold, Trump recorded having extremely lewd conversation about women in 2005, su The Washington Post, 8 ottobre 2016.
- ^ (EN) Daniel Marans, Donald Trump Made Lewd Comments While Melania Was Pregnant, su The Huffington Post, 8 ottobre 2016. URL consultato il 27 dicembre 2016.
- ^ (EN) Alexander Burns, Maggie Haberman e Jonathan Martin, Donald Trump Apology Caps Day of Outrage Over Lewd Tape, in The New York Times, 7 ottobre 2016. URL consultato l'8 ottobre 2016.
- ^ (EN) Salvatore Jensen, Donald Trump's vulgar conversation about women caught on hot mic, in Cosumnes Connection, 8 ottobre 2016. URL consultato l'8 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2016).
- ^ (EN) Lisa Hagen, Kaine on lewd Trump tapes: 'Makes me sick to my stomach', in The New York Times, 7 ottobre 2016. URL consultato l'8 ottobre 2016.
- ^ (EN) Madison Stacey, Pence to fill in for Donald Trump Saturday following video leak, in WXIN-TV, Indianapolis, Indiana, 8 ottobre 2016. URL consultato l'8 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2016).
- ^ (EN) Aaron Blake, Here's the fast-growing list of Republicans calling for Donald Trump to drop out, in The Washington Post, 8 ottobre 2016. URL consultato l'8 ottobre 2016.
- ^ (EN) Libby Nelson e Sarah Frostenson, A brief guide to the 17 women Trump has allegedly assaulted, groped or harassed, Vox Media, 20 ottobre 2016. URL consultato il 21 ottobre 2016.
- ^ (EN) Rosiland Helderman, The growing list of women who have stepped forward to accuse Trump of touching them inappropriately, su The Washington Post. URL consultato il 16 ottobre 2016.
- ^ (EN) Dylan Stableford, The women who have accused Donald Trump, in Yahoo News, 17 ottobre 2016. URL consultato il 18 ottobre 2016.
- ^ (EN) Dylan Byers, Donald Trump threatens to sue New York Times over sexual harassment report, CNNMoney, 12 ottobre 2016. URL consultato il 13 ottobre 2016.
- ^ (EN) Trump demands NYT retracts 'libelous article' about alleged assault as new claims emerge, Fox news, 13 ottobre 2016. URL consultato il 13 ottobre 2016.
- ^ (EN) Patrick Healy e Alan Rappeport, Donald Trump Calls Allegations by Women 'False Smears', su The New York Times, 13 ottobre 2016. URL consultato il 13 ottobre 2016.
- ^ (EN) "I never said I'm a perfect person," Trump says about lewd comments. URL consultato l'11 dicembre 2016.
- ^ (EN) Trump says Clinton laughed about rape case, su politifact.com.
- ^ Presidenziali Usa, Trump 12° candidato repubblicano.
- ^ Usa 2016, Donald Trump si candida.
- ^ Trump vince, sarà il candidato repubblicano alla Casa Bianca Obama: «Al G7 leader preoccupati», su Corriere.it.
- ^ Trump, repubblicano più votato di sempre, su rainews.it. URL consultato il 3 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2016).
- ^ Anti-Trump protests move through fifth day, CNN, 14 novembre 2016. URL consultato il 14 novembre 2016.
- ^ William Cummings, Trump calls protests 'unfair' in first controversial tweet as president-elect, in USA Today, 11 novembre 2016. URL consultato il 27 novembre 2016.
- ^ Thomas Colson, Trump says protesters have 'passion for our great country' after calling demonstrations 'very unfair', in Business Insider, 11 novembre 2016. URL consultato il 14 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2016).
- ^ James Vincent, Trump complains about 'unfair' protestors, deletes his tweets calling for revolution in 2012, in The Verge, 11 novembre 2016. URL consultato il 22 dicembre 2016.
- ^ Heidi M. Przybyla e Fredreka Schouten, At 2.6 million strong, Women's Marches crush expectations, in USA Today, online, 22 gennaio 2017. URL consultato il 22 gennaio 2017.
- ^ Andrew Buncombe, We asked ten people why they felt empowered wearing a pink 'pussy' hat, in The Independent, 22 gennaio 2017. URL consultato il 15 gennaio 2017.
- ^ Laura Beck, All of Your Favorite Celebrities Are at the Women's March on Washington, su Cosmopolitan, 21 ianuarie 2017.
- ^ Megan Friedman, Lyndsey Matthews, Celebrities Hit the Streets for Women's Marches Around the World, su Elle, 21 gennaio 2017.
- ^ Marquita Harris, The Best Celebrity Pics From The Women's March, su Refinery29, 22 gennaio 2017.
- ^ Monica Sisavat, Drew Barrymore, John Legend, and More Stars Show Support For the Women's Marches Around the Globe, su PopSugar, 21 ianuarie 2017.
- ^ Women's March on Washington: Historic Protest Three Times Larger Than Trump's Inaugural Crowd, in Democracy Now!, 23 gennaio 2017. URL consultato il 25 gennaio 2017.
- ^ F.Q., Usa, Donald J. Trump giura da 45º presidente degli Usa: "Oggi restituiamo il potere al popolo" – ORA PER ORA, su Il Fatto Quotidiano, 20 gennaio 2017. URL consultato il 15 febbraio 2017.
- ^ (EN) David A. Graham, 'America First': Donald J. Trump's Populist Inaugural Address, su The Atlantic, 20 gennaio 2017. URL consultato il 15 febbraio 2017.
- ^ (EN) Aidan Quigley, All of Trump's executive actions so far, Politico, 25 gennaio 2017. URL consultato il 28 gennaio 2017.
- ^ (EN) Donovan Slack, Trump hiring freeze includes the short-staffed VA, in USA TODAY, 24 gennaio 2017. URL consultato il 25 gennaio 2017.
- ^ (EN) Robert Barnes, Trump picks Colo. appeals court judge Neil Gorsuch for Supreme Court, in The Washington Post, 31 gennaio 2017. URL consultato il 1º febbraio 2017.
- ^ (EN) JUST IN: Senate Votes to Confirm Neil Gorsuch to Supreme Court, Fox news, 7 aprile 2017. URL consultato il 18 aprile 2017 (archiviato il 6 giugno 2017).
- ^ (EN) US airports on frontline as Donald Trump's travel ban causes chaos and protests, in The Guardian, 28 gennaio 2017. URL consultato il 19 luglio 2017.
- ^ (EN) Rebeka Powell, Protesters descend on US airports rallying against Trump's immigration policies, Sydney, Australia, ABC News, 29 gennaio 2017. URL consultato il 30 gennaio 2017.
- ^ (EN) Michael D. Shear e Helene Cooper, Trump Bars Refugees and Citizens of 7 Muslim Countries, in The New York Times, 27 gennaio 2017. URL consultato il 28 gennaio 2017.
- ^ (EN) Shear, Michael. "White House Official, in Reversal, Says Green Card Holders Won't Be Barred"., The New York Times (29 gennaio 2017).
- ^ (EN) Devlin Barrett & Dan Frosch Federal Judge Temporarily Halts Trump Order on Immigration, Refugees: Ruling applies nationwide to tens of thousands., Wall Street Journal (5 febbraio 2017).
- ^ (EN) Adam Liptak, Where Trump's Travel Ban Stands., New York Times (5 febbraio 2017).
- ^ a b (EN) Barnini Chakraborty, Trump Signs New Immigration Order, Narrows Scope of Travel Ban, su foxnews.com, Fox News, 6 marzo 2017. URL consultato il 6 marzo 2017.
- ^ (EN) Dan Levine & Mica Rosenberg, Hawaii judge halts Trump's new travel ban before it can go into effect., Reuters (15 marzo 2017).
- ^ (EN) Mark Sherman, Trump says Supreme Court decision on travel ban a 'clear victory for our national security', in Chicago Tribune, Associated Press, 26 giugno 2017. URL consultato il 27 giugno 2017.
- ^ (EN) Michael D. Shear e Matt Apuzzo, TRUMP FIRES COMEY AMID RUSSIA INQUIRY — Clinton Email Investigation Cited — Democrats Seek Special Counsel, in The New York Times, 10 maggio 2017, p. A1. URL consultato il 10 maggio 2017.
- ^ (EN) Devlin Barrett e Philip Rucker, Trump said he was thinking of Russia controversy when he decided to fire Comey, in The Washington Post, 11 maggio 2017. URL consultato il 12 maggio 2017.
- ^ (EN) President Trump just completely contradicted the official White House account of the Comey firing, in The Week, 11 maggio 2017. URL consultato l'11 maggio 2017.
- ^ (EN) Del Quentin Wilber e Aruna Viswanatha, Trump Asked Comey to Drop Flynn Investigation, According to Memo Written by Former FBI Director, in The Wall Street Journal, 16 maggio 2017. URL consultato il 16 maggio 2017.
- ^ a b (EN) James Comey, Statement for the Record Senate Select Committee on Intelligence (PDF), su United States Senate Select Committee on Intelligence, United States Government, 8 giugno 2017, p. 7. URL consultato il 7 giugno 2017.
- ^ (EN) Michael S. Schmidt e Adam Goldman, Comey to Testify Trump Pressured Him to Say He Wasn't Under Investigation, in The New York Times, 7 giugno 2017. URL consultato il 7 giugno 2017.
- ^ Jim Sciutto e Eli Watkins, Trump asked DNI, NSA to deny evidence of Russia collusion, in CNN, 23 maggio 2017.
- ^ Ken Dilanian e Robert Windrem, Trump Asked Top Intel Officials to Push Back Publicly on Russia Probe, in NBC News, 22 maggio 2017.
- ^ Glenn Thrush e Maggie Haberman, 'I Was Right': As Trump Watches Comey on TV, Anxiety Yields to Relief, in The New York Times, 8 giugno 2017. URL consultato il 9 giugno 2017.
- ^ (EN) Pierre Thomas, Where things stand with special counsel Mueller's Russia probe, ABC News, 19 giugno 2017.«According to sources familiar with the process... [a]n assessment of evidence and circumstances will be completed before a final decision is made to launch an investigation of the president of the United States regarding potential obstruction of justice. (it.: Secondo fonti vicine al processo... una valutazione sulle evidenze e le circostanze sarà terminata prima della decisione finale di lanciare un'indagine sul Presidente degli Stati Uniti per potenziale intralcio alla giustizia.)»
- ^ Mark Landler & Maggie Haberman Trump Says He Did Not Tape Comey Conversations., New York Times (22 giugno 2017).
- ^ Domenico Maceri, Trump e Comey: incontri e scontri., Frontiere Magazine (29 aprile 2018).
- ^ An America first energy plan, su donaldjtrump.com, 26 maggio 2016. URL consultato il 3 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2016).
- ^ Steven Mufson, Trump's energy policy team includes climate change skeptic, free-market advocate, in The Washington Post, 29 novembre 2016. URL consultato il 3 dicembre 2016.
- ^ (EN) Ashley Parker e Coral Davenport, Donald Trump's Energy Plan: More Fossil Fuels and Fewer Rules, su The New York Times, 26 maggio 2016.
- ^ Jason Samenow, Donald Trump's unsettling nonsense on weather and climate, su The Washington Post, 22 marzo 2016.
- ^ a b (EN) Max Ehrenfreund, Here's what Donald Trump really believes, su The Washington Post, 22 luglio 2015.
- ^ (EN) What Donald Trump said about the Chinese inventing the 'hoax' of climate change, su politifact.com, PolitiFact.com. URL consultato il 16 maggio 2016.
- ^ (EN) Nelson D. Schwartz, Economic Promises a President Trump Could (and Couldn't) Keep, in The New York Times, 21 maggio 2016. URL consultato il 22 maggio 2016.
- ^ David B. Jr. Rivkin e Andrew M. Grossman, Trump Can Ax the Clean Power Plan by Executive Order, in The Wall Street Journal, 20 novembre 2016. URL consultato il 25 novembre 2016.
- ^ (EN) In Their Own Words: 2016 Presidential Candidates on Climate Change (PDF), su lcv.org. URL consultato il 12 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2016).
- ^ (EN) Robinson Meyer, What Does Trump Think About Climate Change? He Doesn't Know Either, in The Atlantic, 22 novembre 2016. URL consultato il 26 novembre 2016.
- ^ (EN) Kevin Liptak e Jim Acosta, Trump on Paris accord: 'We're getting out', CNN, 1º giugno 2017. URL consultato il 1° 2017.
- ^ (EN) Jenna Johnson, Trump: All policy proposals are just flexible suggestions, in The Washington Post, 13 maggio 2016.
- ^ (EN) Keegan Hamilton, " The US already has a border wall and it's basically useless.", Vice News (3 novembre 2016).
- ^ (EN) Victoria Maachi et al. "President-elect Trump Shifts Positions on Some Campaign Promises., Voice of America (24 novembre 2016): (EN)
«Nearly a third of the 3,200-kilometer (2,000-mile) border between the U.S. and Mexico already has a border wall of some type.»
(IT)«Quasi un terzo dei 3200 chilometri tra Stati Uniti e Messico hanno un muro di confine di qualche tipo»
- ^ (EN) Donald Trump emphasizes plans to build 'real'wall at Mexico border, su cbc.ca, Canadian Broadcasting Corporation, 19 agosto 2015. URL consultato il 29 settembre 2015.
- ^ (EN) Inae Oh, Donald Trump: The 14th Amendment is Unconstitutional, in Mother Jones, 19 agosto 2015. URL consultato il 22 novembre 2015.
- ^ (EN) Oxford Dictionary, Anchor Baby, 1º novembre 2009. URL consultato il 26 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2016).
- ^ (EN) Trump retreats on deportations, vows no amnesty, Associated Press, 1º settembre 2016. URL consultato il 2 settembre 2016.
- ^ (EN) Sabrina Siddiqui, Trump signs 'extreme vetting' executive order for people entering the US, in The Guardian, 27 gennaio 2017. URL consultato il 18 marzo 2017.
- ^ a b c (EN) Trump signs new travel ban directive, BBC News, 6 marzo 2017. URL consultato il 18 marzo 2017.
- ^ (EN) Emanuella Grinberg e Madison Park, 2nd day of protests over Trump's immigration policies, CNN, 30 gennaio 2017. URL consultato il 18 marzo 2017.
- ^ (EN) Mark Sherman, Trump travel ban partly reinstated; fall court arguments set, in Associated Press, New York, New York, 26 giugno 2017. URL consultato il 26 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2017).
- ^ (EN) David Wright, Trump: I would change GOP platform on abortion, CNN, 21 aprile 2016.
- ^ a b (EN) Ariane de Vogue, Trump: Same-sex marriage is 'settled,' but Roe v Wade can be changed, in 60 Minutes, CBS, 15 novembre 2016. URL consultato il 30 novembre 2016. Ospitato su CNN.
- ^ (EN) Trump Is The First Republican President To Acknowledge LGBT Pride Month, And Yet..., su BuzzFeed News. URL consultato il 31 maggio 2019.
- ^ (EN) Michele Gorman, A brief history of Donald Trump's stance on gun rights, in Newsweek, 20 maggio 2016.
- ^ (EN) Second Amendment Rights, su Donald J. Trump for President. URL consultato il 22 maggio 2017 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2016).«There has been a national background check system in place since 1998 ... Too many states are failing to put criminal and mental health records into the system ... What we need to do is fix the system we have and make it work as intended. (it.: C'è stato un sistema di controllo nazionale di fondo in funzione fin dal 1998... Troppi stati stanno mancando nel porre dati sulla salute mentale e criminale nel sistema... Ciò che dobbiamo fare è mettere a punto il sistema che abbiamo e farlo funzionare come si deve.)»
- ^ (EN) Gregory Krieg, The times Trump changed his positions on guns, CNN, 20 giugno 2016.
- ^ (EN) February 27, 2015. (Excerpt from Donald Trump Remarks at CPAC). Donald Trump on Marijuana.. C-Span. accesso 21 ottobre 2015.
- ^ (EN) Jeremy Diamond, Trump: Death penalty for cop killers, CNN, 11 dicembre 2015. URL consultato il 15 marzo 2016.
- ^ (EN) Lisa Foderaro, Angered by Attack, Trump Urges Return Of the Death Penalty, in The New York Times, 1º maggio 1989. URL consultato il 15 marzo 2016.
- ^ (EN) Tom McCarthy, Donald Trump: I'd bring back 'a hell of a lot worse than waterboarding', in The Guardian. URL consultato l'8 febbraio 2016.
- ^ (EN) Ted Cruz, Donald Trump Advocate Bringing Back Waterboarding, ABC News, 6 febbraio 2016. URL consultato il 9 febbraio 2016.
- ^ Elie Mystal, The Trump Administration Is on a Capital Punishment Killing Spree., The Nation, 17 luglio 2020
- ^ a b (EN) Tom Kertscher, Donald Trump wants to replace Obamacare with a single-payer health care system, GOP congressman says, su Politifact Wisconsin, 11 settembre 2015. URL consultato il 12 gennaio 2017.
- ^ (EN) Donald Trump, The America We Deserve, Los Angeles, California, Renaissance Books, 2000, pp. 258-278, ISBN 978-1-58063-131-0. URL consultato il 12 gennaio 2017.
- ^ (EN) David Millward, Trump under attack as he praises NHS care, in The Daily Telegraph, 7 agosto 2015. URL consultato il 25 gennaio 2017.
- ^ (EN) Andrew Learmonth, US presidential hope Donald Trump hails the NHS in Scotland, in The National, 8 agosto 2015. URL consultato il 25 gennaio 2017.
- ^ (EN) Alison Kodjak, Trump Can Kill Obamacare With Or Without Help From Congress, in All Things Considered, NPR, 9 novembre 2016. URL consultato il 12 gennaio 2017.
- ^ (EN) Deirdre Walsh e MJ Lee, Trump wants Obamacare repeal 'quickly,' but Republicans aren't ready, CNN, 10 gennaio 2017. URL consultato il 12 gennaio 2017.
- ^ (EN) Peter Sullivan, House passes Obamacare repeal, in The Hill, 4 maggio 2017. URL consultato il 31 luglio 2017.
- ^ (EN) GOP Obamacare repeal bill fails in dramatic late-night vote, in CNN, 28 luglio 2017. URL consultato il 31 luglio 2017.
- ^ (EN) Leo Shane, New in 2017: Trump takes on veterans health care reform, su militarytimes.com, Military Times, 29 dicembre 2016.
- ^ (EN) Donald Trump on School Choice, su American Principles in Action. URL consultato il 25 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2015).
- ^ (EN) Trump sets record for longest 2016 GOP announcement speech, Fox news, 16 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
- ^ Laura Moser, Trump Releases Video Airing His Completely Vague Views on Education and Common Core, in Slate, 26 gennaio 2016.
- ^ (EN) Richwine, Jason (23 ottobre 2015). Why Not Abolish the Department of Education?. National Review. 27 luglio 2016.
- ^ (EN) Louis Jacobson, Elizabeth Warren gets better of Donald Trump on his stance on abolishing federal minimum wage, su politifact.com, 19 maggio 2016. URL consultato il 23 maggio 2016.
- ^ (EN) Jon Greenberg, Sanders: Trump would allow states to lower the minimum wage, su politifact.com, 26 luglio 2016. URL consultato il 27 luglio 2016.
- ^ (EN) Louis Jacobson, Donald Trump gets a Full Flop for stance on minimum wage, su politifact.com, 28 luglio 2016. URL consultato il 30 luglio 2016.
- ^ (EN) Maggie Haberman, Donald Trump Says He Favors Big Tariffs on Chinese Exports, su The New York Times, 7 gennaio 2016.
- ^ (EN) Lawrence Solomon: Donald Trump's protectionism fits right in with Republicans. URL consultato il 22 luglio 2016.
- ^ (EN) Reid J. Epstein e Colleen McCain Nelson, Donald Trump Lays Out Protectionist Views in Trade Speech, in The Wall Street Journal, 28 giugno 2016, ISSN 0099-9660 . URL consultato il 22 luglio 2016.
- ^ (EN) Binyamin Appelbaum, On Trade, Donald Trump Breaks With 200 Years of Economic Orthodoxy, in The New York Times, 10 marzo 2016, ISSN 0362-4331 . URL consultato il 22 luglio 2016.
- ^ (EN) Trump calls NAFTA a "disaster", in 60 Minutes, CBS, 25 settembre 2015.
- ^ (EN) Election 2016: Your money, your vote. Yes, 'President Trump' really could kill NAFTA – but it wouldn't be pretty, CNN, 6 luglio 2016. URL consultato il 1º settembre 2016.
- ^ (EN) President Trump? Among U.S. allies, Japan may be one of the most anxious about that idea, in Los Angeles Times, 26 giugno 2016. URL consultato il 12 luglio 2016.
- ^ (EN) Charles Lane, Donald Trump's contempt for the free market, in The Washington Post, 21 ottobre 2015, ISSN 0190-8286 . URL consultato il 22 luglio 2016.
- ^ (EN) Maggie Haberman, Donald Trump Says He Favors Big Tariffs on Chinese Exports, su The New York Times — First Draft, 7 gennaio 2016. URL consultato il 22 luglio 2016.
- ^ (EN) Trump: I'm Running Against Clinton, Not 'Rest of the World'. URL consultato il 31 luglio 2016.
- ^ (EN) Vicki Needham, Trump suggests leaving WTO over import tax proposal, 24 luglio 2016. URL consultato il 31 luglio 2016.
- ^ a b A chi non piace la vittoria di Biden, su Il Post, 10 novembre 2020. URL consultato il 10 novembre 2020.
- ^ (EN) Tim Stelloh, Donald Trump promises post-Brexit Britain a 'fair' trade deal, NBC News, 15 gennaio 2017. URL consultato il 31 maggio 2017.
- ^ (EN) Adam Shaw, Trump vows to strike post-Brexit deal with UK, rips EU as 'vehicle for Germany', Fox news, 16 gennaio 2017. URL consultato il 31 maggio 2017.
- ^ Andrea Muratore, Perché la valanga di miliardi della Fed non rassicura i mercati., Inside Over, 18 marzo 2020
- ^ Andrea Muratore, Trump e la Fed passano il Rubicone., Inside Over, 25 marzo 2020
- ^ James Politi e Brendan Greeley, Federal Reserve unleashes unlimited Treasury purchase plan., Financial Times, 23 marzo 2020
- ^ Matteo Luca Andriola, Il coronavirus e gli Usa: colpo al cuore dell'Impero?., Osservatorio Globalizzazione, 15 aprile 2020
- ^ Boom di disoccupati negli Usa: Trump riscopre Roosevelt., Inside Over, 3 aprile 2020
- ^ Stefano Graziosi, Usa e coronavirus, tra ritorno di Keynes e sfida alla Cina., Osservatorio Globalizzazione, 17 aprile 2020
- ^ Andrea Muratore, Il maxi-salvataggio e il global bailout., Inside Over, 26 marzo 2020
- ^ Andrea Muratore, Il coronavirus piega l'aeronautica civile., Inside Over, 21 aprile 2020
- ^ Andrea Muratore, Inizia la fase dell'helicopter money?., Inside Over, 22 marzo 2020
- ^ La Trappola di Tucidide., Corriere della Sera, 25 novembre 2018
- ^ Gino Fontana, Trump e la Cina, un braccio di ferro lungo quattro anni., 8 ottobre 2020
- ^ Davide Amato, La Cina assedia l'egemonia statunitense., Kritica Economica, 6 ottobre 2020
- ^ Aldo Giannuli, Gli Usa faranno causa alla Cina sul coronavirus?., Osservatorio Globalizzazione, 15 maggio 2020
- ^ (EN) Chloe Farand, Donald Trump Disassembles 90 Federal State Regulations in Just Over a Month in White House, su The Independent, 6 marzo 2017. URL consultato il 7 marzo 2017.
- ^ (EN) Trump-Era Trend: Industries Protest. Regulations Rolled Back. A Dozen Examples, su documentcloud.org, The New York Times (via DocumentCloud), 5 marzo 2017. URL consultato il 7 marzo 2017.«More than 90 Obama-era federal regulations have been revoked or delayed or enforcement has been suspended, in many cases based on requests from the industries the rules target. (it.: Più di 90 normative federali del periodo Obama sono state revocate o ritardate nell'applicazione o questa è stata sospesa, in molti casi sulla base di richieste delle aziende oggetto delle normative.)»
- ^ (EN) Michael D. Shear, Trump Orders Broad Hiring Freeze for Federal Government, in The New York Times, 23 gennaio 2017. URL consultato il 23 gennaio 2017.
- ^ (EN) Trump Orders Hiring Freeze for Much of Federal Government, su foxnews.com, Fox news, 24 gennaio 2017. URL consultato il 6 marzo 2017.
- ^ a b (EN) Eric Yoder, Hiring freeze could add to government's risk, GAO chief warns, in The Washington Post, 16 febbraio 2017.«'We've looked at hiring freezes in the past by prior administrations and they haven't proven to be effective in reducing costs and they cause some problems if they're in effect for a long period of time,' Comptroller General Gene Dodaro told a House Oversight and Government Reform Committee hearing. (it.: "Noi abbiamo osservato i "congelamenti" disposti in passato dalle precedenti amministrazioni ed essi non hanno dato prova di un'efficace riduzione dei costi e hanno causato qualche problema se sono rimaste in vigore per un lungo periodo di tempo", ha detto il Comptroller General Gene Dodaro in un'udienza del Comitato di Riforma del Governo e della Supervisione della Casa Bianca.)»
- ^ Trump Signs Executive Order to Drastically Cut Federal Regs, su foxnews.com, Fox news, 30 gennaio 2017. URL consultato il 6 marzo 2017.
- ^ (EN) The White House, Office of the Press Secretary, Presidential Executive Order on Reducing Regulation and Controlling Regulatory Costs, su whitehouse.gov, 30 gennaio 2017. URL consultato il 16 maggio 2017.
- ^ (EN) Brad Plumer, Trump wants to kill two old regulations for every new one issued. Sort of., su Vox Media, 30 gennaio 2017. URL consultato il 10 marzo 2017.«'It is primarily an instrument for ... slowing the regulatory process,' says Freeman ... Trump's order does include a caveat that agencies can only act 'to the extent permitted by law'. 'So, in the end, this order may not block rules that are legally required by statute,' explains Freeman. (it.: "È principalmente uno strumento per...rallentare il processo normativo", dice Freeman ...L'ordine di Trump comprende un avvertimento che le agenzie possono agire solo "fino a dove lo consente la legge. Così, alla fine, questa disposizione può non bloccare norme che sono legalmente richieste dallo statuto", spiega Freeman.»
- ^ (EN) David Shepardson e Steve Holland, In Sweeping Move, Trump Puts Regulation Monitors in U.S. Agencies, su reuters.com, Reuters, 24 febbraio 2017. URL consultato il 6 marzo 2017.«Trump signed an executive order on Friday to place 'regulatory reform' task forces and officers within federal agencies in what may be the most far reaching effort to pare back U.S. red tape in recent decades. (it.: Trump ha firmato un ordine esecutivo venerdì per stabilire risorse umane dedicate e funzionari nelle agenzie federali nelle quali può esservi lo sforzo più difficile da fare per eliminare il tappeto rosso negli ultimi decenni.»
- ^ (EN) Massimo Calabresi, Inside Donald Trump's War against the State, in Time, 9 marzo 2017.«Staffed by experts who oversee an open governmental process, they say, the federal bureaucracy exists to protect those who would otherwise be at the mercy of better-organized, better-funded interests. (it.: Composta da esperti che supervisionano un processo governativo aperto, essi dicono, la burocrazia esiste per proteggere quelli che altrimenti sarebbero alla mercé di interessi meglio organizzati e meglio finanziati.)»
- ^ a b (EN) Philip Rucker e Robert Costa, Trump questions need for NATO, outlines noninterventionist foreign policy, su The Washington Post, 21 marzo 2016.
- ^ a b (EN) Donald Trump, American Nationalist, in The National Interest, 3 novembre 2015.
- ^ Christiane Amanpour, Donald Trump's speech: 'America first,' but an America absent from the world, CNN, 22 luglio 2016.
- ^ (EN) Donald Trump reveals his isolationist foreign-policy instincts, su The Economist, 22 maggio 2016.
- ^ (EN) David E. Sanger e Maggie Haberman, Donald Trump Sets Conditions for Defending NATO Allies Against Attack, in The New York Times, 20 luglio 2016, ISSN 0362-4331 . URL consultato il 31 luglio 2016.
- ^ (EN) What's Trump's Position on NATO?, factcheck.org. URL consultato il 31 luglio 2016.
- ^ (EN) Trump supports NATO, but Senate holds up expansion, in Newsweek, Reuters, 1º marzo 2017. URL consultato il 2 maggio 2017.
- ^ (EN) Trump once called for sending US ground troops to fight ISIS and 'take that oil', in Mother Jones.
- ^ (EN) Nicole Gaouette, Trump wants 30,000 troops. Would that defeat ISIS?, CNN, 11 marzo 2016. URL consultato il 12 luglio 2016.
- ^ (EN) Trump Calls for 20,000–30,000 Troops to Fight ISIS, in The Weekly Standard, 10 marzo 2016. URL consultato il 12 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2016).
- ^ (EN) Amy Sherman, 1 marzo 2016, Would Donald Trump be 'neutral' between Israel and its enemies?. Tampa Bay Times. estratto del 10 aprile 2016.
- ^ (EN) access-date4 febbraio 2017, Moving US embassy to Jerusalem may be slipping down Trump's agenda, in The Guardian, Reuters, 23 gennaio 2017.
- ^ (EN) Andrew Rafferty, Trump Becomes First Sitting U.S. President to Visit Western Wall, New York City, NBC News, 23 maggio 2017. URL consultato il 24 maggio 2017.
(EN) Luke Baker e Steve Holland, In U.S. presidential first, Trump prays at Jerusalem's Western Wall, Londra, Reuters, 23 maggio 2017. URL consultato il 24 maggio 2017.
(EN) Jeremy Diamond, Trump makes historic visit to Western Wall, Atlanta, CNN, 23 maggio 2017. URL consultato il 24 maggio 2017. - ^ "Il Congresso americano, dal 1995, impone alla Casa Bianca di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e di trasferire il corpo diplomatico americano da Tel Aviv alla città santa, malgrado l'Amministrazione trovi sempre una scusa per non farlo." 29 marzo 2006, Rocca su Il Foglio Camillo» Archivio» Bush e Gerusalemme (archiviato dall'url originale il 14 dicembre 2017).
- ^ Nucleare Iran, Trump annuncia: Usa fuori da accordo. "Tornano sanzioni, anche a chi aiuta Teheran", su la Repubblica, 8 maggio 2018. URL consultato il 3 maggio 2021.
- ^ Redazione Esteri, Raid americano a Bagdad, ucciso il generale iraniano Soleimani. Teheran: «Ci vendicheremo», su Corriere della Sera, 1º marzo 2020. URL consultato il 3 maggio 2021.
- ^ Trump ha messo il veto sulla risoluzione del Parlamento per togliere l’appoggio all’Arabia Saudita nella guerra in Yemen, su Il Post, 17 aprile 2019. URL consultato il 17 aprile 2019.
- ^ La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato una risoluzione per togliere l'appoggio all'Arabia Saudita nella guerra in Yemen, su Il Post, 5 aprile 2019. URL consultato il 17 aprile 2019.
- ^ (EN) Associated Press, Senate passes resolution to end US support for Saudi war in Yemen, in The Guardian, 14 marzo 2019. URL consultato il 17 aprile 2019.
- ^ (EN) Mark Landler e Peter Baker, Trump Vetoes Measure to Force End to U.S. Involvement in Yemen War, in The New York Times, 16 aprile 2019. URL consultato il 17 aprile 2019.
- ^ (EN) Ed Pilkington, Dismay as Trump vetoes bill to end US support for war in Yemen, in The Guardian, 17 aprile 2019. URL consultato il 17 aprile 2019.
- ^ (EN) Israel, UAE and Bahrain sign Abraham Accord; Trump says "dawn of new Middle East", su thehindu.com, The Hindu, 16 settembre 2020.
- ^ (EN) Reena Flores, Donald Trump urges 'good relationship' with Russia in tweets, CBS News, 7 gennaio 2017. URL consultato il 2 maggio 2017.
- ^ Lynn Berry, GOP warns Trump not to lift Russia sanctions after call with Putin, Associated Press - PBS, 29 gennaio 2017. URL consultato il 2 maggio 2017.
- ^ (EN) Roland Oliphant e David Millward, Donald Trump and Vladimir Putin ready to hold summit following historic phone call, in The Telegraph, 28 gennaio 201. URL consultato il 31 maggio 2017.
- ^ (EN) Trump suggests U.S. accept Russia's annexation of Crimea, in PBS, Associated Press, 1º agosto 2016. URL consultato il 19 febbraio 2017.
- ^ (EN) Syria war: Trump's missile strike attracts US praise – and barbs, BBC News, 7 aprile 2017. URL consultato l'8 aprile 2017.
- ^ a b (EN) Merrit Kennedy, Pence Tells North Korea: 'The Era Of Strategic Patience Is Over', in NPR, 17 aprile 2017. URL consultato il 19 aprile 2017.
- ^ (EN) Brad Lendon, US slams North Korea missile test as Kim claims 'whole US mainland' in reach, in CNN, 30 luglio 2017. URL consultato l'11 agosto 2017.
- ^ (EN) David Wright, North Korean ICBM Appears Able to Reach Major US Cities, su All Things Nuclear, Union of Concerned Scientists, 28 luglio 2017. URL consultato il 28 luglio 2017.
- ^ (EN) Philip Rucker e Karen Deyoung, Trump escalates rhetoric on threat from North Korea, in The Washington Post, Philly.com, 10 agosto 2017. URL consultato l'11 agosto 2017.
- ^ (EN) Eric Talmadge e Jonathan Lemire, Trump doubles down on 'fire and fury' vow as wargames near, in Associated Press, San Francisco Chronicle, 11 agosto 2017. URL consultato l'11 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 10 agosto 2017).
- ^ (EN) H Res 438 Article of Impeachment (PDF). URL consultato il 13 luglio 2017.
- ^ (EN) Cristina Marcos, House Democrat files article of impeachment against Trump, in The Hill, 12 luglio 2017. URL consultato il 12 luglio 2017.
- ^ (EN) "Trump wanted Russia's main geopolitical adversary to help undermine the Russian interference story", in The Washington Post, 25 settembre 2019. URL consultato il 17 gennaio 2021.
- ^ (EN) Jordan Freiman, Whistleblower says White House tried to cover up Trump's abuse of power, in CNN, 26 settembre 2019. URL consultato il 17 gennaio 2021.
- ^ (EN) Nancy Pelosi Announces Formal Impeachment Inquiry of Trump, in The New York Times, 24 settembre 2019. URL consultato il 17 gennaio 2021.
- ^ (EN) 6 Key Revelations of Taylor’s Opening Statement to Impeachment Investigators, in The New York Times, 22 ottobre 2019. URL consultato il 17 gennaio 2021.
- ^ (EN) House GOP report on impeachment inquiry defends Trump's dealings with Ukraine, in USA Today, 2 dicembre 2019. URL consultato il 17 gennaio 2021.
- ^ (EN) Trump impeached by the House for abuse of power, obstruction of Congress, in NBC, 19 dicembre 2019. URL consultato il 17 gennaio 2021.
- ^ (EN) Trump Acquitted of Two Impeachment Charges in Near Party-Line Vote, in The New York Times, 5 febbraio 2020. URL consultato il 17 gennaio 2021.
- ^ (EN) Trump's Efforts to Remove the Disloyal Heightens Unease Across His Administration, in The New York Times, 22 febbraio 2020. URL consultato il 17 gennaio 2021.
- ^ (EN) Sarah Westwood, Trump hints at re-election bid, vowing 'eight years' of 'great things', in Washington Examiner, 22 gennaio 2017. URL consultato il 19 febbraio 2017.
- ^ (EN) PAGE BY PAGE REPORT DISPLAY FOR 201701209041436569 (Page 1 of 1), su docquery.fec.gov, Federal Election Commission, 20 gennaio 2017. URL consultato il 19 febbraio 2017.
- ^ (EN) Trump breaks precedent, files as candidate for re-election on first day, Azfamily.com, 31 gennaio 2017. URL consultato il 19 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 30 gennaio 2017).
- ^ (FR) Donald Trump est déjà prêt pour 2020 et a officiellement déposé "Keep America Great!" comme slogan de réélection, su HuffPost.com, 24 gennaio 2017. URL consultato il 1º aprile 2018.
- ^ (FR) Donald Trump nomme un directeur de campagne pour l’élection présidentielle de 2020, su Le Monde.fr, 27 febbraio 2018.
- ^ Maureen Groppe, President Donald Trump and Vice President Mike Pence renew their political vows in advance of 2020, in USA TODAY. URL consultato il 5 aprile 2020.
- ^ (EN) David A. Graham, Trump Kicks Off His 2020 Reelection Campaign on Saturday, in The Atlantic, 15 febbraio 2017. URL consultato il 19 febbraio 2017.
- ^ (EN) Trump already has socked away more than $7 million for his 2020 reelection, su The Washington Post. URL consultato il 17 febbraio 2017.
- ^ (FR) États-Unis: Donald Trump lance sa campagne pour 2020, su lefigaro.fr, 16 giugno 2019. URL consultato il 19 giugno 2019.
- ^ Trump ha annunciato una «grande VITTORIA» in Iowa, su Il Post, 4 febbraio 2020. URL consultato il 4 febbraio 2020.
- ^ (FR) Elections américaines: Donald Trump, un président en campagne permanente, in Les Echos, 2 febbraio 2020. URL consultato il 5 febbraio 2020.
- ^ (FR) Trump officiellement candidat républicain à la présidentielle, su lefigaro.fr, 18 marzo 2020. URL consultato il 19 marzo 2020.
- ^ (FR) Donald Trump officiellement investi par le Parti républicain pour la présidentielle américaine, su lefigaro.fr, 24 agosto 2020. URL consultato il 24 agosto 2020.
- ^ (EN) Trump returns to White House downplaying virus that hospitalized him and turned West Wing into a 'ghost town', in The Washington Post, 6 gennaio 2021. URL consultato il 5 ottobre 2020.
- ^ (EN) Hank Stuever, The first debate was one of the worst moments in television history, in The Washington Post, 30 settembre 2020.
- ^ (FR) Aux Etats-Unis, les Proud Boys, miliciens d’extrême droite, fiers d’être cités par le président, in Le Monde, 30 settembre 2020. URL consultato il 28 novembre 2020.
- ^ (FR) Les Proud Boys revigorés, Trump veut limiter les dégâts, su TVA Nouvelles. URL consultato il 1º ottobre 2020.
- ^ (FR) Nomination à la Cour suprême: Trump plonge le processus dans la tourmente, in Le Soleil, 30 settembre 2020. URL consultato il 1º ottobre 2020.
- ^ (EN) Andy Sullivan, Michael Martina, "Trump sees a 'rigged election' ahead. Democrats see a constitutional crisis in the making", in Politico, 25 maggio 2020. URL consultato il 19 gennaio 2021.
- ^ a b (EN) Presidential Election Results, in The New York Times, 11 dicembre 2020. URL consultato l'11 dicembre 2020.
- ^ a b (EN) 2020 US Presidential Election Results: Live Map, in ABC News, 10 dicembre 2020. URL consultato l'11 dicembre 2020.
- ^ (EN) Josh Holder, Trip Gabriel e Isabella Grullón Paz, Biden's 306 Electoral College Votes Make His Victory Official, in The New York Times, 14 dicembre 2020.
- ^ (EN) Trump fires election security official who contradicted him, in BBC News, 18 novembre 2020. URL consultato il 18 novembre 2020.
- ^ (EN) Ledyard King, Trump attorney Rudy Giuliani says Trump won't concede, revives baseless claims of voter fraud, in USA Today, 7 novembre 2020. URL consultato il 7 gennaio 2021.
- ^ (EN) Lisa Rein, "Under pressure, Trump appointee Emily Murphy approves transition in unusually personal letter to Biden", in The Washington Post, 23 novembre 2020. URL consultato il 7 gennaio 2021.
- ^ (EN) Andy Sullivan, Michael Martina, In recorded call, Trump pressures Georgia official to 'find' votes to overturn election, in Reuters, 3 gen 2021. URL consultato il 7 gennaio 2021.
- ^ (EN) Jordan Freiman, 4 dead after Trump supporters storm U.S. Capitol, in CBS, 6 gennaio 2021. URL consultato il 7 gennaio 2021.
- ^ (EN) World leaders react with shock to Trump mob storming US Capitol, in France 24, 7 gennaio 2021. URL consultato l'8 gennaio 2021.
- ^ (EN) Congress certifies Biden’s win after day of chaos and violence, in Politico, 6 gennaio 2021. URL consultato l'8 gennaio 2021.
- ^ Pelosi: il vicepresidente Pence ricorra al 25esimo emendamento o sarà impeachment, in TGcom24, 7 gennaio 2021. URL consultato l'8 gennaio 2021.
- ^ (EN) Lauren Feiner, Trump acknowledges election result in first tweet after ban lifted, in CNBC, 7 gennaio 2021. URL consultato l'8 gennaio 2021.
- ^ (EN) Brian Fung, Twitter bans President Trump permanently, in CNN, 9 gennaio 2021. URL consultato il 12 gennaio 2021.
- ^ (EN) Mike Isaac, Kate Conger, Facebook Bars Trump Through End of His Term, in The New York Times, 7 gennaio 2021. URL consultato il 12 gennaio 2021.
- ^ (EN) All the platforms that have banned or restricted Trump so far, in Axios.com, 11 gennaio 2021. URL consultato il 12 gennaio 2021.
- ^ (EN) Kaitlan Collins, Jeremy Diamond, Kevin Liptak, Kate Bennett, Second Cabinet member announces resignation over Trump's response to riot, in CNN, 8 gennaio 2021. URL consultato l'8 gennaio 2021.
- ^ (EN) Nicholas Fandos, Trump Impeached for Inciting Insurrection, in The New York Times, 13 gennaio 2021. URL consultato il 17 gennaio 2021.
- ^ Impeachment: Trump assolto, non bastano i 7 sì repubblicani. 'Finita la caccia alle streghe' - Nord America, su Agenzia ANSA, 13 febbraio 2021. URL consultato il 14 febbraio 2021.
- ^ (EN) Terry Spencer, Palm Beach considers options as Trump remains at Mar-a-Lago, in Miami Herald, 28 gennaio 2021. URL consultato il 2 febbraio 2021.
- ^ a b (EN) Jan Wolfe, Explainer: Why Trump's post-presidency perks, like a pension and office, are safe for the rest of his life, in Reuters, 27 gennaio 2021. URL consultato il 2 febbraio 2021.
- ^ Melissa Quinn, Trump opens "Office of the Former President" in Florida, in CBS, 26 gennaio 2021. URL consultato il 2 febbraio 2021.
- ^ Chiara Pizzimenti, Indagine penale per la Trump Organization: le ipotesi di reato, in Vanity Fair, 19 maggio 2021. URL consultato il 16 agosto 2021.
- ^ Riccardo Paradisi, La Georgia apre indagine penale contro Trump per aver tentato una frode elettorale, in La Voce di New York, 10 febbraio 2021. URL consultato il 16 agosto 2021.
- ^ a b Donald Trump a Biden: "Da America First ad America last. Potrei decidere di ricandidarmi", in Il Messaggero, 28 febbraio 2021. URL consultato il 1º marzo 2021.
- ^ (EN) David Jackson, Erin Mansfield e Rachel Looker, Donald Trump announces his 2024 presidential campaign as GOP debates future, in USA Today, 15 novembre 2022. URL consultato il 16 novembre 2022.
- ^ Il sondaggio di Elon Musk sul ritorno di Trump su Twitter: «Vox populi, vox dei», su open.online, 19 novembre 2022. URL consultato il 19 novembre 2022.
- ^ Trump riammesso su Twitter da Musk, l'account torna visibile | Ma l'ex presidente Usa resta su Truth, su tgcom24.mediaset.it, 20 novembre 2022. URL consultato il 20 novembre 2022.
- ^ Twitter, Musk riammette Trump dopo il voto degli utenti. Ma l’ex presidente, per ora, declina: “Meglio Truth”, su ilfattoquotidiano.it, 20 novembre 2022. URL consultato il 20 novembre 2022.
- ^ a b (EN) Corte suprema del Colorado, Supreme Court Case No. 23SA300 | Anderson v. Griswold (PDF), su Colorado Judicial Branch, 19 dicembre 2023.
- ^ (EN) Colorado Supreme Court kicks Trump off the state's 2024 ballot for violating the U.S. Constitution, su NBC News. URL consultato il 21 dicembre 2023.
- ^ Donald Trump escluso dalle primarie repubblicane in Colorado, su Internazionale. URL consultato il 21 dicembre 2023.
- ^ (EN) Trump Is Disqualified From 2024 Ballot, Colorado Court Says in Explosive Ruling, su The New York Times. URL consultato il 21 dicembre 2023.
- ^ a b Usa, Corte suprema: Trump può candidarsi in tutti gli Stati, su euronews, 4 marzo 2024. URL consultato il 14 marzo 2024.
- ^ (EN) Maine Secretary of State Decision in Challenge to Trump Presidential Primary Petitions, su Maine.gov. URL consultato il 29 dicembre 2023.
- ^ Lo stato del Maine esclude Donald Trump dalle primarie repubblicane, su Internazionale. URL consultato il 29 dicembre 2023.
- ^ It’s official: Donald Trump is the GOP’s presumptive presidential nominee, su politico.com.
- ^ Vent’anni, della Pennsylvania: ecco chi è Thomas Matthew Crooks, l’uomo che ha cercato di uccidere Trump, su Il Sole 24 ORE, 14 luglio 2024. URL consultato il 15 luglio 2024.
- ^ accesso 15 luglio 2024, Spari contro Trump: “Non mi arrenderò mai”. Identificato lo spettatore ucciso, in Sky tg24, 14 luglio 2024.
- ^ Le cose che non sono ancora chiare nel tentativo di attentato contro Trump, su Il Post, 17 settembre 2024. URL consultato il 24 ottobre 2024.
- ^ (EN) Trump rips Clinton, Bush, tells Obama ‘You’re fired’ in lively Raleigh speech, su wncn.com, CBS News, 4 dicembre 2015. URL consultato il 23 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2017).
- ^ Donald Trump e quel passato in WWE nella “Battaglia dei Miliardari”, su sportfair.it.
- ^ Barack Obama è nato il 4 agosto 1961: all'epoca dei fatti il Kenya era una colonia del Regno Unito e se vi fosse nato allora, Obama sarebbe un cittadino britannico, quindi non eleggibile alla Casa Bianca in quanto il luogo di nascita non era (e non è) sottoposto alla giurisdizione statunitense.
- ^ (EN) President Obama's Long Form Birth Certificate, in whitehouse.gov, 27 aprile 2011. URL consultato il 3 novembre 2016.
- ^ Il secondo articolo della Costituzione degli Stati Uniti richiede che chiunque si candidi alla Casa Bianca (come presidente o vicepresidente) debba rispettare rigorosamente alcuni requisiti: tra gli altri, c'è l'obbligo di possedere la cittadinanza statunitense fin dalla nascita.
- ^ Ritorno al futuro: Biff sarebbe ispirato a Donald Trump, su movieplayer.it. URL consultato il 19 luglio 2016.
- ^ Gremlins 2: The New Batch, su Il cinema ritrovato. URL consultato il 27 luglio 2023.
- ^ (EN) He said, but I am Dynasty!, su thesun.co.uk.
- ^ Almanacco del Mistero 1990 - sergiobonellieditore.it.
- ^ (EN) Andrew Pulver, Macaulay Culkin joins calls to get Donald Trump cameo removed from Home Alone 2, su The Guardian, 14 gennaio 2021.
- ^ (EN) Where My Country Gone?. URL consultato il 27 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2015).
- ^ (EN) Nick Valdez, 'Inuyashiki' Just Roasted Donald Trump, su comicbook.com, 24 dicembre 2017. URL consultato l'11 ottobre 2018.
- ^ Sky TG24, The Apprentice - Alle origini di Trump, il trailer italiano del film, su tg24.sky.it, 12 settembre 2024. URL consultato il 23 settembre 2024.
- ^ Jason Mattera, Trump Unplugged, su Human Events, 14 marzo 2011. URL consultato il 16 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2011).
- ^ a b c (EN) Rebecca Shabad, Church says Trump isn't an 'active member', in The Hill, 29 agosto 2015. URL consultato il 29 agosto 2015.
- ^ (EN) Lawrence Jones, Donald Trump: Christianity is a 'wonderful religion', in The Christian Post, 12 aprile 2011. URL consultato il 13 aprile 2011.
- ^ (EN) Maggie Haberman, Donald Trump Talks Religion: 'I Am a Christian', in Politico, 11 aprile 2011. URL consultato il 13 aprile 2011.
- ^ La Marble Collegiate Church è oggi parte della Reformed Church in America, che è riformata - ma non necessariamente presbiteriana.
- ^ (EN) Eugene Scott, Trump believes in God, but hasn't sought forgiveness, CNN, 19 luglio 2015.
- ^ (EN) Erin McCann, The Two Bibles Donald Trump Used at the Inauguration, The New York Times, 18 gennaio 2017.
- ^ (EN) David Weigel, In Michigan, Trump attacks China, critiques auto bailout, and judges Bernie Sanders 'weak', in The Washington Post, 11 agosto 2015. URL consultato il 22 agosto 2015.
- ^ (EN) Alan Blinder, Donald Trump Fails to Fill Alabama Stadium, but Fans' Zeal Is Undiminished, in The New York Times, 21 agosto 2015. URL consultato il 22 agosto 2015.
- ^ (EN) Nick Allen, Donald Trump faces questions over 'Two Corinthians', in The Daily Telegraph, 18 gennaio 2016.
- ^ (EN) "I believe in the Bible': Trump courts Christian right", by Jill Colvin, Associated Press, September 25, 2015. URL consultato il settembre 18, 2024 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2016).. Consultato il 21 novembre 2015.
- ^ (EN) Jackie Salo, Who Is The Hedge Fund Priest? Meet Emmanuel Lemelson, The Reverend Of Wall Street, in International Business Times, 27 ottobre 2015. URL consultato il 23 gennaio 2016.
- ^ (EN) Uriel Heilman, Trump Has Strongest Jewish Ties of all GOP Candidates, in The Forward, 7 agosto 2015. URL consultato il 17 gennaio 2016.
- ^ (EN) Tzvi Allen Fishman, Algemeiner Journal Jewish 100 Gala Honors Donald Trump, Joan Rivers and Yuli Edelstein, su jewishvoiceny.com, The Jewish Voice, 11 febbraio 2015. URL consultato l'11 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2016).
- ^ (EN) Lindsey Bever e Jenna Johnson, Vatican says pope's remarks on Trump were not a 'personal attack', in The Washington Post, 19 febbraio 2016, ISSN 0190-8286 . URL consultato il 30 marzo 2016.
- ^ Papa Francesco-Donald Trump, è scontro. Pontefice: "Non è cristiano". Candidato repubblicano: "Bergoglio è vergognoso", in Il Fatto Quotidiano, 18 febbraio 2016. URL consultato il 15 novembre 2016.
- ^ (EN) Lindsey Bever e Jenna Johnson, Vatican says pope's remarks on Trump were not a 'personal attack', in The Washington Post, 19 febbraio 2016, ISSN 0190-8286 . URL consultato il 30 marzo 2016.
- ^ (EN) Vatican: Pope Francis Was Not Singling Out Donald Trump With 'Wall'Remarks, NBC News. URL consultato il 30 marzo 2016.
- ^ (EN) Barbie Nadeau, "What Pope Francis Really Said About Trump Not Being Christian"., Daily Beast (February 20, 2016): "the pope's remarks are a far cry from many of the headlines".
- ^ (EN) Cooper Allen, Vatican: Pope's comments on Trump not 'personal attack', su USA Today. URL consultato il 30 marzo 2016.
- ^ (EN) Sam Frizell, "Donald Trump's Doctor's Letter Reveals He is Overweight, But 'In Excellent Health'"., Time (15 settembre 2016).
- ^ (EN) Harold Bornstein, Donald J. Trump Medical Records (PDF). URL consultato l'11 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 16 settembre 2016). (13 settembre 2016).
- ^ Alex Marquardt and Lawrence Crook III CNN, Exclusive: Bornstein claims Trump dictated the glowing health letter, su CNN. URL consultato il 16 ottobre 2020.
- ^ (EN) Trump's doctor says Trump bodyguard 'raided' his office, took files, su NBC News. URL consultato il 16 ottobre 2020.
- ^ (EN) Part 2: Donald Trump on 'Watters' World', in Watters' World, Fox News Channel, 6 febbraio 2016. URL consultato il 4 settembre 2016.«WATTERS: "Have you ever smoked weed?" TRUMP: "No, I have not. I have not. I would tell you 100 percent because everyone else seems to admit it nowadays, so I would actually tell you. This is almost like, it's almost like 'Hey, it's a sign'. No, I have never. I have never smoked a cigarette, either" (it.: WATTERS:"Avete mai fumato?" TRUMP: "No, mai. Mai. Ti direi 100 per cento poiché chiunque altro sembra affermarlo oggigiorno, così te lo dico effettivamente. Ciò è quasi come, quasi come 'Ehi, è un segno'. No. Non ho mai fumato. E non ho nemmeno mai fumato una sigaretta.")»
- ^ (EN) Tierney McAfee, "Donald Trump Opens Up About His Brother's Death from Alcoholism: It Had a 'Profound Impact on My Life'"., People (8 ottobre 2015): "[T]here are a few hard and fast principles that he himself lives by: no drugs, no cigarettes and no alcohol. Trump's abstinence from alcohol was largely shaped by the death of his brother, Fred Jr., from alcoholism in 1981".
- ^ (EN) Millie Dent, 15 Facts You Didn't Know About Donald Trump, in The Fiscal Times, 10 luglio 2015. URL consultato il 1º agosto 2015.«The Donald has never smoked cigarettes, drank alcohol or done drugs. His older brother, Fred, was an alcoholic for many years and warned Trump to avoid drinking. Fred ultimately died from his addiction (it: The Donald non ha mai fumato sigarette, bevuto alcolici o assunto droghe. Il suo fratello maggiore, Fred, fu un alcolizzato per molti anni e mise in guardia Trump dal bere. Fred infine morì a causa del suo vizio.)»
- ^ (EN) Morgan, Piers. The Hot Seat: Love, War, and Cable News., p. 31 (Simon and Schuster 2014): "[H]e's never touched a drop of alcohol, smoked a cigarette, or tried a drug".
- ^ Gq Italia. Dieci cose che forse non sai su Donald Trump.
- ^ (EN) Alexandra Sifferlin, Donald Trump health report, su Time, 15 settembre 2016. URL consultato il 16 settembre 2016.
- ^ (EN) Rachael Rettner Rettner, Trump thinks that exercising too much uses up the body’s ‘finite’ energy, su The Washington Post. URL consultato il 2 settembre 2017.
- ^ (EN) Ashley Parker, Donald Trump’s Diet: He’ll Have Fries With That, su New York Times, 8 agosto 2016. URL consultato il 2 settembre 2017.
- ^ Read the Full Summary of Donald Trump's Physical Exam, su Time. URL consultato il 16 ottobre 2020.
- ^ Jacqueline Howard and Kevin Liptak CNN, Trump in 'very good health overall' but obese, according to physical exam results, su CNN. URL consultato il 16 ottobre 2020.
- ^ (EN) Katie Rogers e Lawrence K. Altman, Trump ‘Remains Healthy’ After Taking Hydroxychloroquine, His Doctor Says, in The New York Times, 3 giugno 2020. URL consultato il 16 ottobre 2020.
- ^ (EN) Michael D. Shear e Gina Kolata, Trump’s Physical Revealed Serious Heart Concerns, Outside Experts Say (Published 2018), in The New York Times, 17 gennaio 2018. URL consultato il 16 ottobre 2020.
- ^ Dr Sanjay Gupta, CNN Chief Medical Correspondent, President Trump has common form of heart disease, su CNN. URL consultato il 16 ottobre 2020.
- ^ Jennifer Szalai, All in the Family Dynamics, The New York Times, Books of the Times, 8 luglio 2020.
- ^ Andrea Bernstein, Pattern of Deception: From Trump Family Business to Grifter in Chief, The New York Review of Books, 5 ottobre 2020.
- ^ a b c (EN) Nick Penzenstadler e Susan Page, Exclusive: Trump's 3,500 lawsuits unprecedented for a presidential nominee, in USA Today, 2 giugno 2016. URL consultato il 2 giugno 2016.
- ^ (EN) Brody Mullins e Jim Oberman, Trump's Long Trail of Litigation, in The Wall Street Journal, 13 marzo 2016. URL consultato il 14 marzo 2016.«Litigation isn't unusual for resolving business disputes or enforcing contracts, particularly in the real-estate industry (it.: Il contenzioso non è inusuale per risolvere contrasti per affari o far rispettare contratti, in particolare nell'industria edilizia)»
- ^ (EN) Trump brags about winning record in lawsuits, su The Hill, 2 giugno 2016.
- ^ (EN) Sydney H. Schanberg, New York; Doer and Slumlord Both, in The New York Times, 9 marzo 1985. URL consultato il 14 marzo 2016.
- ^ (EN) Tracie Rozhon, A Win by Trump! No, by Tenants!; Battle of the 80's Ends, With Glad-Handing All Around, in The New York Times, 26 marzo 1998. URL consultato il 14 marzo 2016.
- ^ (EN) James Rowley, Trump Agrees To Pay $750,000 Penalty To Settle Antitrust Lawsuit, Associated Press, 5 aprile 1988. URL consultato il 10 marzo 2016.
- ^ (EN) Analyst Settles Trump Lawsuit, in The New York Times, Reuters, 11 giugno 1991. URL consultato il 27 maggio 2011.
- ^ (EN) David Johnston, Trump Files Suit Over Crash That Killed Executives, in Philadelphia Inquirer, 2 marzo 1991. URL consultato il 14 marzo 2016.
- ^ (EN) Laurie Asseo, Court Won't Revive Trump Suit in Employee Deaths, Associated Press, 5 ottobre 1992. URL consultato il 14 marzo 2016.
- ^ (EN) Michael Isikoff, Trump challenged over ties to mob-linked gambler with ugly past, Yahoo! News, 7 marzo 2016. URL consultato il 7 marzo 2016.
- ^ (EN) David Johnston, N.j. Agency Says Trump Loan Illegal, in Philadelphia Daily News, 9 aprile 1991. URL consultato il 10 marzo 2016.
- ^ (EN) Diana Henriques, Trump Sues Pritzker As a Feud Goes Public, in The New York Times, 29 luglio 1993. URL consultato il 10 marzo 2016.
- ^ (EN) Diana Henriques, Company News; Pritzker vs. Trump, and Vice Versa, in The New York Times, 29 marzo 1994. URL consultato il 10 marzo 2016.
- ^ (EN) Diana Henriques, COMPANY NEWS; Trump Agrees To End Feud Over Hotel, in The New York Times, 6 maggio 1995. URL consultato il 10 marzo 2016.
- ^ Amy S. Rosenberg, Homeowner Drops Trump Suit Vera Coking Accepted A $90,000 Settlement From The Casino Mogul's Contractor, For Damages To Her Home. She's Still Fighting To Keep The House, su Philadelphia Daily News, 19 febbraio 1997.
- ^ (EN) Linda Cohen, Asking price drops on house Vera Coking refused to sell to Trump, su The Press of Atlantic City, 24 settembre 2013.
- ^ (EN) One-time Trump nemesis, 91, is moving on, CBS News, 31 luglio 2014.
- ^ (EN) Mirage Sues Trump on Atlantic City Plan, in The New York Times / Metro Business – N.Y. / Region, 10 settembre 1997. URL consultato il 14 marzo 2016.
- ^ Sarah Kershaw, Trump Sues on Casino Road, in The New York Times, 15 marzo 1997. URL consultato il 14 marzo 2016.
- ^ (EN) George Anastasia, Donald Trump Vs. Steve Wynn In A Real-life Spy Tale A Recent Battle Between The Casino Moguls Is Filled With Claims Of Money-laundering, Double Agents And High-level Secret Snooping., in The Philadelphia Inquirer, 12 marzo 2000. URL consultato il 14 marzo 2016.
- ^ (EN) Joe Mahoney, For Trump, 250G Fine in Lobbying, in Daily News, New York, 5 ottobre 2000. URL consultato il 10 marzo 2016.
- ^ (EN) Fredric U. Dicker, Trump Probed in Casino Lobbying Blitz, in New York Post, 17 luglio 2000. URL consultato il 10 marzo 2016.
- ^ (EN) Joseph Tanfani, Trump was once so involved in trying to block an Indian casino that he secretly approved attack ads, in Los Angeles Times, 30 giugno 2016. URL consultato il 5 luglio 2016.
- ^ (EN) SEC Brings First Pro Forma Financial Reporting Case, su sec.gov, U.S. Securities and Exchange Commission, 16 gennaio 2002. URL consultato il 10 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2011).
- ^ (EN) SEC cites Trump Hotels, in CNN/Money, 16 gennaio 2002. URL consultato il 10 marzo 2016.«Trump Hotels & Casino Resorts Inc. has consented to a Securities and Exchange Commission cease-and-desist order after being accused by regulators of making misleading statements in the company's third-quarter 1999 earnings release (it.:La Trump Hotels & Casino Resorts Inc. ha obbedito a un ordine della Securities and Exchange Commission di smettere e desistere dopo essere stata accusata dall'autorità di controllo di aver scritto elementi distrocenti nel rapporto sui ricavi del terzo trimestre del 1999)»
- ^ (EN) Shawn Tully, When Donald Trump Got in Trouble with the SEC, in Fortune, 14 marzo 2016. URL consultato il 16 marzo 2016.
- ^ (EN) Trump Wants Helmsley, Rats Out Of Empire State, in Orlando Sentinel, 18 febbraio 1995. URL consultato l'11 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2016).
- ^ (EN) Johnston, David Cay, Helmsley, in a Countersuit Against Trump, Alleges a Conspiracy as Big as the Empire State, in The New York Times, 31 maggio 1995.
- ^ (EN) Lewis, Mark, Soap Opera Ends As Trump Sells Out, in Forbes, 19 marzo 2002.
- ^ (EN) DiCarlo, Lisa, Tale Of The Tape, in Forbes, 27 settembre 2001.
- ^ (EN) Eamon Javers, Amy Borrus e David Polek, Trump's Angry Apprentice, in Bloomberg Business, 11 dicembre 2005. URL consultato l'11 marzo 2016.
- ^ (EN) Melinda Peer, The Donald vs. The Richard, in Forbes, 29 maggio 2008. URL consultato l'11 marzo 2016.
- ^ (EN) Trump in Trouble? The Donald resigns from Trump Entertainment board as bankruptcy rumors loom, in Bloomberg News, 16 febbraio 2009. URL consultato l'11 marzo 2016.
- ^ (EN) Martha Musgrove, Donald Trump always claims victory; will he actually get this one?, in Sun Sentinel, 27 ottobre 2015. URL consultato l'11 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2016).
- ^ (EN) Court Records: Trump Hotels & Casino Resorts vs. Richard T Fields, et al, su Broward County Clerk of Courts. URL consultato l'11 marzo 2016.
- ^ (EN) Frank Cerabino, Trump's War With Palm Beach, in Politico, 5 settembre 2015. URL consultato il 10 marzo 2016.
- ^ (EN) Victoria Kim, Trump sues city for $100 million, in Los Angeles Times, 20 dicembre 2008. URL consultato il 28 agosto 2015.
- ^ a b (EN) Trump Baja venture leaves buyers high and dry, in Los Angeles Times, 7 marzo 2009. URL consultato il 13 settembre 2015.
- ^ (EN) Michael Barbaro, Buying a Trump Property, or So They Thought, in The New York Times, 12 maggio 2011. URL consultato il 31 agosto 2015.
- ^ Donald Trump settles lawsuit over Baja condo resort that went bust, in Los Angeles Times. URL consultato il 13 settembre 2015.
- ^ (EN) Charles V. Bagli, Real Estate Executive With Hand in Trump Projects Rose From Tangled Past, in The New York Times, 17 dicembre 2007. URL consultato l'11 marzo 2016.
- ^ (EN) Michael Sallah e Michael Vasquez, Failed Donald Trump tower thrust into GOP campaign for presidency, in Tampa Bay Times, 13 marzo 2016. URL consultato il 16 marzo 2016.
- ^ (EN) Floyd Norris, Trump Sees Act of God in Recession, in The New York Times, 4 dicembre 2008. URL consultato il 10 marzo 2016.
- ^ (EN) The Editors, The Lawsuits of Donald Trump, in The Atlantic, 20 marzo 2013. URL consultato il 10 marzo 2016.
- ^ (EN) Alexis Flynn, Trump Loses Battle to Stop Wind Farm Near His Scottish Golf Resort, in The Wall Street Journal, 16 dicembre 2015. URL consultato il 14 marzo 2016.
- ^ a b (EN) Brandy Zadrozny e Tim Mak, Trump Lawyer Bragged: I 'Destroyed' a Beauty Queen's Life, in Daily Beast, 31 luglio 2015. URL consultato il 2 agosto 2015.
- ^ (EN) Natalie Finn, Sheena Monnin Loses Donald Trump Appeal: Ex-Miss Pennsylvania Says She's Glad Truth is Out, Solicits Donations for Legal Fees, E!, 5 luglio 2013. URL consultato il 2 agosto 2015.
- ^ (EN) Sheena Monnin Must Pay Donald Trump $5 Million, Judge Rules, in Inquisitr, 5 luglio 2013. URL consultato il 2 agosto 2015.
- ^ (EN) Matt Sedensky, Trump sues for $100M, says air traffic targets him, in USA Today, 13 gennaio 2015. URL consultato il 23 febbraio 2015.
- ^ (EN) David McKay Wilson, seeks 90 percent tax cut at Westchester golf club, in The Journal News, 3 settembre 2015. URL consultato il 12 marzo 2016.
- ^ a b (EN) Jon Swaine, How Trump's $50m golf club became $1.4m when it came time to pay tax, in The Guardian, 12 marzo 2016. URL consultato il 12 marzo 2016.
- ^ (EN) Jeremy Diamond, Protesters sue Trump after violent encounter with security, in Cable News Network (CNN), 9 settembre 2015. URL consultato il 14 marzo 2016.
- ^ (EN) Lucas Jackson, Emily Flitter e Lisa Shumaker, Trump security guards assaulted protesters on NY sidewalk, lawsuit claims, Reuters, 9 settembre 2015. URL consultato il 14 marzo 2016.
- ^ (EN) Democrats sue Trump for alleged voter intimidation in four states. Reuters
- ^ "Troppo e mai abbastanza: come la mia famiglia ha creato l'uomo più pericoloso del mondo"
- ^ Judge affirms Trump’s niece can publish her book about the president and his family, Washington Post, 13 luglio 2020.
- ^ Blitz Fbi nella casa di Trump in Florida: "Portate via scatole di documenti". L’ex presidente: "Attacco alla mia candidatura", ilfattoquotidiano.it, 9 agosto 2022.
- ^ Trump, ecco perché la perquisizione dell’Fbi può favorirlo: una mancata incriminazione lo lancerebbe verso la candidatura per il 2024, ilfattoquotidiano.it, 11 agosto 2022.
- ^ Caso Trump-Fbi, quali leggi ha violato l'ex presidente ? E potrà candidarsi nel 2024 ?, repubblica.it, 10 agosto 2022.
- ^ Donald Trump, i 34 reati di cui è accusato, su vanityfair.it, 5 aprile 2023. URL consultato il 18 aprile 2023.
- ^ Trump colpevole. Dalla Trump Tower grida: “È una parodia della giustizia”, in La Voce di New York, 2024-5-31. URL consultato l'8 giugno 2024.
- ^ Libby Nelson e Laura McGann, E. Jean Carroll si unisce ad almeno altre 21 donne nell'accusare pubblicamente Trump di violenza sessuale o cattiva condotta).
- ^ Aaron Rupar, Trump affronta una nuova accusa di violenza sessuale contro una donna a Mar-a-Lago, 9 ottobre 2019. URL consultato il 27 aprile 2020.
- ^ Lucy Osborne, 'Sembravano tentacoli': le donne che accusano Trump di cattiva condotta sessuale, 17 settembre 2020. URL consultato il 28 settembre 2020.
- ^ Patrick Healy e Alan Rappeport, Donald Trump definisce le accuse delle donne "false calunnie", 13 ottobre 2016. URL consultato il 13 ottobre 2016.
- ^ Becky Sullivan, Andrea Bernstein, Ilya Marritz e Quil Lawrence, Una giuria ritiene Trump responsabile per percosse e diffamazione nel processo a E. Jean Carroll, su NPR. URL consultato il 10 maggio 2023.
- ^ Zach Schonfeld, Trump ritenuto responsabile per violenza sessuale e diffamazione nel processo a E. Jean Carroll, su The Hill, 9 maggio 2023. URL consultato il 9 maggio 2023.
- ^ Brett Samuels, Trump definisce il verdetto di E. Jean Carroll 'una disgrazia', su The Hill, 9 maggio 2023. URL consultato il 10 maggio 2023.
- ^ (EN) After The Gold Rush, in Vanity Fair, agosto 1990. URL consultato il 10 gennaio 2016.«They were married in New York during Easter of 1977. Mayor Beame attended the wedding at Marble Collegiate Church. Donald had already made his alliance with Roy Cohn, who would become his lawyer and mentor (it.:Essi si sposarono a New York durante la primavera del 1977. Il sindaco Beame partecipò alla cerimonia di nozze al Marble Collegiate Church. Donald aveva già stipulato la sua alleanza con Roy Cohn, che sarebbe diventato il suo legale e mentore.)»
- ^ (EN) Overlooked Influences on Donald Trump: A Famous Minister and His Church, in The New York Times, settembre 2016. URL consultato il 13 ottobre 2016.«Mr. Trump married his first wife, Ivana, at Marble, in a ceremony performed by one of America's most famous ministers, the Rev. Norman Vincent Peale (it.:Il sig. Trump sposò la sua prima moglie, Ivana, al Marble, in una cerimonia condotta da uno dei più famosi ministri del culto degli Stati Uniti, il reverendo Norman Vincent Peale)»
- ^ (EN) Ivana Trump becomes U.S. citizen, Associated Press, 27 maggio 1988. URL consultato il 21 agosto 2015.
- ^ (EN) Charlotte Triggs, Marla Maples Recalls 'Awful'Tabloid Scandal Surrounding Donald Trump's First Divorce, Says She Tried to Make Amends with Ivana: 'I Really Hope, for Her Sake, That She Can Forgive Me', in People, 20 aprile 2016. URL consultato il 1º settembre 2016.
- ^ (EN) Marie Brenner, After the Gold Rush, in Vanity Fair, settembre 1990. URL consultato il 21 agosto 2015.
- ^ (EN) Cheryl Lavin, With 'Dynasty' Dead, Just Tune to the Trumps, in The Chicago Tribune, 18 febbraio 1990. URL consultato il 21 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2016).
- ^ (EN) "Ivana Trump Gets Her Day in Court, but for the Donald, April Could Be the Cruelest Month"., People (December 24, 1990).
- ^ (EN) Richard D. Hylton, Trumps Settle; She Gets $14 Million Plus, in The New York Times, 21 marzo 1991. URL consultato il 21 agosto 2015.
- ^ (EN) Julie Baumgold, Fighting Back: Trump Scrambles off the Canvas, in New York, 9 novembre 1992, pp. 36, 40. "He suffered over her few weeks on the best-seller list and finally won his gag order...".
- ^ (EN) Justices Won't Consider Lifting Ivana's Gag Order, in Deseret News, 23 ottobre 1992. URL consultato il 14 marzo 2016.
- ^ (EN) Irene Lacher, Ivana's New Trump Card: The Donald's History, but His Ex Is Conquering Other Worlds, Including Price Club, in Los Angeles Times, 26 aprile 1992. URL consultato il 14 marzo 2016.
- ^ (EN) Eliza Collins, Ivana Trump denies accusing Donald Trump of rape, in Politico, 28 luglio 2015.«Donald and I are the best of friends and together have raised three children that we love and are very proud of. I have nothing but fondness for Donald and wish him the best of luck on his campaign. Incidentally, I think he would make an incredible president (it.: Donald e io siamo i migliori amici e insieme abbiamo cresciuto tre figli che amiamo e dei quali siamo molto orgogliosi. Io non ho altro che affetto per Donald e gli auguro la più gran fortuna per la sua campagna elettorale. Per inciso, egli sarebbe un presidente incredibile.)»
- ^ (EN) Ivana Trump trademark problems, su trademarkguy.com, 25 aprile 2006. URL consultato il 20 settembre 2009 (archiviato dall'url originale l'11 agosto 2009).
- ^ (EN) Salvatore Arena e K. C. Baker, Marla caves on prenup battle, takes $2 million in divorce, in Daily News, New York, 9 giugno 1999. URL consultato il 9 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2016).
- ^ (EN) Marla Maples Still Loves Donald Trump, in People, agosto 2013.
- ^ (EN) Trump always says 'I do' to having a prenup, in Chicago Tribune, 21 gennaio 2005. URL consultato l'11 novembre 2016 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2017).
- ^ (EN) April Walloga, Meet the wild-card Trump daughter no one is talking about, su businessinsider.com, Business Insider, 12 luglio 2015. URL consultato il 29 giugno 2016.
- ^ (EN) Il Cupido (italiano) di casa Trump, in Letteradonna. URL consultato il 3 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2016).
- ^ Zampolli: "Io manager delle modelle vi racconto come Melania ha conquistato Trump", su LaStampa.it. URL consultato il 3 novembre 2016.
- ^ Dan Evon, Trump Received Ellis Island Award in 1986, su snopes.com.
- ^ Open Democracy, su saakashviliarchive.info.
- ^ Alarabiya, su english.alarabiya.net.
- ^ Donald Trump Bravery Medal, su stripes.com.
- ^ (EN) Kosovo awarding Trump its highest honor after Serb economic deal, in Yahoo! News, 17 settembre 2020. URL consultato il 3 maggio 2021 (archiviato il 29 marzo 2022).
- ^ Trump receives Morocco's highest award for Middle East work: official, in Reuters, 15 gennaio 2021. URL consultato il 15 gennaio 2021.
- ^ Pauline Smith e Andrew Youngson, Donald Trump Honoured by Robert Gordon University, su rgu.ac.uk.
- ^ Kate Holton, More than 250,000 Britons petition to ban Trump from UK, in Reuters, 9 dicembre 2015. URL consultato il 18 settembre 2024 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2019).
- ^ Donald Trump addresses largest Convocation crowd, praises Liberty's growth, su Liberty University News Service, September. Liberty University News Service.
- ^ Donald Trump to Talk Politics, Business and Faith at Liberty University Convocation, su The Christian Post. URL consultato il 9 marzo 2016.
- ^ Jewish National Fund Tree of Life Award Presentation a Donald J. Trump: 1º marzo 1983, Gala Dinner Dance, Grand Hyatt Hotel, New York.
- ^ Aly Weisman, Donald Trump won a 'worst supporting actor' Razzie award for his role in this 1989 film, in Business Insider, 1º settembre 2015.
- ^ The Gaming Hall of Fame, su University of Nevada Las Vegas. URL consultato il 9 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2012).
- ^ Donald Trump, su Hollywood Walk of Fame.
- ^ 2007 Muhammad Ali Awards, su Blacktie-arizona.com, 24 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2016).
- ^ Donald Trump Honored In Gray Line New York's Ride Of Fame Campaign, in Forbes, 8 giugno 2010.
- ^ Algemeiner Honors Joan Rivers, Donald Trump, Yuli Edelstein at Second Annual 'Jewish 100' Gala, in Algemeiner Journal, Brooklyn, NY, 5 febbraio 2015.
- ^ Henry Hascup, 2015 New Jersey Boxing Hall of Fame Inductees, su njboxinghof.org, 27 marzo 2015.
- ^ Donald Trump received our Commandant's Leadership Award., su Marine Corps–Law Enforcement Foundation, 19 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2015).
- ^ Daniel Hidalgo, Doral lets Donald Trump keep key to city; also gives initial OK to four new developments, 5 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2015).
- ^ Renee Ellmers, Donald Trump: 'The rule breaker', in Time, 21 aprile 2016.
Bibliografia
(in lingua inglese, salvo diverso avviso)
- Donald Trump, Robert Kiyosaki, Perché vogliamo che tu sia ricco. Due uomini un solo messaggio, Gribaudi, 2007.
- Donald Trump, Zanker Bill, Pensa in grande e manda tutti al diavolo nel lavoro e nella vita, Etas, 2008.
- Meredith McIver, Donald Trump, I campioni non si arrendono mai. Un'educazione informale nel business e nella vita, Etas, 2009.
- Wayne Barrett, Trump: The Deals and the Downfall, HarperCollins, 1992, ISBN 978-0-06-016704-2.
- Gwenda Blair, Donald Trump: The Candidate, Simon & Schuster, 2007, ISBN 978-1-4165-4654-2.
- Jess Brallier, Richard McDonough, The Really, Really Classy Donald Trump Quiz Book: Complete, Unauthorized, Fantastic – and the Best!!, Little, Brown and Company, 1990, ISBN 978-0-316-10608-5.
- Richart Bronson et al, The War at the Shore: Donald Trump, Steve Wynn, and the Epic Battle to Save Atlantic City, The Overlook Press, 2012, ISBN 978-1-4683-0046-8.
- Ann Coulter, In Trump We Trust: E Pluribus Awesome!, Sentinel, 23 agosto 2016, ISBN 978-0-7352-1446-0.
- Michael D'Antonio, Never Enough: Donald Trump and the Pursuit of Success, Thomas Dunne Books, 2015, ISBN 978-1-250-04238-5.
- The Truth About Trump, St. Martin's Press, 2016, ISBN 978-1-250-10528-8.
- David Ewen, David, Chasing Paradise: Donald Trump and the Battle for the World's Greatest Golf Course, Black & White Publishing, 2010, ISBN 978-1-84502-311-9.
- Harry Hurt, Harry, Lost Tycoon: The Many Lives of Donald J. Trump, W. W. Norton & Company, 1993, ISBN 978-0-393-03029-7.
- Jackson Katz, Man enough?: Donald Trump, Hillary Clinton, and the Politics of Presidential Masculinity, Interlink Publishing, 2016, ISBN 978-1-56656-083-2.
- Davy Cay Johnston, The Making of Donald Trump, Melville House Publishing, 2016, ISBN 978-1-61219-632-9.
- Jeff Lord, What America Needs: The Case for Trump, Regnery Publishing, 2016, ISBN 978-1-62157-523-8.
- Timothy L. O'Brien, TrumpNation: The Art of Being The Donald, Warner Books, 2005, ISBN 978-0-446-57854-7.
- John O'Donnell, James Rutherford, Trumped!: The Inside Story of the Real Donald Trump – His Cunning Rise and Spectacular Fall, Simon & Schuster, 1991, ISBN 978-0-671-73735-1.
- Simone Payment, Donald Trump: Profile of a Real Estate Tycoon. Rosen Publishing, 2007, ISBN 978-1-4042-1909-0.
- Ted Rall, Trump: A Graphic Biography, Seven Stories Press, 2016, ISBN 978-1-60980-758-0.
- George H. Ross, Trump-Style Negotiation: Powerful Strategies and Tactics for Mastering Every Deal, John Wiley & Sons, 2008, ISBN 978-0-470-22529-5.
- Phyllis Schlafly, postumo con Ed Martin e Brett M. Decker, The Conservative Case for Trump, Regnery Publishing, 2016, ISBN 978-1-62157-628-0.
- Hart Seely, Bard of the Deal: The Poetry of Donald Trump, HarperCollins, 2015, ISBN 978-0-06-246516-0.
- Robert Slater, No Such Thing as Over-exposure: Inside the Life and Celebrity of Donald Trump, Prentice Hall, 2005, ISBN 978-0-13-149734-4.
- Editorialisti di Time, Donald Trump: The Rise of a Rule Breaker, Time, 2016, ISBN 978-1-68330-416-6.
- Jerome Tuccille, Trump: The Saga of America's Most Powerful Real Estate Baron, Penguin Group, 1985, ISBN 978-1-55611-069-6.
- Alan Whiticker, Trumped: the Wonderful World and Wisdom of Donald Trump, New Holland Publishers, 2016, ISBN 978-1-74257-896-5.
- Kevin D. Williamson, The Case Against Trump, Encounter Books, 2015, ISBN 978-1-59403-877-8.
- Sara Wooten, Donald Trump: From Real Estate to Reality TV, Enslow Publishers, 2009, ISBN 978-0-7660-2890-6.
- Douglas Kellner (auth.), American Nightmare: Donald Trump, Media Spectacle, and Authoritarian Populism, SensePublishers, 2016, Transgressions: Cultural Studies and Education 117. 978-94-6300-788-7, 978-94-6300-786-3, 978-94-6300-787-0
Voci correlate
- Donald Trump's Real Estate Tycoon
- Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016, 2020
- Elezioni primarie del Partito Repubblicano del 2016 (Stati Uniti d'America), 2020 (Stati Uniti d'America)
- Presidenti degli Stati Uniti d'America
- Presidenza di Donald Trump
- Primo impeachment di Donald Trump
- Secondo impeachment di Donald Trump
- Russiagate
Altri progetti
- Wikisource contiene una pagina in lingua inglese dedicata a Donald Trump
- Wikiquote contiene citazioni di o su Donald Trump
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Donald Trump
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Donald Trump
Collegamenti esterni
- (EN) Sito ufficiale, su donaldjtrump.com.
- (EN) Blog ufficiale, su donaldjtrump.com (archiviato dall'url originale il 2 giugno 2021).
- (EN) Blog ufficiale, su donaldjtrump.com.
- Donald J Trump (canale), su YouTube.
- Trump, Donald, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Brian Duignan, Donald Trump, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Brian Duignan, Donald Trump, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Donald Trump, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di Donald Trump, su Progetto Gutenberg.
- (EN) Opere riguardanti Donald Trump, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Bibliografia di Donald Trump, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- (EN) Donald J. Trump, su Goodreads.
- Registrazioni di Donald Trump, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- (NL) Donald Trump, su parlement.com, Parlement & Politiek.
- (EN) Donald Trump, su WWE.com.
- (EN) Donald Trump, su Internet Wrestling Database (IWD).
- (DE, EN) Donald Trump, su cagematch.net, Philip Kreikenbohm.
- (EN) Donald Trump, su MobyGames, Blue Flame Labs.
- Donald Trump, su Last.fm, CBS Interactive.
- (EN) Donald Trump, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Donald Trump, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Donald Trump, su WhoSampled.
- Donald Trump, su AnimeClick.it.
- (EN) Donald Trump, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Donald Trump, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Donald Trump, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN) Donald Trump, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) Donald Trump, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (EN) Donald Trump, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (EN) Donald Trump, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
- (EN) Donald Trump, su Internet Adult Film Database.
- The Trump Organization, su trump.com.
- Donald Trump, su forbes.com, Forbes.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 49272447 · ISNI (EN) 0000 0001 0898 6765 · SBN RAVV282134 · ORCID (EN) 0009-0004-4759-9142 · ULAN (EN) 500082105 · LCCN (EN) n85387872 · GND (DE) 118834312 · BNE (ES) XX1127639 (data) · BNF (FR) cb12195835j (data) · J9U (EN, HE) 987007278742805171 · NSK (HR) 000386800 · NDL (EN, JA) 00476339 · CONOR.SI (SL) 74264419 |
---|